✓• completa • 𝑖𝑛 𝑟𝑒𝑣𝑖𝑠𝑖𝑜𝑛𝑒
Katherine una ragazza normale all'apparenza, deve fare front contro suo padre manescho, ma un giorno, si ritroverà sull'isola che non c'è, incontrerà un ragazzo a quanto immaginario dovrebbe essere, che tutti ch...
Peter guardava James con fare arrabbiato. Aveva gli occhi neri e le nocche bianche. Le mani a forma di due solidi pugni e un sorriso spietato in volto.
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In soli due passi era davanti a noi, o meglio davanti al ragazzo che mi teneva ancora fra le sue braccia.
«vuoi fare un gioco James?»
Disse con tono fintamente calmo e marcando il nome "James".
James guardò prima me, formando nel suo volto un sorriso malinconico e felice, come fa a mostrare due emozioni completamente differenti nello stesso momento e nello stesso sorriso? Per poi spostare lo sguardo su Peter, che gli sorrideva con un sopracciglio alzato,e si alzò di conseguenza.
«ok, quale sarebbe il gioco?»
Peter si avvicinò ancora di più a lui e disse quasi in sussurro ma un pò alto per farmi udire le sue parole.
«io lo chiamo "tiro al bersaglio"»
Disse facendo comparire nelle sue mani una balestra e puntandola vicino al petto di James.
Il fiato mi si bloccò in gola.
«il gioco è semplice, TU sei il bersaglio e.... Felix è quello con la balestra, TUTTI HAI PROPRI POSTI!»
urló Peter guardando tutti i bimbi sperduti, poi abbassando lo sguardo su di me disse
«cominciamo a giocare!»
I suoi occhi neri vennero macchiati di verde e poi piano piano i suoi occhi divennero i smeraldi di cui sono abituata. E così mi vennero mostrate le sue emozioni,di cui so di sembrare stupida ma non capisco il significato. Sembra deluso, arrabbiato, triste non capisco CAVOLO!
Poi con uno scatto veloce distolse lo sguardo e schiccó le dita.
Sono circondata da pareti di rocce e da edera e muschio. È tipo una grotta, arredata semplicemente da un letto matrimoniale, un armadio di legno scuro e sempre quel bastone che c'era nella tenda di Peter la prima volta che ero arrivata.
«se vuoi puoi sederti.»
Disse con tono calmo. Una cosa lo capita è bipolare. Caro mio Peter pan abbiamo un'altra cosa in comune,anch'io sono estremamente bipolare, pensai. Come può girare attorno ai problemi, come può credere che quello che ha fatto non mi abbia ferita, come può pensare che io mi innamoreró di lui dinuovo. Si lo ammetto, lo amavo ma dopo aver ucciso Luke, con sguardo impassibile, non riuscivo ad alzare lo sguardo. Non perché ho paura di lui, ma perché so, che c'era un motivo per cui la fatto, un motivo che potrebbe distruggermi, temo.
«come faccio a stare calma e sedermi se il tuo braccio destro.... Quello col nome da gatto come si chiama... Felix è lì ed ha una balestra in mano davanti a James!»
Sorrise leviemente. Feci per andarmene ma con la mano mi fermò dal polso, facendomi girare verso di lui.
Tra i nostri visi c'era poca distanza. Sentivo il suo fiato irregolare. E la presa ferrea sul mio polso, come se sapesse che io potrei lasciarlo lì senza un'ancora, senza un punto di riferimento. Senza me.
Il suo viso ora non era caratterizzato dal suo solito ghigno, ma da un'espressione supplichevole e aveva gli occhi lucidi, come quella volta. Sotto un albero io mi distesi accanto a lui e parlammo di noi e di come lui fosse diventato ciò che era.
Quella volta come ora è libero di esprimersi.
«perché vuoi andare da lui?»
Disse con voce impastata tra domanda e tristezza. Lo guardai con fare ovvio.
«potrebbero ucciderlo!»
«tu lo ami?»
Mi chiese con le lacrime agli occhi. Mi ha appena chiesto quello che ho sentito?
«io... No.. Cioè si. No cioè no, emh che ti importa?»
Peter si avvicinò di più a me, le nostre labbra si sfioravano.
«Amare qualcuno che non ti ama è forse una delle cose più brutte che ci sono, ma anche fingere di amare qualcuno tentando di dimenticare qualcun altro è altrettanto brutto. Perché fai questo Katie? Stai solo illudendo James di un possibile amore, quando sai di amare qualcun'altro.»
Mi presi di coraggio e alzai lo sguardo verso di lui. Gli stava scendendo una lacrima solitaria sulla guancia, misi la mia mano sulla sua guancia per asciugargli la lacrima. E lo guardai negli occhi.
«e dimmi secondo te chi amo?»
Chiesi con fare quasi ovvio. Ora era lui a guardarmi negli occhi. Sembrava come se tra un momento e l'altro potesse scoppiare e dirmi tutto in faccia, tutto. Ma invece si fiondó sulle mie labbra. E diede inizio ad un bacio dolce e appassionato.
Una cosa era certa, io amo Peter pan.
Il Demone lo addolciró. E infine arriverò anche al suo cuore, facendolo diventare umano.