Hermione stava parlando con due ragazzi della casata Corvonero, e Draco si accorse di quanto uno di questi le fosse vicino.
Il primo istinto sarebbe stato quello di andargliene a dire quattro e allontanarlo da lei, ma pensò che a Hermione avrebbe dato fastidio.
Tornò da lei con il bicchiere chei le aveva promesso prima di allontanarsi cinque minuti prima, non sarebbe rimasto zitto.
"hey ragazzi, buona sera!" disse dando il bicchiere a Hermione, per poi stringerla per la vita. Quella sera era solo sua, nessuno glie l'avrebbe portata via.
"piacere, Draco Malfoy, e voi?" i ragazzi lo guardarono in parte con un volto di disprezzo, ma a lui non importava.
Importava solo di far procedere la serata come aveva organizzato, tutto nei minimi particolari.
"ciao, noi stavamo andando in realtà...ciao Granger" disse il più alto tra questi, e anche quello che era più vicino alla ragazza. Poi i due se ne andarono stizziti.Hermione sentì Draco stringerle la vita è fare lo spavaldo davanti ai ragazzi, quella parte di lui non la tirava fuori da mesi, e questo non le piaceva.
Vide i due ragazzi Corvonero andare via, e Draco si girò a guardarla sorridendo, ma Hermione non era felice.
Infatti lo scansò e andò al tavolo dove c'erano le cibarie.
Draco non aveva nessun diritto di comportarsi così, lei non era la sua ragazza, non era di sua proprietà e poteva decidere di parlare con chi voleva.
Si sentì prendere dal braccio e si girò, anche se già sapeva chi l'aspettava.
"che succede?" chiese il ragazzo preoccupato.
Hermione non sapeva come comportarsi, non voleva rovinare quella che era iniziata come una bellissima serata, ma non voleva nemmeno che il ragazzo avesse quell'atteggiamento.
Allora Hermione lo prese da parte, lontano da tutti.
"perché hai fatto così con quei ragazzi?" chiese Hermione arrabbiata.
"ma l'hai visti? ti stavano addosso!" disse il ragazzo giustificandosi.
"Draco Malfoy me la so cavare benissimo da sola, senza i tuoi atteggiamenti egoisti" e poi lo sorpassò, ma il ragazzo la raggiunse.
"egoisti? tu parli a me di egoismo?" disse Draco fermandola.
Ma di cosa stava parlando?
"parliamo da un'altra parte" continuò il ragazzo, quando notò che alcune persone intorno a loro si erano fermate a guardarli.
"aspettami alla porta" disse poi lui per sparire.
Hermione però si arrabbiò ancora di più, sentì come se il ragazzo cercasse di ordinarle di fare qualcosa.
Andò comunque alla porta, aveva intenzione di dire tutto al ragazzo e poi andarsene a letto. Quella serata era diventata pesante e lei voleva solo riposarsi.Draco tornò con i due libri che i ragazzi si erano regalati, salutarono e ringraziarono il professore per l'ospitalità e andarono via.
Hermione camminava velocemente tanta la rabbia che le ribolliva nelle vene, quasi che Draco faceva fatica a starle dietro.
"dove stiamo andando?" disse il ragazzo, quando poi si ritrovarono nella sala grande ormai vuota.
"in che modo sarei egoista io?" disse Hermione girandosi verso di lui.
"vuoi sapere in che modo? tu ogni volta mi chiedi sempre di esternare i miei sentimenti, parlare, parlare e parlare!" iniziò il ragazzo facendo avanti e indietro.
Hermione non capì dove voleva arrivare.
"ma tu non dici mai niente di te! ogni volta che stai male scappi e non ne parli con nessuno, ti rendi conto di quanto sia frustante?" urlò il ragazzo che ormai era diventato tutto rosso in viso.
Hermione non aveva mai pensato a niente di tutto ciò. Non avrebbe mai pensato che per un suo problema, qualcuno ci avrebbe sofferto.Draco si sedette, la ragazza non aveva ancora risposto alla sua ultima frase e dentro di sé stava male.
Doveva essere una serata speciale, e invece si era rovinata.
Draco avrebbe fatto passare una serata bellissima alla ragazza, poi l'avrebbe portata fuori scuola e baciata sotto il vischio.
Ginevra ed Harry si erano assicurati di non venire quella sera, e avrebbero tenuto Ronald occupato così che non girasse per Hogwarts.
"beh Draco, cosa vuoi che ti dica?" parlò finalmente la ragazza, con tono quasi sarcastico.
"ad esempio non parli mai dei tuoi genitori, non ti sfoghi mai con me riguardo la guerra o tutto quello che è successo dopo, non esprimi mai i tuoi sentimenti!" rispose serio il ragazzo.
"cosa dovrei dirti? i miei genitori non sanno nemmeno di esserlo, ho perso molti amici durante la guerra e il mio ex ragazzo è un bambino!" sbottò Hermione.
Ex ragazzo? intendeva Ronald sicuramente.
Ma che c'entrava Ronald in tutto ciò?
Draco la guardò, la ragazza aveva gli occhi sbarrati. Il serpeverde si alzò e le andò davanti.
La guardò bene negli occhi che ora erano più tranquilli.
Aveva capito tutto, aveva capito perché la ragazza non mostrava i suoi sentimenti come li mostrava lui.
Draco era certo che lei provasse qualcosa per lui, persino Harry e Ginny lo erano e questo gli aveva dato ancora più speranze. Ma forse stava sbagliando tutto.
Però non avrebbe detto niente.
Hermione doveva essere felice, con o senza di lui, ma voleva comunque rimanerle accanto.
Il ragazzo scelse di fare la cosa più dolorosa che gli fosse mai capitata: reprimere i suoi sentimenti.
Avrebbe annullato tutto quello che aveva in programma per quella sera, avrebbe chiesto scusa e tutto sarebbe tornato alla normalità.
Gli sarebbe rimasto accanto come amico, ma niente di più.
"è già un passo avanti" sussurrò sorridendo, cercando di far calmare la ragazza che istintivamente lo abbracciò.
"scusami, non volevo comportarmi così" disse la ragazza stringendolo a sé.
"no tu scusami, tu sai cavartela da sola, non hai bisogno di me" disse lui, e nel profondo temeva di aver ragione.
I due continuarono ad abbracciarsi per un tempo indeterminato, e Draco sentì che il suo cuore si era ormai spezzato.
Niente lo avrebbe fatto ritornare come prima.Draco decise, visto che non era tardi, di raggiungere il resto del gruppo nella stanza delle necessità. Sapeva che li avrebbe trovati lì visto che avevano deciso, in ogni caso, di vedersi lì dopo il party di Lumacorno.
Arrivati alla stanza trovarono i quattro intenti ad appendere striscioni e quant'altro vista la festa imminente.
Ginny partì da lontano con un sorriso a trentadue denti, ma poi vide che si fermò.
"ciao ragazzi! già qui?" chiese Ginevra, ma Draco la guardò quasi arrabbiato.
"si, possiamo dare una mano?"
"si Herm, potresti aiutarmi con questi?" disse Ronald indicandogli le risposte agli inviti che erano arrivate quel giorno, allora la ragazza lo raggiunse al tavolo dov'era seduto e Neville li aiutò.
Ginny allora prese Draco per un braccio e andarono da Harry, che era dall'altra parte della stanza che ora era enorme.
"allora? com'è andata?" chiese il ragazzo.
"non è andata...lascio perdere" disse Draco, sedendosi su una sedia scoraggiato.
"lasci perdere? ma voi dovete stare insieme!" disse Ginny.
"no Ginevra, no" e Draco si passò una mano sul viso. In quel momento avrebbe voluto solo piangere.
Era stato così stupido nell'illudersi di poter piacere ad una ragazza come Hermione.
"cos'è successo?" chiese Harry prendendo due sedie e mettendole davanti a lui, dove poi si sedette insieme alla ragazza.
Allora Draco guardò Hermione e Ronald, i due ridevano e lei era felice.
"lei ama lui" sussurrò il ragazzo, e una lacrima amara cadde sul suo viso.Si era fatta una certa ora, e tutto il gruppo era tornato al proprio dormitorio.
Draco prese il libro che le aveva regalato Hermione quella sera, decidendo di metterlo sul comodino.
Cercò di sistemarlo per bene, ma gli cadde a terra e quando si alzò per riprenderlo, un foglietto scivolò via dal libro.
Si abbassò a raccoglierlo e se lo rigirò tra le mani. Come aveva fatto a non accorgersi di quel foglio?
Era piegato in due, di pergamena. Lo aprì e riconobbe subito la scrittura. Unica e inconfondibile: quella di Hermione.
"Caro Draco, questo è il mio regalo di Natale per te. Lo so forse non sarà il massimo, ma so che ti piace leggere e per me è importante che lo avessi tu. Questo non è solo il mio libro preferito, ma è in particolare il mio.
Me lo hanno regalato i miei genitori anni fa, e ora voglio che lo abbia tu perché so che sei l'unica persona che lo capirà davvero.
Sei importante per me Draco, ti voglio bene.
Buon Natale.
tua, Hermione"Forse aveva ancora una speranza con lei?
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Un nuovo inizio
ФанфикGli ultimi mesi del 1998 incombevano, l'estate era finita e il valoroso gruppo dei Grifondoro portava ancora alle spalle i fantasmi della guerra. Dall'altra parte, un pentito Serpeverde cerca la sua redenzione, cercando l'onore per il nome della sua...