•Capitolo 40•

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«emh, grazie del passaggio» dico facendo un mezzo sorriso. Siamo appena arrivati davanti casa, MENOMALE.

Il viaggio è stato passato in completo silenzio fino a quando ha acceso la radio per alleggerire l'atmosfera e ci siamo messi a litigare per i Queen e i Pink Floyd... 

Voglio dire, è ovvio che sono meglio i Queen. 

Non m'intendo molto di musica ma i Queen sono i Queen. Pure nei film "I Guardiani Della Galassia" si fanno sentire! La canzone che fa:

Yeah, I'm a rocket ship on my way to Mars

On a collision course

I am a satellite I'm out of control

I am a sex machine ready to reload

Like an atom bomb about to

Oh, oh, oh, oh, oh, explode

E' tutto merito di questa meravigliosa boy-band. FANTASTICI. FANTASTICI.

Emh-ovviamente i riferimenti alla Marvel sono puramente casuali. 

Forse.

«non scendi?» domanda il babbuino sul sedile del guidatore. Cavolo, mi sono persa nei miei pensieri! 

Oddio che fantastica figura di bellezza. Mi ero proprio imbambolata. Mannaggia a voi Queen!

«beh, ci vediamo» dico frettolosamente. Voglio uscire il più in fretta possibile. Non mi sento a mio agio, non mi piace; mi sento parecchio nervosa.

Sto per scendere dall'auto quando lui dice:

«non parlare a nessuno di Hancock.» mi giro di colpo verso di lui e lo guardo interrogativa con un sopracciglio alzato; la mia nuova sorellina ha il diritto di vivere nella mia vita sociale. 

«non guardarmi così, lei è divers-»

«non osare dire quella parola come se fosse una cosa brutta!» lo blocco subito. Abbiamo passato una bella giornata perché rovinarla proprio ora? 

«è vero, Hancock non è come noi»

«e quindi? Il mondo è bello perché è vario»

«Grace lo so come la pensi, ma non tutti sono fantastici come te ok?»

Yaah bitch sono unica, ma non è questo il punto! 

«non si tratta di essere o meno fantastica. Non c'è motivo di nascondere o di evitare tua sorella. È un essere umano proprio come noi due. Se fossi in te andrei fiero di essere il fratello di una bambina così dolce e bella.» che discorsi del cavolo. Siamo noi del presente a cambiare le regole del futuro. Se nel ventunesimo secolo trattiamo ancora così la diversità allora stiamo messi proprio bene. 

Lo guardo negli occhi aspettando che dica qualcosa. Quando capisco che non dirà più niente, irritata scendo dalla macchina sbattendo la portiera e mi dirigo a passo da soldato alla porta di casa. Kyle intanto mette in moto la macchina e parte a tutto gas. 

Ci manca solo che fa un incidente stradale. 

No Grace non devi più preoccuparti per simili individui, chiaro?!

Busso alla porta e dopo poco sento dei passi. Non vedo l'ora di stendermi sul letto e farmi una maratona di Avengers.

«chi è?» sento la voce di papà. Ringraziamo il cielo che non mi ha aperto mamma. Non avrei avuto né la forza né la voglia di reggere una conversazione delle sue. 

«sono io!» esclamo. Sento il rumore della chiave che sblocca la serratura e subito dopo vedo che si apre uno spiraglio della porta. Allungo lo sguardo per sapere se è un fantasma o mio padre e quando mi avvicino a quest'ultima si chiude immediatamente.

Ah cavolo, mi dovevo far rapire!

«Grace! Mi spieghi perché non ti trovi in qualche scantinato di qualche pazzoide? Mi sembra di averti detto che volevo provare la mia nuova arma! Sei una sciupa feste! Non ti apro.» sento dire da dietro la la lastra di legno decorato che ci separa. 

Tutto questo non può essere vero. Giuro che butto giù la porta se entro tre secondi non si apre magicamente.

«MIKE!» urlo sbattendo i pugni sul legno. Oh dai, è giovane, è impossibile che a quest'ora stia dormendo. Sono solo le dieci di sera! Neanche i film serali finiscono a quest'ora!

«MIKEE! PAPA'! APRITE QUESTA CAVOLO DI PORTA!» urlo più forte che mai. Giuro che ora esplodo.

«signorina!» qualcuno mi chiama da dietro le spalle. Mi giro e vedo affacciato ad una finestra un uomo in pigiama di circa cinquant'anni. Oddio e ora cosa vuole questo?

«Mi dica!»

«qua stiamo cercando di dormire!»

aspetta un momento. Io non lo conosco! 

Oh santi donut, uno sconosciuto! 

«signore! Ha per caso uno scantinato?!»

«ho una cantina! Perché?»

«mi potrebbe rapire!?» domando con un lume di speranza. Il signore se prima mi guardava irritato ora mi guarda come se fossi una pazza uscita da qualche manicomio. Ma perché si sorprende tanto? Mi sembra una domanda lecita. Insomma chi non vorrebbe rapire una come me? Lentamente, assicurandosi che fossi da sola rientra nella stanza chiudenda la finestra e abbassando addirittura la serranda. 

Ho appena traumatizzato un uomo di cinquant'anni. Non mi era mai capitato.

Sbuffo stanca. Magari devo bussare alla sua porta. Così mi apre e andiamo direttamente nella sua cantina; senza problemi, senza pensieri. Si mi pare ragionevole.

Knock- 

Sento un rumore alla serratura. Mi giro subito verso la porta di casa Evans e... non posso credere a quello che sto vedendo.

C'è un'esemplare di Mike con un pacchetto di patatine attaccato alla t-shirt con lo scotch, una bomboletta spray di salsa al formaggio nella tasca della maglia sul pettorale destro e due stampelle nere che lo aiutano a sorreggersi in piedi. 

Scoppio a ridere. E' peggio di Thor in Avengers End Game.

«cos'hai da ridere?» mi domanda come se fosse un hippie bevendo un liquido con una cannuccia che solo ora vedo spuntare da dietro la spalla destra. Oh mio Dio, per due giorni di assenza il mondo si è rivoluzionato! 

«L-le p-pat...ine, a s-sal...a» oddio non riesco nemmeno a parlare. Sono sicura al 100% che questa è la cosa più bella che vedrò per i prossimi mille anni.

«calmati Grace, tutto questo, vuol dire utilizzare il cervello al massimo delle sue potenzialità, un po' come se fossi Lucy.»

Per favore, che qualcuno faccia un applauso a questo fenomeno.

«hai accettato così il tuo incidente?» cerco di calmarmi. Mi sta iniziando a far male la milza per le risate. 

«quale incidente? Questa roba che vedi al piede è solo un calzino» abbasso lo sguardo e vedo che gli hanno ingessato dal piede fino a sotto il ginocchio. Ma quindi era una cosa grave... Domani chiedo spiegazioni a papà, in questo momento per il bene psicologico di Mike farei meglio a non parlarne.

«capisco, domani ti firmo il "calzino"» mormoro oltrepassandolo. Altro che maratona della Marvel qui ci vuole proprio il coma.

🌻🌻🌻

Ciao ragazzi!

Scusate il tremendo ritardo ma ultimamente non sono ispirata e non mi va di scrivere qualcosa tanto per, preferisco fare le cose per bene💙 

Alla prossima!🥰

Love in the fieldDove le storie prendono vita. Scoprilo ora