Capitolo 24

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Aaron

Un mese dopo..

È passato un mese, ed è stato un mese lungo e difficile. Mi sono laureato con mesi di anticipo e mi sono trasferito a Melbourne, tutto nell'arco di una settimana, e ora sono qui a lavorare in azienda con mio nonno.
Devo ammettere che in questa città non si vive male, forse perché l'assenza dei miei genitori nella vita quotidiana rende tutto più bello.

Sono le 13:00 e finalmente posso tornare a casa per pranzare.
Mentre esco dal mio ufficio mio nonno mi chiama dal suo chiedendomi di raggiungerlo.

<<Aaron abbiamo un problema legale. Ho bisogno del tuo aiuto.>>
<<Nonno sono un po' stanco, possiamo parlarne domani?>>
<<No Aaron, è importante risolvere questa situazione entro sta sera.>>
Passo l'ora successiva al telefono cercando di risolvere il problema e finalmente ci riesco.

Tornato a casa controllo il cellulare e trovo un chiamata persa da parte di Sophia, è da davvero troppo tempo che non la vedo.
Decido di richiamarla e lei mi risponde subito.

"Ehi"
"Ehi scusami, ho dovuto risolvere dei problemi in ufficio e non ho visto la chiamata." le spiego
"Tranquillo. Come sta andando il lavoro?"
"Abbastanza bene, devo ammettere che qui non sto male e mio nonno non è così insopportabile come pensavo. Diciamo che tutto sommato mi piace stare qui."
"Peccato solo che non possiamo vederci tanto spesso. A proposito, ti ho chiamato per chiederti se questo weekend posso venire a trovarti. Ho trovato un volo diretto arriverei venerdì sera."

Questa è una notizia bellissima, finalmente possiamo rivederci.

"Si è una splendida idea. Prendi il biglietto, sarò felice di averti qui, finalmente."

Rimaniamo in chiamata per un po' di tempo, mi racconta dei nuovi corsi che sta frequentando e di quanto ne sia emozionata. Per me è un'emozione anche solo pensare di stare con una ragazza come lei, e so di non meritarla.

Il venerdì arriva in fretta, per fortuna.
Verso le 13:30 torno a casa e inizio a sistemarla per l'arrivo di Sophia. Sono molto emozionato all'idea che veda questo appartamento, è molto più bello di quello in cui stavamo ogni tanto a Gold Coast e lo sento più mio.
Faccio una doccia per togliermi di dosso la pesante giornata che ho passato a lavoro e poi mi butto nel letto per dormire un po', in modo da potermi dedicare pienamente a lei sta sera.

Mi sveglia il suono del campanello, controllo l'ora e sono le 19:30, l'aereo di Sophia sta per atterrare e devo correre per andare a prenderla.
Scendo di corsa di sotto aprendo la porta a chi ha suonato poco fa: è la mia vicina che mi avvista che le pulizie dalla scala non ci saranno sta sera, la ringrazio per avermelo detto ed esco di fretta di casa.

Arrivato in aeroporto mi posiziono in modo che Sophia mi veda non appena scenda le scale mobili.
Pochi minuti dopo la vedo, bella come sempre, anzi più de solito perché ha qualcosa di diverso, è solare e sorridente. Non appena mi vede corre ad abbracciarmi come speravo facesse. Mi è mancata davvero troppo.

Nel tragitto dall'aeroporto a casa mi racconta le ultime novità dei nostri compagni di università e di quanto Mia le stia rendendo la vita impossibile.
Mi dispiace davvero che Sophia venga trattata così male, non se lo merita, sono io quello che dovrebbe subire tutta la rabbia di Mia ma non posso farlo da questa città. Non le è mai importato della nostra storia e ora sembra solo intenzionata a vendicarsi, senza un vero motivo.

La serata con Sophia passa in fretta, ci divertiamo un sacco insieme, cosa che non mi era mai successa con nessuna ragazza, la sento davvero affine a me e se le cose continuano così bene tra noi potrebbero anche durare. È quello che spero.
La passione tra noi inizia a farsi sentire e insieme decidiamo di andare in camera da letto.
Ci baciamo così intensamente da dimenticarmi dove mi trovo o chi sono.
Stare con lei e farlo con lei è la cosa che mi fa sentire davvero vivo, lei scatena in me questo fuoco intenso che solo lei riesce a placare.
Passiamo la notte così, tra baci e amore fino all'alba.

Mi sveglia la suoneria del mio cellulare. Mi sento tutto intorpidito dopo la nottata movimentata passata con Sophia, mi viene da sorridere al solo pensarci. Cerco di alzarmi dal letto per arrivare al cellulare, è mio nonno, come già sospettavo.
Mi alzo di fretta ed esco dalla camera per evitare di svegliarla con altri rumori.

"Pronto nonno?"
"Aaron, finalmente sei sveglio, ti ho chiamato un sacco di volte."
"Si nonno scusa, sono andato a letto tardi ieri. Che succede?"
"Volevo solo dirti che si è risolto tutto legalmente grazie a te, quindi sono molto fiero del tuo lavoro. Ti darò un aumento, perché te lo sei davvero meritato."
"Grazie nonno, ne sono contento. Buona giornata."

Riaggancio in fretta e torno a letto, sono stanchissimo.

Mi sveglio due ore dopo sentendo Sophia muoversi vicino a me.
<<Buongiorno>> le dico dandole un bacio in fronte e stringendola a me
<<Buongiorno a te>> dice lei sorridendomi
<<Che programmi abbiamo per oggi?>> mi chiede lei
<<Possiamo fare tutto quello che vuoi>>
<<Un giro in città?>>
<<Va bene, nemmeno io ho avuto ancora il tempo di vederla, quindi si per me non c'è problema.>> le dico entusiasta.

Finita la colazione ci prepariamo e usciamo per visitare la città.
Visitiamo il Royal Botanic Gardens Victoria e Sophia sembra estasiata nell'essere lì.
Chiediamo a dei passanti di scattarci qualche foto, saranno le prime ufficiali insieme.

Infine facciamo un coda di quasi due ore per salire sull'Eureka Tower da cui si vede tutta la città. Devo ammettere che questa città è davvero stupenda.
<<Non pensavo che lo avrei detto ma questa città è davvero splendida, proprio come la ragazza con cui la sto visitando.>>
Sophia si gira a guardarmi arrossita e sorridente e mi da un bacetto sulle labbra. Non finirò mai di adorare il suo arrossire per ogni complimento che le faccio.

Finita la visita al palazzo decidiamo di tornare a casa, dove senza nemmeno accorgercene ci addormentiamo entrambi praticamente subito.

Il mattino seguente mi sveglio e lei non c'è nel letto, la intravedo preparare i bagagli. Mi ero dimenticato del suo volo, tra qualche ora partirà per tornare a casa.
<<Scusa, mi sono dimenticato che hai il volo tra qualche ora, mi sarei svegliato prima per passare ancora un po' di tempo insieme.>>
<<Non fa nulla Aaron, anche io mi sono svegliata da poco, ma devo correre all'aeroporto perché hanno anticipato il volo e non posso proprio perderlo.>> mi dice lei mentre finisce di ritirare le sue cose
<<Okay, allora mi vesto e ti accompagno>>
<<No Aaron, stai tranquillo, ho chiamato un taxi, arriveremmo troppo tardi insieme.>>

Corre per le scale per mettersi la giaccia e si reca di corsa verso la porta.
<<Quindi ci salutiamo così, di fretta e furia.>>
<<Mi dispiace davvero, tra qualche settimana tornerò a farti visita, te lo prometto.>>
Mi bacia di fretta ed esce subito di casa.

Speravo in un saluto migliore, onestamente.

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