Point of view Sebastian
Mi ero svegliato da poco in un posto che non conoscevo. Il primo scenario che mi si era presentato appena avevo aperto gli occhi erano le fronde degli alberi e dietro di loro il cielo blu scuro. Mi ero guardato intorno e avevo visto gente che si riorganizzava per la notte e che nel silenzio accudiva i feriti.
In un flash ricordai tutto. Nives che mi slegava. Alcuni lupi che combattevano. La fuga e finalmente l'esterno dove si profilava solo un altro inferno.
Non ricordavo esattamente il momento esatto in cui avevo perso conoscenza, ma avevo perfettamente presente l'ultima scena che avevo visto. Un drago che si librava in volo. Una fitta lancinante mi perforò le tempie, mentre il senso di colpa riprendeva a rimbombarmi nel petto come ormai succedeva da giorni. Quasi ci avevo fatto l'abitudine.
Provai ad alzarmi per assumere una posizione seduta e studiare meglio l'ambiente circostante. Il movimento fu più complicato del previsto. I tagli e le cicatrici che mi ero guadagnato con quella prigionia mi tiravano tutta la pelle. Mi guardai il polso per osservare ancora una volta quel simbolo rassicurante. La pelle in quel punto era però diventata viola a causa delle catene che mi avevano tenuto legato. Anche a quello avevo quasi fatto l'abitudine. Quasi.
Mi massaggiai il polso.
«Hey, finalmente ti sei svegliato»
Alzai il volto per guardare in faccia chi mi avesse parlato. Un ragazzo dai capelli scuri mi guardava aspettandosi forse una risposta che io non gli avrei dato. Cos'avrei potuto dirgli d'altronde?
«Chi sei?» Chiesi invece.
«Oh, sono Kyle»
Feci per rispondere, ma lui non me ne lasciò il tempo.
«Non disturbarti a presentarti. So chi sei. Tu sei Sebastian, il fratello di Nives. Ti abbiamo portato fuori da quello schifo insieme a tua sorella e a causa di questo abbiamo perso dei nostri compagni.»
Lo guardai sprezzante, la prima persona che conoscevo di questo posto e già mi stava antipatica. Purtroppo o per fortuna, tutto dipende dai punti di vista, prima che potessi infierire arrivò qualcuno ad interromperci.
«Kyle, smettila di essere scortese. Vai a fare qualcosa di utile e aiuta Luke a prendersi cura dei feriti.»
«Agli ordini.» Disse, ma voltandosi non mi sfuggì affatto l'occhiata di disprezzo che mi riservò.
«Perdonalo, non è da lui comportarsi così.»
«Non devi giustificarlo. Non è colpa tua.»
«Beh, io sono James. Hai bisogno di qualcosa, Sebastian?»
Alzai le mani al cielo, gesto che mi procurò una smorfia di dolore. «Come mai tutti sembrano conoscermi?» Chiesi più a me stesso che a lui.
Lui sorrise comprensivo. «Questa è una domanda facile. Perché noi conosciamo tua sorella.»
Mi misi di scatto sull'attenti. Questo ragazzo al quale in principio non avevo riservato più di una semplice occhiata, da quel momento ebbe tutta la mia attenzione. «Nives è qui?»
«Certo, vuoi che te la vada a chiamare?»
«Sì, per favore e in fretta.»
Alle mie parole, James si voltò e ubbidiente andò ad esaudire la mia richiesta.
Chiusi gli occhi e appoggiai la testa al tronco d'albero dietro di me. Provai a rilassarmi, ma immagini sconnesse continuavano ad apparirmi di fronte agli occhi. Io e Nives che giocavamo felici sul prato. Le fiamme scure che avvolgevano il mio corpo non lasciandomi alcuna via di scampo. Nives ed io che facevamo a gara nei cieli. Il mio corpo stremato dalle torture subite da parte dell'ufficiale. Il volto di Nives che mi sorrideva. Lei legata sulla piastra di marmo e la siringa infilzata nel collo. I miei genitori che si tenevano per mano. Gli occhi bramosi dell'ufficiale. L'uomo che quella sera di tanti anni fa bussò alla porta di casa nostra con un fagottino in mano.
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Luna di Alabastro
FantasyLa storia tratta di una giovane ragazza di nome Nives e del suo desiderio di vendetta e di rivalsa verso la sua famiglia e il suo popolo che dai tempi antichi è stato quasi condannato all'estinzione, ed oggi considerato da alcuni solo una leggenda...