∼ Aaron ∼
Lasciai la ragazza da mio padre e a passo lento mi diressi verso il luogo dove ero certo che avrei trovato il mio amico, quel giorno non avrebbe dovuto lavorare e sapevo che sarebbe rimasto insieme ai giovani membri del branco. Lo trovai così esattamente dove avevo previsto, seduto su una poltroncina nella sala grande con tutto un gruppetto di gente attorno, inspiegabilmente mi venne da sorridere, il mio amico aveva in sé un carisma che io potevo solo sognare. Appena mi vide si alzò subito in piedi e mi venne incontro salutandomi con la mano «Eccoti!»
Lo salutai a mia volta con un cenno del capo, le mani in tasca.
«Allora come sta la nuova arrivata?» chiese subito lui.
«Bene pare, adesso starà parlando con mio padre.»
Mi guardò inclinando la testa, non capendo che motivo avesse mio padre di volerle parlare così scrollai le spalle «Avrà voluto conoscerla.»
Non mi parve per niente convinto della mia spiegazione «Ma non pensi che sia strano? Da quando...» s'interruppe lasciandosi sfuggire un sospiro, sapevamo entrambi di che cosa stesse parlando «...da allora sono cambiate molte cose, tuo padre non è più lo stesso.»
Annuì consapevole «Ma è pur sempre l'alpha, i suoi doveri verso il branco non sono cambiati» lo guardai serio e lui serio ricambiò lo sguardo, alla fine sorrise e mi diede una pacca sulla spalla «Hai ragione, le cose brutte capitano e il mondo va avanti, tuo padre è una persona forte e ha dovuto tenere molto duro dopo la perdita che ha subito, è per questo che tutti lo rispettano.»
Era vero. Ormai erano passati molti anni da allora, ma mio padre non si era mai veramente ripreso, si dice che per un lupo quella fosse la perdita più devastante che possa conoscere e così mi venne da pensare di nuovo a mio fratello, tra un po' sarebbe dovuto tornare e in cuor mio dovetti ammettere che temevo il momento in cui lo avrei rivisto.
«Allora...» fece lui distogliendomi dai miei pensieri «questa nuova arrivata?» E così cominciammo a chiacchierare del più e del meno mentre percorrevamo i nostri passi diretti verso casa, gli raccontai di lei, di quando ieri si era svegliata e le avevo fatto vedere il branco accompagnandola a casa mia, James mi ascoltava attento senza perdersi neanche una mia parola, voleva sapere tutto, da quando l'avevo visto ieri sera entrambi di fianco al suo capezzale non credevo che la cosa gli sarebbe interessata in quel modo, ma d'altronde quella era una novità anche per lui.
Fra una parola e l'altra arrivammo sulla soglia di casa dove lo feci entrare e fu seduti su quel comodo divano che gli parlai di quella mattina e del nome che avevo sentito poco prima di aprire la porta della sua stanza: Sebastian.
Fino ad allora il mio amico non aveva quasi parlato, ma a quel punto con fare urgente mi interruppe «Aaron? Tu hai detto che era umana, giusto? Non pensi che per lei non sia così, che...» si mise una mano fra i capelli come se non riuscisse a trovare le parole e questo comportamento non era affatto da lui «...che per lei tu non sia il suo compagno?» si costrinse a dire infine.
Non potei far altro che annuire, anche a me il sospetto era affiorato alla mente lasciandomi l'amaro in bocca «e credi che lui sia...» non riuscii nemmeno a terminare la frase quanto il solo pensiero mi disgustasse.
Lui si appoggiò allo schienale del divano e incrociò le braccia meditabondo «Non lo so, davvero, e in ogni caso dovresti chiederlo a lei» sentenziò infine.
«Già» feci solo in tempo di acconsentire mio malgrado che la porta di casa si aprì lasciando passare lei.
Mi alzai subito in piedi e le andai incontro «Com'è andata?»

STAI LEGGENDO
Luna di Alabastro
FantasiaLa storia tratta di una giovane ragazza di nome Nives e del suo desiderio di vendetta e di rivalsa verso la sua famiglia e il suo popolo che dai tempi antichi è stato quasi condannato all'estinzione, ed oggi considerato da alcuni solo una leggenda...