Capitolo 19

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Sophia

Passo la serata con i miei genitori, guardiamo un film che ha scelto mio padre, abbastanza noioso.
Appena finisce salgo in camera mia, ho bisogno di stare un po' sola per pensare.

Sta mattina Aaron mi ha accompagnata a scuola e poi senza dirmi nulla è tornato a casa. A detta di Drew i suoi genitori lo hanno chiamato, spero non sia qualcosa di grave. Dopo che mi ha raccontato della sua famiglia sono rimasta scioccata, ho chiesto informazioni su di loro a mio padre, volevo sapere se li conoscesse.
Mi ha raccontato che ha lavorato per loro qualche anno, come avvocato dell'azienda, e che sono davvero ossessionati dal far funzionare i loro affari, infatti non è rimasto sorpreso quando gli ho raccontato ciò che costringono a fare ad Aaron.
Ogni volta che ci penso ancora non ci credo, e sonno davvero dispiaciuta per lui, non deve essere facile.

Sono preoccupata per lui così decido di scrivergli un messaggio.
"Ehi, tutto okay? Sei scomparso da scuola, Drew ha detto che i tuoi genitori ti hanno chiamato e sei dovuto andare via, è successo qualcosa?"
Invio e aspetto la sua risposta.

Dopo un'ora e mezza ancora non mi ha risposto, sono davvero preoccupata.

Aaron

<<Aaron come mai Mia viene a riferirci che stai frequentando un'altra ragazza? Chi sarebbe?>> mi urla mio padre

Non ha fatto altro tutto il giorno.
<<Sophia Anderson. Ora che ti ho detto il nome sei soddisfatto?>>
<<Anderson? La figlia di Dylan Anderson?>> mi chiede
<<Si. Conosci suo padre?>>
<<Ha lavorato per la nostra azienda qualche anno, come avvocato. È una persona molto potente in città.>>
<<Appunto papà. Quindi se sto con sua figlia non è un problema giusto?>>

<<Tesoro, a noi non interessa il potere che ha quest'uomo. Tu devi stare con Mia, per il bene dell'azienda.>> si intromette mia madre

Non rispondo. Sono stanco di litigare, ora che sanno di Sophia non mi nasconderò più, io voglio stare con lei e farò di tutto per riuscirci.

Vibra il mio cellulare nella tasca dei jeans. Per la quindicesima volta oggi. Controllo mentre i miei e genitori continuano a parlare a me e tra loro di ciò che è meglio per il mio futuro.
Tra i vari messaggi individuo quello di Sophia:

"Ehi, tutto okay? Sei scomparso da scuola, Drew ha detto che i tuoi genitori ti hanno chiamato e sei dovuto andare via, è successo qualcosa?"

Mi sono sentito malissimo oggi quando sono dovuto andare via, lasciandola a scuola senza dirle nulla. Le avevo promesso che saremmo andati alle piscine rocciose, al nostro posto, per stare un po' insieme.

Decido di andare da lei, mantengo sempre le promesse che faccio. Mi alzo dal divano ignorando le parole che i miei genitori continuano a urlarmi contro, infilo la giacca ed esco di casa.

Sono le 23:00, spero che Sophia possa uscire, guido in fretta e arrivo in cinque minuti a casa sua.
Decido di chiamarla:
"Pronto?" risponde lei al secondo squillo

"Ehi, sono sotto casa tua, ti avevo promesso le piscine oggi e ci tengo a mantenere la promessa. Puoi venire? Di ai tuoi che dormi da Natalie, così possiamo rimanere più tempo."
Le dico di getto senza nemmeno pensarci.

"Okay, Aaron. Cinque minuti e scendo."

"Okay ti aspetto."

Dopo cinque minuti esatti la vedo arrivare, è stupenda, come sempre.
Le vado incontro e la abbraccio, ho bisogno di sentirla vicina dopo la giornata di oggi.
<<Ehi, che è successo?>>
<<I miei genitori e le solite cose, nulla di importante. La cosa che conta è che avevo voglia di vederti.>>
Sorride e mi da un bacio. Quel contatto mi risveglia, riaccende in me tutte le emozioni. Lei è il mio posto sicuro.

Saliamo in macchina e guidiamo fino alle piscine, sta volta facciamo la sua strada e arriviamo subito nel nostro posto.
Sophia stende un asciugamano per terra e ci si siede sopra. Mi accomodo accanto a lei e appoggio la testa sulle sue gambe godendomi il momento insieme.

Passiamo gran parte della serata così, senza parlare, solo vicini.

<<Per dormire possiamo andare in un appartamento dei miei zii. Loro sanno che non ho un bel rapporto con i miei genitori e mi hanno comprato questa casa per andarci a vivere dopo la laurea. Se ti va, andiamo lì.>> le chiedo
<<Si, andiamo.>> risponde lei

Ritiriamo le nostre cose e ci dirigiamo all'appartamento, è vicino all'Università e non vedo l'ora di trasferirmici, almeno su questo i miei genitori non possono mettere parola.

<<Wow, questo appartamento è enorme.>> dice Sophia girovagando un po' per la casa.

Concordo con lei, è davvero una bella casa, ha tutto ciò che serve. È suddivisa su due piani: al piano terra c'è la zona giorno, con un grande salotto, una grande cucina e due bagni; mentre al piano di sopra due camere da letto, una grande sala e altri due bagni. È la casa perfetta.

<<Andiamo di sopra, ci sono due camere, puoi dormire in quella difronte alla mia>> le dico, immaginando che non voglia dormire con me
<<Oh, okay. Grazie.>> mi saluta ed entra nella camera.

***

Continuo a rigirarmi nel letto da ore ormai. Sento l'attrazione tra me e lei, è come se mi chiamasse. Decido di alzarmi e andare da lei, non resisto un minuto di più.

Apro piano la porta della sua stanza e la vedo, sta dormendo. Il suo viso è rilassato illuminato dalla luce notturna che proviene da fuori. È girata su un fianco e le vado vicino per posizionarmi accanto a lei.
La abbraccio e lei si muove nel letto percependo la mia presenza.
Mi appoggio a lei e poco dopo mi addormento, rilassato e tranquillo, come in paradiso.

Il mattino seguente mi sveglio solo, sentendo dei rumori dalla cucina decido di scendere e vedo Sophia intenta a preparare la colazione
<<Buongiorno, pensavo te ne fossi andata, senza dire nulla>>
<<È perché mai dovrei?>> mi risponde lei continuando a cucinare
Faccio il giro del bancone per andarle vicino.
La abbraccio da dietro e le do un bacio sul collo.
<<Quanto sarebbe bello se fosse sempre così?>> le chiedo
<<Sarebbe troppo bello, Aaron>>
In effetti si potrebbe fare, questo appartamento è mio e possiamo venirci insieme.
<<Potremmo farlo. Tutti i weekend potremmo rifugiarci qui e passare del tempo insieme, come una coppia.>>
<<Sul serio?>>
<<Si, non dirmi di no>>
<<Va bene, possiamo provare a farlo, ma dal prossimo weekend perché questo sabato torna mia sorella e vorrei passare del tempo con lei. Anzi ti va di conoscerla?>>
<<Si, sono curioso di conoscere la tua sorellina>> le dico ridendo, guardandola farmi la sua faccia da gelosa. Mi fa impazzire questa ragazza.

Passiamo il resto della mattinata così, tra chiacchiere e risate, e in questi momenti vorrei che il tempo si fermasse.

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