Point of view Nives
Tutto ad un tratto la situazione cambiò, il tempo ricominciò a scorrere, il dolore scomparve ed io ripresi conoscenza. Ogni cosa mi ritornò alla mente, chi ero, ciò che stava succedendo e anche la missione che avrei dovuto portare a termine.
I respiri erano lenti e profondi e nelle orecchie regnava uno strano silenzio. Quando finalmente ritrovai la stabilità in me, decisi di aprire gli occhi e il mondo che mi si presentò davanti era uguale al solito ed allo stesso tempo molto diverso. La stessa radura in cui il mio cambiamento era avvenuto mi appariva più nitida e luminosa. Gli odori, i sapori, i rumori, il soffio del vento e il fruscio dell'erba, tutto era più nitido e colorato.
Abbassai gli occhi e mi osservai le mani, le strinsi a pugno e le stiracchiai, all'apparenza erano le stesse di sempre, ma vi sentivo dentro una forza che prima non possedevo. La potenza di un drago all'interno di un corpo umano.
Un movimento repentino catturò la mia attenzione al lato della mia visuale, un oggetto che si avvicinava a gran velocità. Fulminea alzai un braccio e lo fermai un soffio prima che raggiungesse il mio volto. Lo osservai. Un sasso. Qualcuno aveva osato lanciarmi addosso una pietra, ma ancora più attenzione la catturò la mia mano. L'ultima parte di quell'arto che prima era stata totalmente normale, in quel momento continuava ad avere forma umana, ma non era più ricoperta dalla pelle, ma da squame e grossi artigli partivano dalla fine di ogni dito. La forma di un uomo, ma le sembianze di un drago. La vista di quella scena mi scioccò a tal punto che le gambe non ressero più il mio peso e caddi rovinosamente a terra.
Per un istante, per un solo attimo, tutto scomparve e la visuale divenne nera per poi riacquistare il solito colore, quella sensazione strana scomparve e il mondo tornò alle caratteristiche di sempre. La mano draghesca era scomparsa e al suo posto c'era la mia solita mano coperta di pelle.
Qualcuno mi si avvicinò ed io, spossata da tutto, cominciai a tremare in modo incontrollato. Aaron si era precipitato in forma umana ad abbracciarmi ed io in preda ai tremori mi aggrappai a lui come se fosse la mia unica àncora di salvezza. Provava a tranquillizzarmi sussurrandomi qualche parola all'orecchio, ma io non riuscivo a capirne il senso.
A qualche passo da lui c'era Sebastian che stava sbraitando qualcosa contro Alexander, ma anche quel suono mi arrivava indistinto. Nelle mie orecchie c'era solo un ronzio che andava aumentando e la vista cominciò ad offuscarsi fino a che non diventò di nuovo tutta nera ed il silenzio infine regnò sovrano.
-*-*-
Quando riaprii di nuovo gli occhi ero in quella specie di piccolo ospedale di Ben. La luce da fuori era completamente scomparsa quindi compresi che ormai era notte fonda.
«Finalmente ti sei svegliata.» Aaron che si trovava nella parte opposta della stanza incrociò le braccia. «Che cosa ti eri messa in testa di fare?! Potevi morire, Nives!»
Mi scoppiava la testa e questo non era di certo uno dei migliori risvegli. «Che cos'è successo?»
Sembrò stupito dalla mia domanda e per un attimo la rabbia si affievolì. «Non te lo ricordi?»
Mi portai una mano alla fronte. «No, cioè sì me lo ricordo, non intendevo quello. Dico, cosa è successo davvero? Il mio corpo era strano, non era più il mio e allo stesso tempo lo era ancora.»
Sospirò. «No, infatti. Questa era la prima volta che ho avuto seriamente il terrore di perderti. Quella...quella cosa che eri diventata...»
«Che cosa hai visto?»
«Eri sempre tu, ma eri diversa. Il tuo corpo era della forma umana, ma a tratti scomparivano e riapparivano alcune caratteristiche animali e poi avevi le ali e i tuoi occhi...»
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Luna di Alabastro
FantasíaLa storia tratta di una giovane ragazza di nome Nives e del suo desiderio di vendetta e di rivalsa verso la sua famiglia e il suo popolo che dai tempi antichi è stato quasi condannato all'estinzione, ed oggi considerato da alcuni solo una leggenda...