"Hermione sei pronta?" urlò Ronald dalla stanza accanto mentre la mora era intenta a chiudere la sua valigia, con la mente vagava altrove, ripensando agli ultimi mesi dopo la guerra passati in casa Weasley, e non si accorse che l'amico l'aveva richiamata altre due volte, finchè lui non si presentò alla porta della sua camera per accertarsi che fosse tutto ok.
"hey, tutto bene? dobbiamo andare manca solo un'ora prima che parta il treno" disse il rosso prima di sparire di nuovo, così Hermione prese le sue cose e uscì fuori dalla casa dove gli altri la stavano aspettando. Avevano tutti in mano la loro lettera per Hogwarts mandata dalla McGonagall tre settimane prima, chiedendo agli studenti dell'ultimo anno se volessero fare un'eccezione e terminare gli studi. Hermione era entusiasta all'idea di tornare a Hogwarts per conseguire i M.A.G.O. a fine anno, Harry e Ron un po' meno, ma erano comunque felici poiché con loro ci sarebbe stata Ginevra, con cui Hermione quell'anno avrebbe condiviso il dormitorio.Arrivati sul treno i ragazzi cercarono uno scompartimento libero, che finalmente trovarono, ma il percorso per arrivarci fu piuttosto noioso: molte persone li fermavano per congratularsi con Harry, e quelli del primo anno gli chiesero addirittura una foto! Harry, essendo fin troppo gentile, non negò niente a nessuno, ma in cuor suo non si sentiva davvero bene. L'unica idea che gli balenava in mente in quel periodo era che per colpa sua c'erano state fin troppe morti: tutti i suoi amici e conoscenti avevano subito un lutto, e quella fu l'estate più brutta che passò con tutti i funerali a cui aveva assistito. Non volle nemmeno festeggiare il suo compleanno, pensava che non fosse giusto. Ma i suoi amici vollero comunque fargli una mini torta solo per loro quattro ed Harry pensò a quanto fosse fortunato ad averli lì con lui.
In quel momento, Draco Malfoy era intento anche lui a cercare uno scompartimento libero solo per sé, o con qualcuno che avrebbe accettato di stare in sua compagnia.
Dopo la guerra era stato etichettato come codardo, aveva scampato le accuse da Mangiamorte grazie a Potter e non aveva mai avuto l'occasione di ringraziarlo, tantomeno i suoi genitori con cui piano piano stava perdendo i rapporti.
Draco ora si sentiva fuori luogo in ogni contesto, persino a casa sua dove i genitori avevano ancora le loro idee anti-babbani, mentre il ragazzo aveva deciso di farsi una sua idea sul mondo che lo circondava, e crescere una volta per tutte.
Lucius non aveva ascoltato neanche una parola di Draco quando, pochi giorni prima, gli aveva detto che aveva deciso di fare pace con Potter, i Weasley e la Granger, e il ragazzo si sentì ferito, ma Narcissa lo aveva consolato.
"qualsiasi cosa deciderai di fare, io sarò con te" gli aveva detto, e aveva fatto pensare a Draco che forse anche la madre stava cercando la sua redenzione."mi è sembrato di vedere Malfoy scappare, ci avete fatto caso?" disse Ginevra una volta sedutasi vicino al suo fidanzato, perplessa. Alla ragazza non andava molto a genio il serpeverde, ma pensava fosse un bel ragazzo.
Hermione dal canto suo non avrebbe mai potuto guardare Draco senza pensare a tutto quello che le aveva fatto passare.
"sporca mezzosangue" le risuonava la sua voce in mente come una di quelle canzoni estive che ti rimangono in testa per mesi.
"vado a fare un giro, vedo se trovo Neville e Luna" disse Hermione scacciando via il pensiero di Malfoy, per poi alzarsi e uscire dal suo scompartimento una volta che il treno fu partito.
Camminò a lungo e incontrò qualche amica degli anni precedenti, ma niente Neville. Dopo la guerra l'aveva visto poche volte, e non aveva più avuto il tempo di parlarci per sapere come stava.
Continuando a camminare scorse una testa biondo platino, e capì subito l'indentità, ma decise di non fermarsi e andò avanti, quando però si sentì chiamare.
"Hey Granger!" era proprio la sua voce, quella che aveva scacciato via da appena venti minuti.
Si girò spazientita e lo guardò, si era alzato anche lui e la guardava, sembrava come intontito.
"che vuoi Malfoy?" sputò acida la mora, per poi sentirsi in colpa, non era da lei essere così scortese, ma nascose bene i suoi sentimenti poiché Malfoy si sentì quasi offeso.
"io...io..." continuava a ripetere il ragazzo, senza però tirar fuori niente di sensato.
"tu cosa?" disse Hermione spazientita.Il ragazzo non riuscì a far uscire niente, le parole gli si fermarono in gola, e si sentì stupido capendo che avrebbe dovuto fermarla quando si sarebbe preparato qualcosa da dire.
"niente...scusa" sbiascicò, per poi ritornare a sedersi e prendere il libro che aveva lasciato aperto sul sedile, cercando di dimenticare quella brutta figura che aveva fatto rifugiandosi in quel libro.
Hermione rimase sorpresa quando sentì dire 'scusa' dal ragazzo, era la prima volta che la chiamava senza poi allegare un insulto.
Perplessa tornò al suo posto insieme ai suoi amici, che vedendola le chiesero cosa fosse successo, ma decise di dire che era semplicemente stanca e che voleva leggere, e così fece.Arrivati ad Hogwarts i ragazzi, dopo essersi cambiati, andarono nella sala grande e presero posto vicino ai loro amici.
Finalmente Hermione incontrò Neville e si abbracciarono, contenti di rivedersi dopo molto tempo.
"com'è andata l'estate ragazzi?" chiese il ragazzo, ma tutti furono dubbiosi sul cosa rispondere: nessuno dei quattro aveva passato una bella estate.
Harry era tornato a casa di Sirius, che ormai era diventata sua, ma aveva deciso che avrebbe passato comunque l'estate con i suoi amici. Era diventato quasi paranoico per un po', faceva fatica ad addormentarsi la notte, faceva incubi.
Solo Ginevra ed Hermione erano riusciti a calmarlo, e così pian piano tornò tutto alla normalità.
Ginevra dal canto suo non stava bene, aveva perso un fratello, e il non sentire più i gemelli in casa che facevano casino era strano per lei. Si era preoccupata molto per George e lei ed il resto del gruppo gli avevano fatto compagnia cercando di tirargli su il morale, finché il ragazzo non volle riaprire i Tiri Vispi Weasley, e quindi sfogarsi un po'.
Per quanto riguarda Ron ed Hermione, i due avevano deciso di non iniziare nessun tipo di relazione: stavano male entrambi per questo, anni ed anni a rincorrersi, fino a quando non iniziarono a passare interi giorni come fidanzati e non sentirsi felici.
Onde evitare di creare situazioni spiacevoli nel gruppo, decisero di rimanere solo amici, e fu davvero la svolta perché ora i due erano più uniti che mai.
"bene...tu?" rispose finalmente la rossa, dato che il silenzio per quanto lungo era diventato imbarazzante.
"oh bene bene, cioè se si può definire una bella estate dopo la guerra insomma..." anche Neville era turbato, ma Hermione capì che non voleva parlarne e così cambio discorso e l'intero gruppo iniziò a parlare in modo spensierato.
Spensierato davvero: non dovevano più pensare a sconfiggere qualcuno, a capire chi nascondeva cosa o a pensare a professori strani. Finalmente potevano avere una conversazione libera di ogni pensiero, come ogni ragazzo della loro età dovrebbe fare.
"Studenti! Silenzio per favore!" sentirono urlare la professoressa MgGonagall, ora nuova preside di Hogwarts.
"buonasera ragazzi, è un piacere vedervi tutti qui...L'ultimo anno è stato difficile per tutti, ma vi chiedo di guardare avanti, ad un futuro nuovo, pieno di speranza e felicità!"
Hermione per un attimo pensò che la preside stesse guardando proprio loro, e così diresse il suo sguardo verso il suo gruppo che aveva pensato la stessa cosa.
Ronald la strinse sotto il braccio, e continuarono ad ascoltare la preside che continuava il suo discorso di inizio anno, dando i primi annunci.
"e detto questo, buona cena ragazzi!" disse, e finalmente davanti a loro comparì tutto il cibo che volevano.
Mentre mangiava e parlava con i suoi amici, Hermione si sentì libera.
Finalmente dopo tanto tempo non stava pensando alla guerra.
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Un nuovo inizio
FanfictionGli ultimi mesi del 1998 incombevano, l'estate era finita e il valoroso gruppo dei Grifondoro portava ancora alle spalle i fantasmi della guerra. Dall'altra parte, un pentito Serpeverde cerca la sua redenzione, cercando l'onore per il nome della sua...