✓• completa • 𝑖𝑛 𝑟𝑒𝑣𝑖𝑠𝑖𝑜𝑛𝑒
Katherine una ragazza normale all'apparenza, deve fare front contro suo padre manescho, ma un giorno, si ritroverà sull'isola che non c'è, incontrerà un ragazzo a quanto immaginario dovrebbe essere, che tutti ch...
Dopo l'accaduto della morte ingiusta, credo. Di Luke, mi sono sentita come colpevole, la causa della sua morte. È da due mesi che non rivolgo la parola e non degno di uno sguardo a Peter. Lui voleva così tanto non farmi soffrire e poi senza neanche accorgersi di quello che stavo cominciando a provare nei suoi confronti, lui ha rovinato tutto nell'essatto istante in cui ha preso per il collo quel povero bambino e ha tramutato in cenere il suo cuore puro. Ha messo al primo posto il potere e il suo Demone interiore, invece di me, la ragazza che forse stava cominciando a provare un sentimento, di cui all'inizio della mia storia dissi amaro e ingiusto, e anche ora lo è l'amore.
Pensavo che sarei rimasta dinuovo sola, sola nel mio dolore, ma invece una persona mi rimase accanto.
Il ragazzo dagli occhi nocciola. I capelli sempre disordinati da tutte le parti, che a me piacciono tanto sistemare, e infine il suo caloroso sorriso a 32 denti.
James.
Anche se conoscevo Luke da poco, so che non meritava di morire, nessun bambino merita di morire. Ma lui è morto. E il peggio è che non so il perché!
In questo ultimo periodo James mi è stato a consolare, abbracciare e mi ha continuato a dire che non è colpa mia. L'ha detto così tante volte che a questo punto dovrei crederci ma come si sa. È più facile far credere nelle cose brutte alle persone che alle cose belle.
Sono seduta su un tronco poco lontano dal fuoco, mentre alcuni ballano al ritmo della musica del flauto e dei bastoni scontrati fra loro. Sicuramente il mio sguardo deve essere disgustato perché tra le mie mani c'è una specie di zuppa di cicoria, non so che sia ma James dice che mi rilasserà. Così ne prendo un primo boccone e a stento mi trattengo a non vomitarlo.
Alzo lo sguardo, e squadro tutti i volti. Tra le fiammelle di fuoco intravedo il suo sguardo, lo sguardo che ignoro da mesi, lo sguardo che mi brucia la pelle e mi fa sentire intimidita.
A distogliermi dai miei pensieri fu, il ragazzo dagli occhi nocciola che mi mise un braccio attorno al collo e mi fece un dolcissimo sorriso, che ricambiai. Ci sedemmo insieme in un tronco, e per una battuta o per un altra lui mi diede un bacio. Un bacio che da me venne corrisposto, ma non tanto goduto. Perché nel baciare lui, ci desideravo un'altra persona. Ma non posso negare che James per quanto appiccicoso possa essere, mi piace, ma non come persona che amo, ma come un fratello maggiore. Solo che a questo punto, capii che per lui non era lo stesso, lui vedeva di più in me, in noi, una sorta di relazione. E in questo periodo mi è stato vicino, mi ha amato.
Mi mise la mano sulla guancia e mi accarezzò dolcemente. Per quanto i suoi gesti furono dolci, uno sguardo mi stava letteralmente mandando in fiamme. Il suo sguardo.
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Come può pretendere di avere questo comportamento, di guardarmi e cercare i miei occhi dopo quello che ha fatto.
Così per un motivo o per un altro, appasionai il bacio. Ed ad un tratto la musica dolce del flauto di Pan smise di emanare ogni suono. Ci staccamo e ci guardammo per un attimo negli occhi, James sorrise mentre io, distolsi solamente lo sguardo e sorrisi imbarazzata. Poi rivolsi lo sguardo ad ogni bimbo sperduto, ignaro dell'accaduto e poi a Peter, che stranamente non guardava me ma in un altra direzione. La direzione di James.