Capitolo 11

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Sophia

Verso le 16:30 scendo di casa per raggiungere Natalie e Drew al centro commerciale.

Quando arrivo parcheggio la macchina ed entro, li vedo subito seduti ad una panchina a fare effusioni, mi avvicino a loro.

<<Ehm, scusate, saremmo in pubblico, potreste evitare le effusioni.>> dico loro scoppiando in una risata, si girano a guardarmi e iniziano a ridere insieme a me.

<<Ti stavamo aspettando, come stai?>> mi chiede la mia amica guardandomi
<<Sto bene, voi come state?>> mentre aspetto che mi rispondano suona il cellulare di Drew.

<<Ehi amico, si siamo qui. Si alle panchine sotto. Ti aspettiamo. Okay, a dopo, ciao.>>

Con chi stava parlando? Non con Aaron spero.

<<Ragazze ci sta raggiungendo Aaron, spero non vi dispiaccia, dobbiamo fare delle commissioni.>> pronuncia le parole che non avrei voluto sentire.
<<No figurati, non c'è problema>> mento spudoratamente, e la mia amica conoscendomi se ne accorge, rivolgendomi uno sguardo di scuse e contemporaneamente di supporto.

Dopo 15 minuti seduti alle panchine vediamo Aaron venirci incontro.
Quando ci raggiunge saluta Drew, Natalie e poi me, con un certo disagio.

Iniziamo a girare per il centro commerciale, la mia amica mi considera poco in quanto presa esclusivamente dal suo fidanzato e Aaron cammina accanto a me senza dire nulla.
Tiro fuori il telefono e scrivo un messaggio a mia sorella, per distrarmi dalla situazione.

Troppo presa dal cellulare non mi accorgo di rischiare di sbattere contro una colonna, finché Aaron non mi afferra e mi sposta prima di sbattere.

<<Secondo me dovresti guardare dove cammini, o in questo modo rischi davvero di farti male>> mi dice ironico
<<Si, hai ragione..Grazie di avermi presa in tempo.>> lo ringrazio imbarazzata.

Non so come comportarmi con lui, dobbiamo fare finta che non sia successo nulla? Cosa devo fare? Fare la finta amica?

Mentre sono immersa nei miei pensieri Aaron mi tira un po' indietro
<<Senti, quello che è successo ieri è stato uno sbaglio, se puoi dimentica tutto.>>

Ah, certo, facile per lui chiedermi di dimenticare tutto. Come può dopo ciò che mi ha detto, chiedermi di dimenticare?
Non lo sopporto, questa uscita di oggi è servita a farmi capire che non lo sopporto, e che devo allontanarmi da lui.

Le sue parole mi hanno ferita, ora tocca a me ferire lui.
<<Non so nemmeno di cosa tu stia parlando.>> rispondo e mi allontano in fretta da lui.

Non posso più sopportare questa situazione, raggiungo Natalie e Drew e spiego loro di non sentirmi molto bene e che torno a casa.
Li saluto e mi reco alla macchina.
Mentre mi allontano vedo Aaron che mi guarda, non lo saluto nemmeno, dopo ciò che mi ha detto.

Mentre salgo in macchina sbatto talmente forte la portiera da spaventarmi.
Senza accorgermene un ragazzo bussa al finestrino.
<<Tutto okay? Ho visto che hai sbattuto forte la porta.>>

Non ho idea di chi sia questo ragazzo ma mi fa piacere che si sia interessato.
Lo guardo bene ed è davvero un bel ragazzo, biondo con occhi scuri , il genere opposto di ragazzo che piace a me.

<<Si, sto bene. Grazie di averlo chiesto.>> lo ringrazio educatamente
<<Figurati, ti avevo già notata mentre andavi verso la tua macchina camminando infuriata. Comunque piacere io sono Ryan.>>
<<Io sono Sophia.>>

Chiacchieriamo per un po', è davvero un ragazzo simpatico.

<<Ti va di prendere un caffè?>> mi chiede lui dopo un po'.
<<Si, certo>>
Scendiamo dalla macchina, dove abbiamo chiacchierato tutto il tempo e mentre entriamo nel centro commerciale vediamo uscire Natalie, Drew e Aaron.

Natalie mi vede e ci viene incontro
<<Stavi male eeeh, furbona>> mi dice lei
Noto Aaron che mi guarda male.
<<No Natalie, ci siamo appena conosciuti, lui è Ryan.>>
La mia amica e Ryan si presentano, Drew e Aaron fanno la stessa cosa.
<<Okay, be' noi andiamo, ci sentiamo dopo Sophy.>>
Li salutiamo e ci dirigiamo verso il bar.

Passiamo il resto del pomeriggio insieme a chiacchierare, scopro molte cose di lui: gioca a football, frequenta la facoltà di medicina ed è al terzo anno. È molto simpatico, mi piace la sua compagnia.

Verso le 19 lo saluto e torno a casa, è stata una giornata stancante, l'unica cosa che voglio è buttarmi sul letto e non alzarmi più fino a domani mattina.

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