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Carestia.

Rimasi immobile a fissare Morte. Cosa aveva fatto? Non sentivo niente.

Lei inizió a giocare con un dado. Era assurdo e terrificante allo stesso tempo.

Un normale dado a sei facce. Su tre c'era scritto "Live" e "Die" sulle altre.
Non poi cosí normale.

Un brivido mi percorse incontrollato.

Dal capuccio calcato di Morte vidi colare una goccia di sangue. Le passava sui pori della pelle come se stesse sanguinando dagli occhi.

Rimasi immobile a fissarla. Ancora.

Poi David parló e accadde qualcosa di incredibile.

"Andiamo a prendere Guerra." aveva raccolto la sua targhetta e la aveva pulita sulla maglia.

Il dado cadde a terra rimbalzando con un'imcredibile lentezza. Sollevó una piccola nube di polvere. La goccia di sangue ci cadde sopra schizzando.

Die. Morire. Morire. Per quanto ancora ci perseguiterá questa parola? Die.

Die young. Dicono dalle mie parti. Roba da duri. Ero io l'unica tatuata fino all'osso nel mio quartiere. L'unica a indossare pantaloni a vita bassa e catene al collo e ai polsi.

"Morirai giovane. Andrai all'inferno" mi dicevano.

Forse ci hanno preso questa volta.

"È la peggiore ragazza della sua etá."

Cuffie alle orecchie e anelli al naso. E ora quel dado. E quella parola. Che mi ricordava il mio passato e la vita che avevo cercato tanto di dimenticare. E non ci ero riuscita certo in questo modo.
Strano come la parola morte ricordi spesso la vita.

Mi guardai intorno uscendo dal turbinio dei ricordi. Non vedevo più Ana. Anche David sembrava sperso.
L'auto era sparita ed era apparso un cavallo.
Era bianco e magnifico, brillante, come se riflettesse la luce stessa del sole per fare invidia alla luna.

Si imbizzarì davanti a noi e persi stabilitá sulle gambe barcollando indietro.
Morte lo calmó e gli salì in groppa.

Il nero dei suoi vestiti e della sua anima si scontrava duro contro il manto candido dell'animale.

Un'altra goccia di sangue cadde macchiando i peli bianchi. Die.

Il cavallo sbuffó agitando la coda e il collo.

Il sole tramontava alle loro spalle. Meno luminoso e spettacolare di loro.

"Andiamo a prendere Guerra."

Io e Pestilenza baciammo il metallo freddo delle collane.
*Solo chi ha patito la fame sa chi è la carestia*

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