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Hugo's pov.

Pan con gesto della mano fece scomparire le strette sbarre che ci dividevano, per poi farmi uscire.

Mi scaraventai su di lui bloccandolo al muro. Il ragazzo vicino a noi provò ad avvicinarsi ma pan gli intimó di starsene dov'era.

P= fermo felix - sorrise beffardo - vediamo cosa ha da dire di importante!

H= Ho due cose da dirti... La prima è che sto facendo tutto questo solo e solamente per mia Sorella, e due mi chiedo come lei abbia potuto innamorarsi di un mostro come te, o almeno se questa non è una menzogna.

Al mio commento ridacchió, per poi tornare serio. Potei notare la scintilla verde nei suoi occhi smeraldo.

P= Magari le parole che ti sto per dire saranno stupide per te ma te le dico ugualmente, lei "ha tirato fuori la mia parte umana, ha portato alla luce un pò Della mia umanità" - disse ciò marcando La parola "mia". - e ora spostati ragazzino non ho tempo da perdere con i tuoi giochetti - disse spingendomi verso l'altro muro incurante della forza da lui esercitata.

Si diresse sopra le scale, mentre lo seguivo. Ormai l'unico suono era quello delle mie pergotti nere. Sentivo una leggera brezza che mi fece rabbrividire, "e ce credo sono vestito leggero" e infatti indosso dei pantaloni lunghi fino alle ginocchia e un gilet con un maglione sotto.

Mi girai all'indietro, per poi notare il ragazzo biondo, posare la torcia nell'apposito gancetto.

Infine ci ritrovammo in uno schiocco di dita letteralmente, nella scogliera che dava sul mare. Non ricordavo che il mare sull'isola fosse così scuro.

Katie's pov

A StoryBrook da Grannie...

Sbuffai rumorosamente, mentre tenevo tra le mani una tazza di The caldo,credo non so che sia, ma preferisco pensare che sia thé piuttosto di scoprire che disgustosità si cela dentro la tazza.

Io= devo berla per forza? - chiesi spazientita nel mentre la donna, Regina credo, mi ha intimato forse per la quinta volta di mandare giù quell'intruglio velocemente, premettendo di non avere un gusto assai dolce, cioè per niente.

Presi coraggio e lo mandai giù in un paio di volte. Aveva il gusto ferroso, cioè metallico, Guardai nel profondo della tazza e vidi i resti della bevanda, marrone.

R= OK ho capito Grannie fagli un cheeseburger - ordinò alla anziana signora, a cui appartiene il locale - così magari non vomiti - notò.

Io= e te ne accorgi ora? La prossima volta te lo vomito in faccia e poi vediamo se non ci ripensi due volte! - sbottai finta offesa, ma anche un pò seria, le mie minacce devono fare un certo effetto.

E= che vuoi fare ora? - mi chiese una terza voce. Emma.

Io= Bhe.... Non so vorrei continuare la mia vita, dimenticarmi di tutto ciò, anche se sarà difficile - mentii giocando con le mie dita - ma una cosa! Dove vivrò?

E= questo non è un problema, potrai venire da noi, abbiamo un appartamento grande, ci abitiamo io, David, Mary Margaret, Herny e se vorrai anche tu.

Affermò felice. Mentre io avevo solo un pensiero dovrò stare con la combricola degli eroi, evvaiiii! Si nota il sarcasmo? Credo di si. Lo so per molti sarebbe un onore ma a me la loro gentilezza stomachevole non va proprio a genio.

Io= ok, e James?

E= James verrà con te, magari con stanze separate - disse con un sorriso strano, che mi fece sbuffare.

Annuìi soltanto, distogliendo lo sguardo, posando la tazza sul bancone per poi uscire dal locale, non prima di sentire dalle due donne "avrà bisogno di tempo ne ha passate tante" "è troppo giovane sarà traumatizzata"
Ma sto cavolo! Non sono ne traumatizzata e poi io magari sarò di giovane età ma venite a dirlo a me che sono stata nell'isola con un Demone di cui anche ade ha paura? Certo che la gentilezza fa un brutto effetto ai loro cervelli.

Stavo camminando verso l'unico posto a mia conoscenza, o per lo più di cui ricordavo la strada nell'arrivarci. Il porto.

Il lungo ponte in legno, come sempre era bagnato da alcuni schizzi di acqua marina o di pesce.

Il sole disegnava varie sfumature nella parte finale del cielo, nella parte più vicina al mare. Le varie navi sbattevano di tanto in tanto contro i pali da cui erano legate le corde che le sostenevano vicino al porto. Nella parte più lontana del ponte, c'erano delle sedie da pic-nic,e dei chioschi di merce per la pesca oramai chiusi.

Mi distesi sopra uno dei tavoli con le gambe a penzoloni rivolgendo lo sguardo al cielo.

Il grande foglio blu, colorato da tante sfumature scure e alcune più chiare, puntellato da piccole macchioline luminose. Le stelle.

Tra cui le più luminose. Le sue stelle. La strada verso la sua isola.

"Seconda stella a destra, e poi dritto fino al mattino"

"dove i sogni diventano realtà"

Che cazzata! Ma oramai dopo aver fatto creare una barriera protettiva attorno la grande StoryBrook, posso anzi potrei cominciare una vita da normale adolescente, chissà....

K= lo sai che stare fuori da sola è pericoloso? - disse una voce roca con una punta di divertimento, risvegliando i dai miei pensieri,. Killian.

Io= si Lo so è pericoloso perché ci sei tu in giro - lo schernisco, chiudendo gli occhi.

K= lo sai che non puoi dormire qui?

Io= io dormo dove mi pare, il mare mi calma, e poi perché sei qui non dovresti essere da Grannie a corteggiare con i tuoi squallidi flirt a Emma? Quindi se non ti dispiace vorrei dormire.

K= mmmm no - si siede accanto a me - sai se non l'avevi notato io sono un pirata e se tu non lo sapessi I pirati vivono nelle navi e le navi stanno nel porto e quindi..

Io= basta ho capito fai come vuoi ma lasciami in pace! - mi alzai di scatto per poi guardarlo male.

Mi distesi dinuovo, chiudendo gli occhi e portare le mani in grembo. Per poi cadere in un sonno profondo.

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Mi stiracchiai per poi rilassare dinuovo le braccia. Tastai la superficie su cui ero distesa e stranamente non era come il duro legno ma bensì di una soffice coperta.

Il problema è come ci sono arrivata?

Sentivo un peso sulla schiena, mi girai di poco e vidi un braccio.

Ripensai alla prima volta in cui io e Peter ci eravamo diciamo conosciuti e sorrisi d'istinto. Poi Guardai bene e non era lui. Ma James. Che mi teneva stretta a sé, come se fossi una cosa sua, come se fossi di sua proprietà.

A questi pensieri non ci vidi più. Vedevo si, ma non ero completamente consapevole di quello che vedevo.

I miei occhi, sentii, un bruciore.

Non di nuovo.

«𝐓𝐡𝐞 𝐍𝐞𝐯𝐞𝐫𝐥𝐚𝐧𝐝 𝐏𝐚𝐧» 𝑜𝑢𝑎𝑡Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora