3.

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Carestia.

"Guerra muoviti" mi infilai il cellulare in tasca dopo aver risposto all'ultimo messaggio di David.

"Non ho assolutamente fretta..." disse lui infilandosi le mani in tasca e calciando un sasso.

"Apparte Pestilenza da solo con lei."

Avevo attirato la sua attenzione quanto bastava. Mi fissó quasi spaventato accellerando il passo e entrando nell'edificio in fretta. Chiamò l'ascensore.

Mi avvicinai a lui. Era nervoso. Quasi isterico. "Sa badare a se stesso, Jack..." gli misi una mano sulla spalla

Mi scansó salendo sull'ascensore. Colpí insistentemente il pulsante. "Si. Sa badare a se stesso" disse in un sussurro

Sorrisi. "Hai paura di lei...?"

"Ha preso il suo cuore" cercó il mio sguardo "E l'ha sepolto. Te lo ricordi, vero?"

Le porte si aprirono. Era incredibile il freddo che si provava al suo cospetto. Rabbrividimmo. Pestilenza si alzó dalla sua poltrona avvicinandosi a Guerra. Gli afferró una mano stringendolo in un abbraccio. Lo vidi sussurrargli qualcosa.

Guardavo loro. Perché non avevo il  coraggio di guardare altro. Davo a Guerra del codardo ma era io la prima a tremare davanti a lei.

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