11| Scelte difficili

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Hermione e Draco erano diretti verso il campo di quidditch, lì avrebbero incontrato il resto del gruppo.
Visto che Hermione aveva detto di non esserci quel pomeriggio, Harry e Ronald avevano deciso di allenarsi, e Neville avrebbe letto i suoi amati libri sugli spalti, non avendo nessuno con cui passare il tempo quel pomeriggio d'Autunno.
Ginevra, dopo aver detto la sua idea, era corsa via lasciando ai due il solo compito di aspettare che si fossero fatte le 17 del pomeriggio, e poi l'avrebbero dovuta raggiungere.
Il piano era semplice, dopo gli allenamenti il gruppo si sarebbe ritrovato vicino ai primi posti degli spalti come sempre, ma in più ci sarebbe stato Draco, e Ron non sarebbe potuto scappare prima di aver sentito cosa aveva da dire il ragazzo.
"sarà facile, no?" chiese il biondo mentre seguiva Hermione che aveva un passo molto più veloce del suo.
"certo..." disse la ragazza, ma non era sicura di quello che diceva. Conosceva Ronald alla perfezione, e convincerlo sarebbe stato difficile.
Perciò Ginny decise che doveva esserci tutto il gruppo, i due avrebbero parlato da soli poco più lontani dal resto del gruppo.
Erano vicini ai campi, ma Draco si fermò, ed Hermione vide il timore nei suoi occhi.
La ragazza si mise davanti a lui e gli prese le mani, stringendole tra le sue.
"non preoccuparti dai" disse Hermione dolcemente, cercando di trasmettergli fiducia.
Il ragazzo sorrise, poi mise una mano dietro la testa della ragazza, facendola poggiare delicatamente sulla spalla e abbracciandola.
Hermione ne rimase dolcemente sorpresa, e lo strinse a sé, mentre il ragazzo le accarezzava i capelli con una mano e con l'altra la stringeva per la vita.
"grazie Hermione, grazie davvero" sussurrò il ragazzo, stringendola ancor di più a sé.
La ragazza sorrise sulla spalla di lui, e sentì nuovamente i loro cuori battere all'impazzata, un po' per quello che sarebbe successo con Ronald, un po' perché quel contatto tra i due era nuovo.
Si avevano ballato insieme, ma questo era il loro primo e vero abbraccio, ed era bellissimo.
Né Hermione né Draco l'avrebbero dimenticato molto facilmente.
I due, dopo quel momento che volevano entrambi fosse infinito, dovettero staccarsi e dirigersi al campo di Quidditch, per fortuna non erano in ritardo.
Arrivati trovarono Ginny e Neville ad aspettare gli amici proprio davanti agli spogliatoi.
Ginevra li salutò, ma Neville apparve sorpreso.
"che ci fa lui qui? sta per arrivare Ronald...accadrebbe il putiferio!"
"stai tranquillo è tutto sotto controllo, Harry lo sa" disse Ginny cercando di calmare il ragazzo.
Così i quattro si sedettero sulle scalinate più basse, attendendo i loro amici.
Ginevra era la più tranquilla, credeva nella bontà del fratello, ma i restanti tre avevano dei seri dubbi.

Finalmente i due si videro in lontananza, ridevano e scherzavano. Erano solo loro due, visto che il sabato il resto della squadra preferiva passare il tempo con gli amici piuttosto che allenarsi, ma quello era il passatempo preferito dei due migliori amici che, dopo una settimana di studi, amavano sfogarsi nel campo sulle loro scope.
Ma Ron si accorse di una testa in più, e si fermò.
"che ci fa Malfoy qui?" chiese raggiungendo i quattro, mentre Harry gli correva dietro.
Aveva un espressione confusa, e allora Hermione si alzò per prima andando dall'amico.
"Ron, Draco vorrebbe parlarti" disse gentilmente  prendendogli la mano.
Il rosso si girò verso il migliore amico, pensando che fosse sconvolto quanto lui, ma invece lo vide tranquillo.
"tu lo sapevi?" e così Harry annuì, non aveva intenzione di dire nulla, conosceva il carattere irascibile dell'amico, e preferì restare zitto.
Ronald si ritrovò alle strette e, con malavoglia, accettò di parlare col Serpeverde. Hermione lasciò la mano e andò da Draco, sorridendogli.
"vai su, noi siamo qui" e così il biondo la sorpassò andando dal ragazzo, e i due si allontanarono verso il centro del campo.

Hermione li guardava e, mentre il Serpeverde sembrava molto tranquillo, vide Ronald agitato e arrabbiato. Aveva persino visto urlargli contro, ma Draco aveva comunque mantenuto la calma, rendendo fiera di lui la ragazza.
Lei e Ginny si stringevano la mano, mentre i due ragazzi erano ai posti sotto di loro a ipotizzare i peggiori immaginari.
"ora gli fa l'incantesimo delle lumache un'altra volta, me lo sento!" disse Harry ridendo, ma Hermione gli diede una pacca sulla spalla.
"smettetela voi due, non siete divertenti!" li rimproverò Ginevra, ma i due continuarono a ridere e scherzare.
E infatti accadde qualcosa che non piacque a nessuno di loro: Ron estrasse la bacchetta e la puntò al collo di Draco.
Hermione non aspettò un secondo in più e corse giù verso i ragazzi, seguita poi solo da Harry che l'aveva rincorsa.
"Ron non è necessario" disse Harry, facendogli abbassare la bacchetta.
Draco in tutto ciò era rimasto calmo, non aveva accennato un segno di timore.
Il rosso si mise le mani tra i capelli, sembrava esasperato.
"non lo so Malfoy, secondo me ci stai prendendo in giro" sostenne Ronald, guardandolo con aria minacciosa.
"e per quale assurdo motivo dovrei farlo scusami?"
"oh non saprei, tipo per il papino?" disse Ron sarcastico, ma Hermione capì che Draco non aveva gradito quella risposta.
"Mio padre? secondo te sono così stupido da dare ancora retta a quell'uomo? non ci parlo da mesi, abbiamo passato l'estate come due estranei nella stessa casa e questo solo perché gli avevo detto che volevo chiedervi scusa!" sbottò Draco, ed Hermione capì che per tutta la conversazione si era trattenuto.
O più probabilmente da quando era iniziata scuola.
"Lo vuoi capire che io non ho più niente Weasley? non sono più il ragazzino viziato che hai conosciuto anni fa, quel ragazzo è morto dopo la guerra!" continuò il biondo, ed Hermione gli mise una mano dietro la schiena, cercando di calmarlo.
"non ho nemmeno più un amico, ed Hermione è stata l'unica ad accettare di aiutarmi...tutto il resto del gruppo mi ha perdonato, perché tu no?" chiese supplicante. Si era sfogato ed era sfinito.

Ronald impallidì, non sapeva cosa dire, quella situazione non gli piaceva per niente.
Poi guardò la ragazza che era vicino a Malfoy, che invece di stare dalla sua parte aveva deciso di stare dalla parte nemica.
"ti prego Ron...dagli una possibilità" disse poi Hermione.
Non voleva farlo, ma per lei avrebbe fatto di tutto, persino perdonare una delle persone che odiava di più al mondo.
Si guardò i piedi, era una situazione difficile, ma dagli occhi di Hermione percepiva che c'era della speranza. Per lei l'avrebbe perdonato.
Ronald annuì e subito sul biondo comparve un sorriso, seguito da quello di Hermione e una pacca sulla spalla da Harry.
"non ti sto perdonando Malfoy, prometto solo di non schiantarti finché non sarò sicuro che non stai mentendo" disse il rosso, per poi andarsene e lasciare lì i tre.

Gli avrebbe dato una sola ed unica possibilità, niente di più. Al primo errore avrebbe dovuto subire le conseguenze.

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