3. Chiarimenti

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Lucy POV

Dopo essermi cambiata con dei vestiti generosamente offerti da una certa "Juvia", mi dirigo al piano inferiore proprio come mi aveva detto Gray.
Arrivo dopo due rampe di scale nel famoso locale in cui avevo messo piede la serata scorsa.
Mi fermo davanti le scale, guardandomi attorno, e devo dire che l'atmosfera è più tranquilla rispetto alla serata scorsa.
Vi è anche meno gente.
-Tu devi essere Lucy! Juvia è così felice di conoscerti!- una voce arrivò alla mia destra e mi voltai
Ad accogliermi fu una ragazza dai lunghi capelli turchini.
-Ei, piacere mio, Juvia- dissi io facendo un mezzo sorriso
-Vieni il pranzo è pronto, ti leccherai i baffi, la cucina di Mirajane è fantastica- disse entusiasta afferrando la mia mano e trascinandomi senza darmi possibilità di rispondere-
Mi fece sedere in un tavolo, uno tra i tanti, in cui vi erano seduti Natsu, Gray e altri tizi a me sconosciuti.
-Buongiorno- dissero il rosato e il corvino all'unisono
-Giorno- risposi guardando solo Gray, senza degnare di uno sguardo il rosato.

Non so nemmeno io il motivo di questo mio atteggiamento.
Perché non riesco più a guardarlo negli occhi?
Mi vergogno? Mi vergogno per il mio atteggiamento "arrogante" come l'ha definito lui e mi vergogno del fatto che è stata forse la prima persona a vedere il mio lato così vulnerabile, la stessa persona con cui non avevo avuto un buon inizio.

Natsu POV

Mentre afferro l'ultimo boccone vedo Lucy arrivare verso di noi insieme a Juvia
I lunghi capelli biondi, sono sciolti, diversamene da ieri che erano raccolti in una coda

-Buongiorno- dissi io insieme a Gray
-Giorno- rispose lei facendo un cenno di capo a Gray, senza però calcolare me.
Le faccio così schifo?
Avrò davvero esagerato come mi ha detto Gray?

Flashback
-Natsu che ti salta in mente? Non puoi comportarti così con una ragazza che ha tentato il suicidio, se proprio vuoi aiutarla è meglio se stai zitto-
-Non sono riuscito a trattenermi, e poi scusa da dove nasce tutto questo interesse ghiacciolo? Mi sono perso qualcosa?-
-Ti sbagli, mi sarei interessato chiunque fosse il soggetto in questione-
-Se lo dici tu, per me qualcosa bolle in pentola-

Fine flashback

Lucy non ha ancora toccato cibo.
-Non mangi Lucy?- le chiesi
-Non ho appetito- mi rispose con lo sguardo posato sul piatto
-Così mi offendi però!- la voce di Mirajane arrivò al nostro tavolo
-L'ho preparato apposta per te! Piacere il mio nome è Mirajane, ma per gli amici Mira!- le disse facendole l'occhiolino
-Piacere tutto mio, Mira- le rispose la bionda

Lucy POV
Le ragazze qui sono tutte così cordiali e gentili.
Mi chiedo ancora cosa ci faccia qui, sono come una margherita in mezzo a tante rose.
-Hai qualche passione Lucy?- una terza voce si aggiunse
Proveniva da una minuta ragazza, anch'essa con capelli blu, simili a quelli di Juvia.
-Che sbadata, non mi sono presentata! Il mio nome è Levy, spero di poter diventare tua amica!-
-Lo spero anche io- le dissi sorridendo in modo sincero
Ora che ci penso non ho mai sorriso da quando ho messo piede qui dentro.
Ma che dico? Non sorrido da tempo in questo modo.
Ho già sentito questa sensazione.
La sensazione di essere circondata da persone di cui posso fidarmi.
Al solo pensiero gli occhi cominciano a diventare lucidi.
Non che possano sostituire i miei amati amici di viaggio, di cui non so più nulla.

-No, nessuna passione, o perlomeno, non la coltivo più- risposi alla turchina
-Che tipo di passione?- chiese Levy curiosa

La mia passione
Non canto da tempo
Non ricordo nemmeno l'ultima volta che l'ho fatto.
Forse era una di quelle serate, quando ancora si stava bene, quelle serate trascorse in spiaggia insieme ad Acquarius a cantare a squarciagola le nostre canzoni preferite.
Fu una di quelle sere che mi arrivò la notizia di mia madre
La notizia che sconvolse la mia vita
La notizia che mi costrinse ad abbandonare i miei amici di viaggio per tornare a Brooklyn.

Le lacrime cominciamo a scendere
-Non mi va di parlarne- e detto ciò mi alzai velocemente per raggiungere la mia camera

Nessuno mi fermò, nessuno mi seguì, e gliene fui grata.
In certi casi, preferisco stare da sola.
Sola con me stessa.
Anche se ormai era una consuetudine.

Natsu POV

Vedere Lucy piangere mi ha fatto sentire maledettamente in colpa per il mio atteggiamento di prima.
Saranno solo dei rimorsi?
O c'è qualcosa di più?
Quella ragazza è così misteriosa ed è come se volessi scoprire tutto di lei.
Dal suo colore preferito al motivo della sua infelicità.
Vorrei chiederle scusa.
Ecco perché mi ritrovo davanti la porta della sua camera, da cui non esce da ore

Busso
Nessuna risposta

- Lucy, sono io, posso entrare?-

Lucy POV

Sento la voce di Natsu da fuori la stanza.
Alzo la testa dal cuscino zuppo di lacrime e mi dirigo verso la porta aprendola.
Non so che aspetto orribile io debba avere in questo momento, anche se fosse non mi importa
-Lucy- disse lui con uno sguardo dispiaciuto
-Ti disturbo?- aggiunse dopo qualche secondo
-No affatto, hai bisogno di qualcosa?-
-Vorrei..vorrei parlarti- disse guardando il pavimento
-Entra- lo invitai ad entrare

Natsu è qui da 10 minuti, ancora non ha proferito parola.
Io sono seduta al bordo del letto e lui è davanti a me che mi da le spalle.

-Mi dispiace- gli sentii dire
-Davvero Lucy non sai quanto mi dispiace, sono stato uno stupido a rivolgermi in questo modo a te- aggiunse girandosi verso di me con uno sguardo triste

-Solo una persona dovrebbe scusarsi tra noi due, e quella sono io, mi sono rivolta molto male nei tuoi confronti, e come se non ci bastasse ti sto creando tanti problemi inutili- ammisi io guardandolo dritto negli occhi per la prima volta dopo il mio tentato suicidio.

-Diciamo che non è stato un inizio dei migliori- disse Natsu ridacchiando
-Affatto- risposi accennando un sorriso che lui ricambiò in modo sincero

Questa sensazione di calore
Questa sensazione di sicurezza
Posso davvero fidarmi di Natsu?
Il mio cuore sta galoppando
Non ho mai provato tutto questo per nessuno.
Non è semplice affetto
Non è riconoscenza
Né tanto meno dolore
È una sensazione che finora ho provato solo con lui.
La stessa che ho provato quanto ho incrociato i suoi occhi verdi sulla terrazza, che mi guardavano preoccupati come non mai.
Quella sensazione che non ebbi tempo di recepire.
E che non riesco a fare nemmeno adesso.
È una sensazione che va al di fuori di tutte le emozioni che finora ho provato.
E non nascondo che mi spaventa parecchio.

Freedom |nalu|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora