∼ Nives ∼
Non potevo permettere quella scena, due fratelli possono litigare, è naturale la competizione, ma quello, quello era un massacro. Quello era odio.
Senza riflettere mi buttai sul corpo di Luke piegato sul fratello, lo presi tra le braccia e con tutta la forza che avevo lo spinsi di lato. Cademmo qualche metro più avanti e ruzzolammo sul terreno, le mie braccia ancora arpionate al suo pelo. Quando finalmente ci fermammo alzai il volto, che avevo nascosto su di lui per evitare che finisse sbattuto per terra, e lo guardai quasi supplicante «Perché lo hai fatto...»
Lui ricambiò il mio sguardo e poi lanciò un'occhiata sul corpo riverso a terra del fratello sporco di sangue, si ritrasformò in un essere umano ed io mi scostai da lui, solo a quel punto lo sentii parlare «Mi dispiace, non volevo arrivare a questo»
«Allora perché...» chiesi ancora. Non capivo, non capivo la natura del loro odio, il motivo di tanto rancore, eppure nel quadro che c'era in casa loro quei due lupetti sembravano così felici... Cos'era successo poi per ridurre due fratelli così?
Scosse la testa «Mi dispiace» sembrava non riuscisse a dire altro, capivo che era sincero, la scia di dolore che era passata sui suoi occhi mentre diceva quelle due semplici parole era indiscutibilmente vera eppure ancora non capivo.
A quel punto fece qualcosa che non mi sarei mai aspettata, si avvicinò ad Aaron e strinse il suo muso da lupo tra le braccia e nel riflesso del sole vidi una lacrima cadere sul suo volto. Lui lo amava eppure quella rabbia con cui gli era saltato addosso solo pochi istanti prima era anch'essa vera. Mandò uno degli altri membri del branco a chiamare il medico, quello corse subito senza farselo ripetere due volte, mentre, sempre più sbalordita, vidi le persone che erano rimaste venirgli incontro, c'era chi lo abbracciava con affetto e chi si piegava sul corpo di Aaron ancora steso a terra. Una donna ad un certo punto gli porse una veste per coprire le sue membra spoglie, lì nessuno di coloro che avevano assistito alla scena era arrabbiato con lui, era come se tutti avessero capito il motivo della sua rabbia prima e lo perdonassero in un modo che io non riuscivo a comprendere.
Scossi la testa ancora nella posizione inginocchiata in cui mi ero ritrovata dopo la caduta e mi misi a guardare il terreno stringendo i pugni, qualche istante dopo sentii dei passi nella mia direzione e rialzai lo sguardo, vidi Luke affianco a me, in piedi con la veste stretta sulle spalle «Non aver paura, entro qualche giorno ritornerà come prima, ho intenzionalmente evitato le parti vitali.»
«E credi che questo dovrebbe farmi stare meglio?!» non potei impedirmi di gridare col volto stravolto.
«No, certo che no, so che adesso non puoi capire, ma un giorno forse capirai» disse queste parole con un tono molto più dolce di quanto mi sarei aspettata da lui, si piegò e con il pollice mi asciugò una lacrima che era sfuggita al mio controllo e lo vidi sorridere, si protese verso di me come per parlarmi all'orecchio e pronunciò una frase che in un attimo spazzò irrimediabilmente via quel poco calore che avevo cominciato a sentirmi dentro «E comunque non credo che tu sia davvero ciò che affermi di essere, un semplice essere umano non avrebbe avuto la forza per fare ciò che hai fatto.»
Con quelle parole se ne andò ed io, mentre osservavo la gente lì intorno come se la stessi guardando da un luogo irrimediabilmente lontano, quasi non mi accorsi che era arrivato Ben a prendersi cura di Aaron.
-*-*-
«Nives» il mio nome venne pronunciato in un sussurro. Mi voltai verso la direzione dalla quale sentii provenire quel suono, Aaron mi stava guardando, gli occhi semiaperti e le lenzuola tirate fino a sotto il mento in quel letto d'ospedale.
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Luna di Alabastro
FantasyLa storia tratta di una giovane ragazza di nome Nives e del suo desiderio di vendetta e di rivalsa verso la sua famiglia e il suo popolo che dai tempi antichi è stato quasi condannato all'estinzione, ed oggi considerato da alcuni solo una leggenda...