Era buio, credo. No anzi era colorato, ah no aspetta mi sto svegliando.
All'inizio era tutto sfocato, sentivo qualcosa di morbido sfiorarmi la guancia e qualcosa di caldo sopra il mio corpo flebile.
Mi lamentai un pò e poi aprii del tutto gli occhi. Ero in una stanza, le pareti erano fatte da bastoni e foglie, c'erano tre mensole, in una c'erano tre o quattro libri, nella seconda una candela e un teschio di animale,e nell'ultima Mensola c'era una pietra di sale rosa.
Vicino alla porta in canne di bambù, c'e un bastone, dove ci sono dei segnetti.
Sono distesa su un letto a due piazze, e ricoperta da pellicce e plead.
Qualcosa di pesante era sopra la mia vita, abbassai gli occhi e vidi un braccio che mi stringeva a sé. Aveva dei bracciali e qualche taglio. Poi alzai lo sguardo sul "proprietario" del braccio. E vidi il ragazzo che mi aveva Salvato, alcune ciocche ribelli gli coprivano la fronte e gli occhi erano chiusi. Ero addormentato, era calmo. Per vari secondi lo osservai, in fondo era un bel ragazzo, ma quel ghigno che lo caratterizzava lo rendeva arrogante.
Capii solo in quel momento, come una stupida pezzente, che stavo dormendo con lui. Lanciai un urlo e lui si svegliò.«Ma che?! Ma che è successo perché hai urlato RAGAZZINA!» strilló.
Saltai giù dal letto e mi diressi verso la parete opposta.
«Dove sono? E poi perché stavo dormendo con te?» dissi sconvolta
«Sei tu che sei voluta venire! E poi stavo dormendo con te perché mentre eri svenuta, farfugliavi varie cose e urlavi alcune volte! Ma questo non ti da il diritto di farmi prendere un infarto di prima mattina!» mi spiegò
Ora ricordo stavo per volare con lui quando mio padre mi prese per la caviglia e la strinse così tanto da non farmi circolare il sangue e così svenni.
«scusa... Ora ricordo»
«felice di averti aiutato, ora, hai fame? Sicuramente con l'urlo che hai lanciato i bimbi sperduti saranno già a lavoro.»
Io mi limitai ad annuire, e ci dirigemo fuori la porta, dove dinanzi si estendeva il vasto accampamento, dove al centro c'era un cerchio pieno di legno da cui fuori uscivano fiammelle ormai "morte".
Mi sentivo attratta da quella piccola fiammella, il fuoco.
Il fuoco non ha paura di farsi notare, non ha paura di mostrare ciò che è.
Mi è sempre piaciuto il rosso, il rosso fuoco.
Le fiammelle danzavano, fiere e forti. A svegliarmi dai miei pensieri fu un ragazzino che spense le fiammelle rimaste, con dell'acqua.
Mi arrabiai, sentivo il sangue bollirmi dentro, ma non sapevo il perché. Perché mi sentivo così?Il mio sguardo tornò fisso sul legno un pò bruciacchiato. Ad un tratto si accese uno dei fuochi più grandi e folti che avessi mai visto.
«caspita! Devono stare attenti con quei fuochi, se no finiranno come i polli!»
Disse una voce dolce, tra una risata e l'altra. Mi girai e vidi un ragazzo, abbastanza alto, con ciuffi di capelli biondo cenere ribelli di qua e di là. E due occhi color caramello e marroncini, e poi un sorriso a 32 denti.«Ben detto, e tu saresti?»
Dissi con uno sguardo interrogatorio. Non è il momento di fare la dolce, perché poi non lo sono. E non mi faccio ingannare da nessuno.
«Scusa, io sono... James, e tu devi essere la nuova compagna di Pan.» Mi disse sorridendo.
«mi dispiace contraddirti ma io, IO non sono la compagna di nessuno.»
«ok, scusa. Hai tempramento, non ti fai mettere i piedi in testa e ooo.... Mi dispiace per quello che ti è successo!» rispose come se stesse cercando di capire ciò che mi stesse passando per la testa,sola mente guardandomi negli occhi.
Lo guardo interrogativa.
«leggo nella mente!» constatò
Come si è permesso non può vedere o leggere, nella mente altrui! Lo spinsi contro la parete di legno e lo presi dal colletto.
All'inizio il suo sguardo era divertito, ma qualcosa mentre mi guardava, lo ha fatto subito tremare e sbiancare.
Ma che...«James pensavo avessi imparato la lezione, che hai fatto?» disse con voce arrabbiata, ma anche divertita. Mi dava sui nervi. Lasciai il ragazzo che tenevo ancora dal colletto, che cadde a terra in piedi.
Gli rivolsi uno sguardo di ammirazione per i suoi riflessi. E poi guardai il ragazzo dietro di me, aveva le braccia conzette, e lo sguardo serio, con un sopracciglio alzato, che secondo me gli dava un'aria da arrogante.«non ha fatto niente.» dico impassibile. Si avvicina a me, i nostri nasi si sfiorano.
«non mentirmi, che ti ha detto?» sussura.
Io non gli rispondo allora sparisce da davanti a me, e lo ritrovo a tenere dal collo a James.«CHE GLI HAI DETTO!!!»
«gli... Ho... Letto la mente.... Haaaah..... E ho visto... Haaaah» cercò di dire,annaspando,cercando con tutto le sue forze almeno un pò di ossigeno.
«Basta lascialo così lo ucciderai!
Mi ha detto CHE AVEVA VISTO IL MIO PASSATO, MA ORA LASCIALO!!»Peter come a comando lo lasciò, e mi guardò negli occhi.
«e di cosa si tratta il tuo passato?»
«è meglio non saperlo»
Mi guardò con sguardo interrogativo, ma poi rivolse lo sguardo verso il ragazzo, James, che si stava massagiando il collo.
«James, vedi di non farti trovare a toccare ciò che è MIO perché la prossima volta non ci sarà lei ad aiutarti,e io non sarò così caritatevole.»
Fece una pausa per guardare prima me poi James e ritornando a me.
«e tu seguimi ti devo lasciare a Felix, che ti farà vedere l'accampamento. Immagino sarà felicissimo di farti da guida!»
Dice soghignando. Mamma mia quanto può essere insopportabile, però è carino l'elfo volante.
Ci incamminammo verso alcuni alberi e mi portò in una tenda....
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Spero vi sia piaciuto il capitolo, lo so è abbastanza come dire... Tranquillo. Comunque commentate, votate e aggiungetelo alla vostra libreria, piccoli bimbi sperduti
Al prossimo capitolo...- Belle
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«𝐓𝐡𝐞 𝐍𝐞𝐯𝐞𝐫𝐥𝐚𝐧𝐝 𝐏𝐚𝐧» 𝑜𝑢𝑎𝑡
Fanfiction✓• completa • 𝑖𝑛 𝑟𝑒𝑣𝑖𝑠𝑖𝑜𝑛𝑒 Katherine una ragazza normale all'apparenza, deve fare front contro suo padre manescho, ma un giorno, si ritroverà sull'isola che non c'è, incontrerà un ragazzo a quanto immaginario dovrebbe essere, che tutti ch...