4|Richiesta d'aiuto

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"Ma dove cavolo è Harry?Tra cinque minuti inizia la lezione e lui non è ancora arrivato!" urlò Hermione in preda al panico non vedendo il suo amico arrivare, mentre i Weasley e Neville cercavano di calmarla.
"Ti avrà detto qualcosa no?tu sei la sua ragazza!" disse Ron alla sorella, che però non sapeva niente. Hermione sbirciò in classe, il professor Lumacorno non era ancora arrivato ma il Serpeverde era già vicino alla postazione che gli era stata assegnata dal professore durante il Lumaclub.
"Sembra così solo..."  disse Neville come dispiaciuto, ma Ginevra si infiurò con lui.
"e ci credo! dopo tutto quello che ha fatto come può anche solo pensare di avere degli amici?" disse forse a voce troppo alta, infatti Draco alzò il volto dal libro e guardò verso di loro, ma fortunatamente Hermione e Ron furono abbastanza veloci e non si fecero vedere. Dopo un po' arrivò il professore, che si fermò a guardarli incuriosito.
"Salve ragazzi, se state aspettando il signor Potter mi ha chiesto di dirvi che non sarebbe venuto a lezione oggi, aveva qualcosa da fare col Quidditch...non ho ben capito, ma vi chiedeva di raggiungerlo appena finita la mia ora" disse, poi entrò in classe seguito dal gruppo.
"alle postazioni ragazzi!" continuò poi raggiungendo la sua cattedra.
"io non voglio stare da sola con lui" sussurrò Hermione alla migliore amica, quasi impaurita.
Il suo unico pensiero era quello che probabilmente il ragazzo aveva qualcosa in mente, le avrebbe fatto scoppiare la pozione in faccia o nelle migliori delle ipotesi le avrebbe fatto saltare un arto.
"Datti un calmata..." disse la rossa all'amica, poi giunsero alle proprie postazioni.
Hermione si mise vicino al biondo, era imbarazzata ma lui non aveva detto niente, mentre il professore aveva iniziato a spiegare quello che voleva facessero.
"comunque io ci sento ancora bene" sussurrò il ragazzo.
Hermione capì a cosa si riferiva, e un'ondata di sensi di colpa la pervase. Si sentiva così egoista, aveva pensato solo a sé stessa, ma non a quello che avrebbe potuto provare il ragazzo. Anche se lui le aveva fatto del male, non avrebbe dovuto ripagarlo con la stessa moneta, era infantile.
Mentre Hermione pensava a tutto ciò il professore disse dove trovare la pagina per la lezione del giorno, e Draco la stava già cercando.
"mi dispiace" disse la ragazza, per poi ritornare in sé stessa e aprendo anche lei il libro, e cercando di capire qualcosa sulla pozione che doveva fare visto che non aveva ascoltato la spiegazione del professore, e non poteva permettersi di fare brutte figure e magari perder punti, Harry si sarebbe sicuramente arrabbiato.

Il ragazzo la guardò appena sentì quelle parole 'mi dispiace', lei l'aveva detto per una cosa stupida, e avevano solo detto la verità: lui non aveva amici veri, non aveva proprio amici.
Invece era passato poco più di un mese dall'inizio della scuola e lui non era ancora riuscito a dire quello che aveva da dire, forse era davvero un codardo pensò.
Ma continuava a non capire, lei non dovrebbe scusarsi, aveva ragione lei e ha comunque voluto chiedere scusa.
"Hermione tu devi aiutarmi" disse lui ad un certo punto, capendo che lei era l'unico modo per uscire da quella situazione. Lei lo odiava è vero, ma era comunque la persona più gentile che Draco avesse mai conosciuto e questo lo sapeva bene. Chi meglio di lei?
"ti serve una mano a schiacciare quelli?" chiese Hermione, non capendo a cosa si riferisse e indicando un'ingrediente della pozione, e Draco rise tra sé e sé.
"senti dopo la lezione ho bisogno di parlarti" continuò lui, sicuro si sé. Questa volta non sarebbe scappato.
"io..." Sentì dalla voce che la ragazza non era sicura a stare da sola con lui a parlare, e come biasimarla.
"hai ancora mezz'ora per decidere, e andremo a parlare dove vuoi tu non ti preoccupare" disse il ragazzo cercando di essere il più premuroso possibile, era strano pure per lui avere quel tipo di carattere e comportarsi così gentilmente, ma si sentiva molto più leggero e felice.
Dopo un estate d'inferno aveva capito che per essere davvero felici non aveva bisogno dei soldi, della fama o dell'oscurità.
La ragazza annuì, poi continuarono a fare la pozione.

"allora? hai deciso?" chiese Draco ad Herm, mentre lei sistemava ancora il tavolo dove avevano lavorato e ricevendo il massimo dei voti.
Hermione durante la lezione aveva riflettuto a lungo, ma pensò che probabilmente in un posto affollato lui non le avrebbe fatto niente, e che se lui voleva parlarle doveva essere qualcosa di serio.
Ma in un posto affollato l'avrebbero visto insieme, e non è quello che lei voleva.
Doveva pensare ad un posto sicuro...La sala Grande!
"si, ma non ora io ho da fare, vediamoci alle 16.30 fuori dalla sala grande, ci stai?" chiese la ragazza, anche se più che una scelta era un comando, non avrebbe accettato altre offerte. Non si fidava di lui, e glie lo stava facendo capire.
Lui annuì, così la ragazza girò i tacchi e insieme al resto del gruppo andò al campo di Quidditch dove Harry li stava aspettando.
"perché ci hai chiesto di venire qua?" chiese per primo Neville.
"beh...io in realtà avevo chiesto a Lumacorno di far venire solo loro due" disse indicando i fratelli Weasley. "non so cosa ci facciate voi due qui" continuò ridendo e facendo ridere anche il gruppo.
"comunque...com'è andata con Draco?" chiese il ragazzo all'amica, che non sapeva se dire cosa sarebbe successo più tardi, pensò che nei confronti di Draco non fosse giusto, poiché non sapeva cosa le avrebbe detto, così decise di omettere quella parte.
"oh beh bene...però dovremmo smetterla di parlare male di lui ragazzi" disse lei, dopo che oggi si era sentita in colpa per quello che aveva fatto.
Il gruppo la guardò incuriosito, non capendo di cosa stesse parlando.
"mi ha detto che prima ha sentito tutto e mi sono sentita davvero in colpa..." continuò la ragazza.
"cosa? di cosa stai parlando?" chiese Harry, così Neville gli fece un resoconto di ciò che si erano detti mentre lo stavano aspettando fuori dall'aula.
"beh ma è vero...lui è solo!" disse infine Harry, con grande stupore di Hermione.
"Harry!" lo riprese la ragazza che si stava arrabbiando, erano scortesi.
"Harry? l'altra sera pensavi che lui stesse tramando qualcosa e ora lo difendi?" disse Ronald che trovava ingiusto e incoerente il comportamento della ragazza nei confronti del resto del gruppo.
"io dico solo che facendo a lui quello che lui ha fatto in passato con noi è da immaturi, invece dovremmo mostrarci superiori e fargli capire che non ci interessa!" disse infine la ragazza cercando di calmare la situazione, e infatti ci riuscì.
"dite che dovremmo chiedergli scusa?" chiese Neville al resto del gruppo, indeciso sul da farsi.
"No, non sappiamo quanto ha sentito e se Hermione ha già chiesto scusa per oggi credo possa bastare...non facciamolo più e basta" disse Ginevra appoggiando Hermione, sentendosi in colpa più di tutti per quello che aveva detto fuori dalla classe due ore prima.

I fratelli rimasero con Harry in campo, mentre Neville decise di andare in dormitorio a riposare ed Hermione lo accompagnò in sala grande.
"Neville devo dirti una cosa..." disse lei fermandolo prima che lui potesse salire le scale. Hermione, nonostante il gruppo fosse la sua famiglia, non sentiva che avrebbero capito quello che stava per dire al ragazzo, cioè di Draco.
"dimmi pure" disse Neville, girandosi verso di lei, così la ragazza le raccontò cosa le aveva chiesto Draco a lezione, e gli aveva chiesto di mantenere il segreto.
"certo ma...stai attenta, una persona cattiva rimane sempre cattiva" disse lui, ma la cosa la fece agitare ancora di più.
Ormai non poteva rifiutare, mancavano 10 minuti all'incontro e doveva fare quello che aveva promesso, così si avviò verso la sala Grande e si sedette intorno ad un tavolo vuoto a quell'ora, come il resto della stanza, se non per gli elfi che giravano per la stanza pulendo.
Anche solo la loro presenza li rassicurava, e poi sapeva che se fosse successo qualcosa lì l'avrebbero trovata subito.
Finalmente Draco arrivò.

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