7. L'inizio di tutto

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Vi chiedo per favore di ascoltare la canzone quando ve lo dirò io.
Buona lettura :)




Il suono della pioggia accompagna il mio pianto.
Le mie lacrime amare si mischiano all'acqua del temporale che batte su Brooklyn.
Sono a pezzi.
Proprio come il cielo.
Cammino senza meta da quasi un'ora.
Chissà quanta gente mi avrà già notata, dato che la mia faccia è su tutti i giornali.
Come sempre non me ne frega niente.
Ho solo bisogno di sfogare il vuoto che ho dentro. Quelle parole continuano a rimbombare nella mia testa.
"Gli Heartphilia hanno rovinato la mia vita! Ecco cosa!"
Copro le orecchie con le mani e strizzo gli occhi come per cessare la voce di Natsu che occupa la mia mente.
Una voce ovattata arriva alle mie orecchie e apro gli occhi.
-Va tutto bene?- mi disse una ragazza dai capelli rosa.
Io mi limitai ad annuire ma nonostante ciò, preoccupata delle mie condizioni, mi fece entrare in uno strano locale.
Mentre la minuta ragazza cordiale mi fa strada per darmi un cambio, alla mia vista non può non sfuggire un palcoscenico in cui vi è una band che suona.
E una bizzarra idea si fa spazio nella mia mente.
Quando sei giù di morale, devi fare ciò che è in grado di svuotarti la mente.
Mi diceva sempre la mia cara amica Acquarius.
E anche se non lo faccio da molto tempo.
Stasera voglio farlo.

~~~
-Cosa ti offro?-
-Un Jack Daniels grazie- dissi
-Arriva subito!-
-Grazie Aries per avermi dato un cambio!- questo era il suo nome.
-Figurati, adesso vado che ho da fare, stammi bene Lucy!- disse mentre già stava andando via a lavorare.
~~~
Dopo ben 3 Jack Daniels trovai il coraggio di salire su quel palco e sfogare tutto il mio dolore.
Mi feci largo tra la folla intenta a ballare e a divertirsi e arrivai ai piedi del palco.
-Ehi voi! Fatemi spazio, voglio cantare- dissi già mezza andata.
Beh sì, già l'alcol aveva fatto il suo effetto.
Non se lo fecero ripetere due volte e mi aiutarono a salire.

Natsu POV
Se le dovesse succedere qualcosa non me lo perdonerei mai.
Perché diamine ho detto tutte quelle cattiverie?
Non le pensavo assolutamente.
Eppure se non gliele avessi dette adesso non sarei a girovagare disperatamente per la città in cerca di Lucy.
È da più di un ora che cammino.
E se già l'avessero trovata?
Mi fermai davanti un bar da cui proveniva musica ad alto volume.
All'esterno c'era gente seduta nei tavoli intenta a bere e a giocare a carte.
-Scusate, avete per caso visto una ragazza con capelli lunghi biondi, con forme al posto giusto e..- non mi fecero continuare la descrizione della ragazza perché mi indicarono immediatamente l'interno del locale.
Quindi è un vizio frequentare posti del genere.
Entrai leggermente irritato, e anche spaventato per la scena che mi sarei ritrovato davanti.
Ma una cosa è certa, non mi sarei mai aspettato di trovare Lucy su un palco.
Mi avviai verso il bancone superando tutta la gente che riempiva il locale e mi sedetti su uno sgabello, ritrovandomi quasi di fronte alla bionda.
E potei sentire ciò che stava dicendo.
O almeno ciò che stava provando a dire dato che mi sembrava già ubriaca.

-Ero nell'inverno della mia vita, e le persone che incontravo sulla mia strada erano la mia unica estate. Di notte dormo con visioni di me stessa danzare e ridere e piangere con loro, oggi a distanza di due anni ripenso a quei momenti, gli unici miei momenti realmente felici. Avevo il sogno di diventare una cantante, ma dopo una serie di sfortunati eventi, ho visto questi sogni infrangersi, polverizzati e divisi come milioni di stelle nel cielo notturno che guardavo sognando ancora e ancora, luccicante e frantumato. Sono stata privata della mia libertà prima ancora di potermela godere.Sono sempre stata una ragazza diversa, mio padre mi diceva che ero una vergogna per la nostra famiglia.Nessuna personalità solida, solo una indecisione innata che era selvaggia come l'ondeggiare dell'oceano. Ero nata per essere un altra donna, ero colei che non apparteneva a nessuno, con un fuoco per ogni esperienza e con un ossessione per la libertà. Vi sfido ad essere qui, a prendere un microfono tra le mani e cantare, dopo che la vostra libertà vi è stata tolta, lasciando spazio solo a sofferenze e tormenti.-

Ascoltai tutto il suo discorso con il fiato sospeso, quelle parole erano dannatamente vere ed era come se riuscissi a percepire tutto il suo dolore.
E mi sentii ancora più stronzo.
Poi iniziò a cantare, dopo aver preso un lungo sorso dal suo drink.

Video on
-I've been out on that open road
You can be my full time, daddy white and gold
Singing blues has been getting old
You can be my full time, baby
Hot or cold
Don't break me down
I've been travelin' too long
I've been trying too hard
With one pretty song
I hear the birds on the summer breeze, I drive fast
I am alone in the night
Been tryin' hard not to get into trouble, but I
I've got a war in my mind
So, I just ride
Just ride, I just ride, I just ride
Dying young and I'm playing hard
That's the way my father made his life an art
Drink all day and we talk 'til dark
That's the way the road doves do it, ride 'til dark
Don't leave me now
Don't say good bye
Don't turn around
Leave me high and dry [...] -

Mentre ero occupato ad incantarmi con la sua bellissima voce, per me fu impossibile non bere qualche drink, quelle parole facevano male, dannatamente male, e si poteva solo percepire tutto il dolore che aveva subito.
Ogni parola ti entrava dentro, lasciava una firma nel dentro di me e non se ne andava più.
Il mio cuore batteva all'impazzata.
Non riuscivo a staccare gli occhi dalla sua esile figura.
Con quell'abito bianco addosso mi resi conto di quanto fosse bella e pura.
Nonostante avesse passato le pene dell'inferno, riusciva comunque a sembrare un angelo.

Quella sera mi resi conto che non volevo semplicemente aiutare Lucy.

Io ne ero innamorato perso.

E proprio nello stesso instante in cui me ne resi conto, i suoi occhi lucidi per l'emozione di vedere tutta la folla acclamarla, incrociarono i miei.
La vidi sbarrare gli occhi e fissarmi quasi spaventata dalla mia presenza.
Subito dopo scende dal palco e la vedo sparire.
No, stavolta non ti lascio scappare.

Lucy POV
Natsu è qui.
Non sono pronta a sentirmi dire altre parole accusatorie da parte sua.
Stavo quasi cominciando a sentirmi meglio ed è tornato a tormentarmi i pensieri.
Corro fino all'uscita del locale e vengo investita dall'aria gelida di Dicembre.
-Lucy aspetta!!- sento urlare da dietro.
Devo affrontarlo.
Non so cosa voglia ancora da me ma non posso più scappare.
Mi volto e Natsu dista circa 2 metri da me.
L'espressione che ha in volto è triste.
Profondamente triste.
Sento le guance umide.
Senza rendermene conto sto piangendo di nuovo.
Stavolta però è diverso, è un pianto silenzioso.
-Che c'è?- riuscii a dire con voce tremolante.
Nemmeno il tempo di finire la domanda che mi ritrovo con il viso appiccicato su un petto tonico e caldo.
Non resisto più e scoppio in un pianto liberatorio, stringendo il lembo della sua giacca con la mano sinistra.
Lui si stringe ancora di più a me e mi bacia la nuca.
-Perdonami Luce- disse in un sussurro che però io sentii benissimo.
Io non riuscii a dire nulla, alzai il capo ritrovandomi il viso a pochi centimetri dal suo.

Ma stavolta, il desiderio di avere le sue labbra sulle mie prevalse sulla ragione, forse per colpa dell'alcol o semplicemente perché lo agognavo da tempo, così di mia iniziativa afferrai il suo viso tra le mie mani e poggiai le mie labbra su quelle di Natsu.
Sentii ricambiare subito il bacio che subito si trasformò nel bacio più passionale che io abbia mai dato.
A corto di fiato ci staccammo dal bacio e le nostre fronti si unirono.
-Ti porto in un posto, ti va?- mi propose.
Io annuii, un po' rossa il volto per ciò che era appena successo.
L'inizio di tutto.

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