9|Biglietti

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Hermione si rigirava nel letto, guardò l'orologio: le due di notte, e tra sé e sé pensò che l'indomani sarebbe stata una giornataccia se non si fosse addormentata subito.
'abbi cura di lei, Draco'
Era l'unica frase che aveva in mente da giorni, prima che Harry se ne andasse dai Tre Manici di Scopa, lasciandola da solo con Draco a cercare di capire di cosa stesse parlando.
Aveva provato a parlare con Harry varie volte, ma era divisa tra lo studio, Malfoy e gli allenamenti di Quidditch dell'amico: era impossibile trovare un momento per parlarci in privato e chiedere cosa intendesse con quella frase.
Finalmente, dopo diverse ore, riuscì ad addormentarsi.

"stasera vieni?" chiese Draco, cercando di far rinsavire Hermione durante uno dei loro incontri segreti, la maga quel giorno era particolarmente stanca, e il serpeverde lo notò subito. Erano nella stanza delle necessità, dove avevano deciso di incontrarsi senza farsi vedere da nessuno, e nessuno era a conoscenza dei loro incontri innocenti.
Per la maggior parte del tempo i due cercavano un modo per migliorare la sua reputazione, parlavano di loro stessi e a volte Hermione lo costringeva persino a studiare.
Si divertivano molto insieme, e Draco quel giorno aveva notato che la ragazza era strana.
"dove?"
"al Lumaclub, è venerdì ricordi?"
"ah si, scusa stanotte non ho dormito bene" disse la ragazza, poggiando poi il capo alla testata del divano che si formava ogni volta che i due andavano lì finite le lezioni.
Quel giorno il Lumaclub si sarebbe tenuto a cena, e quindi avrebbero avuto tempo per rimanere lì insieme.
"come mai?" chiese il ragazzo preoccupato.
"niente tranquillo" disse la ragazza guardandolo e sorridendo.
Il ragazzo si calmò al suo sorriso, sapeva che se ci fosse stato un motivo in particolare glie lo avrebbe detto. Poi pensò che non avevano più parlato di quello che aveva detto Harry qualche giorno prima, ed era indeciso sul parlarne o meno, girandosi la bacchetta tra le mani.
"tutto ok?" chiese Hermione.
"si..." sospirò il ragazzo.
"cioè no" si corresse poi, suscitando l'interesse della ragazza.
"senti io non volevo parlarne, ma mi turba la cosa e devo sapere cosa ne pensi tu"
"dimmi pure"
"quello che ha detto Potter l'altra volta" disse finalmente Draco guardandola, e vedendo la ragazza inquieta.
La vide alzarsi e iniziare a fare avanti e indietro davanti a lui, prima lentamente e un po' alla volta aumentando il passo.
Era agitata, quasi quanto lui.
Nelle ultime settimane i due avevano passato tanto tempo insieme, e Draco amava la compagnia della ragazza. Lei era sempre sorridente, sempre gentile e divertente. Aveva imparato a conoscerla, e una cosa in particolare che lo colpiva è che non voleva mai parlare del suo futuro, e non nominava mai i genitori in nessuna conversazione, ma lui non la tartassava: il loro rapporto era strano, non erano amici ancora, ma non erano più solo conoscenti.
"io non avuto tempo di parlarci, ma non capisco cosa intendesse" disse la ragazza fermandosi finalmente e guardarlo dritto negli occhi. Draco le guardò ogni angolo del viso, era teso e, come faceva ultimamente quando era agitata, tendeva a mordersi il labbro inferiore. Il ragazzo pensò che era stramaledettamente bella e non si capacitava ancora, nonostante tutto, che lei lo stesse aiutando.
Draco capì che doveva sciogliere la tensione, lei non avrebbe detto niente di più che quella semplice frase.
"balliamo" disse il ragazzo alzandosi e porgendole la mano, da vero gentiluomo.
"ma non c'è la musica"
"e allora? balliamo lo stesso" così lui le prese le mani, portandole dietro al suo collo, e lui portò le sue sui suoi fianchi.

Hermione, appena il ragazzo le strinse i fianchi, ebbe un brivido lungo la schiena.
Era una situazione strana, ma piacevole.
Draco iniziò a muoversi per primo, ed Hermione rise pensando a quanto quella situazione fosse buffa.
"che ridi?" disse lui sghignazzando.
"niente...è divertente!" e lui rise con lei, mentre insieme continuavano a danzare su della musica che era solo nelle loro teste.
"sai, forse dovremmo smetterla di chiamarci per cognome" disse Draco, lasciando la ragazza sorpresa, ma felice. Questa sua iniziativa le piaceva, e pensò che in parte fosse anche grazie a lei.
"mi piace l'idea, Draco" disse Hermione marcando il nome di lui, come per prova, e lui rise sentendo quanto fosse forzata quella frase, e lei lo seguì a ruota.
Hermione poggiò la testa sul petto del ragazzo, sentì il suo cuore battere all'impazzata, anche se infondo non capiva se invece non fosse il suo a battere così freneticamente.

Passarono così il resto del tempo, a scherzare e parlare come se fossero amici di una vita, ed Hermione si sentì bene davvero per la prima volta dopo ormai tanto tempo.

"sei pronta Herm?" la ragazza sentì il migliore amico bussare alla porta, così andò ad aprire.
"oh wow!" disse Harry guardandola stupito.
"che c'è?"
"no niente sei molto bella, eccessivamente" e allora la ragazza si guardò allo specchio. Non era vestita come al solito, ma indossava un vestito color prugna lungo fino a metà coscia.
L'aveva comprato pochi giorni prima che iniziasse scuola insieme alla migliore amica, e da allora non l'aveva ancora mai messo.
"dici che è troppo?" chiese la ragazza preoccupata. Dato che Ginevra non era nella stanza con lei in quel momento ma era in giro con Neville e Ron, non le aveva potuto dare consigli.
"no tranquilla" e così Hermione si girò verso l'amico e insieme andarono verso il Lumaclub.
Arrivati davanti alla porta però la ragazza si fermò.
"sei sicuro che io stia bene vestita così?" chiese ancora la ragazza al migliore amico.
"non dirmi che lo stai facendo per Malfoy!" disse il ragazzo come scioccato, anche se divertito.
"ma smettila!" e allora Hermione chiuse il discorso bussando alla porta e le venne ad aprire il professore che li accolse con un sorriso e un saluto.
Hermione si guardò intorno, c'erano già quasi tutti i componenti del Club, ma lei cercava una persona in particolare.

...

Draco era seduto sulla poltrona e dinanzi a lui, su un'altra, c'era il professore. Come al solito il ragazzo era arrivato per primo, e i due avevano iniziato a parlare delle prossime lezioni.
Piano piano la stanza si riempì, ma lei non era ancora arrivata.
Dopo essersene andato dalla stanza delle necessità non aveva fatto a meno che pensare a lei, a quando aveva poggiato la testa sul suo petto e avevano iniziato a ballare.
Non capiva bene quello che sentiva, ma probabilmente iniziava a capire cosa intendesse Potter con quella frase.

Finalmente la vide entrare dalla porta insieme all'amico, e notò che la ragazza si stava guardando intorno. Quando il ragazzo stava per alzarsi però ebbe un sussulto.
Era riuscito a vedere per intero Hermione e aveva notato com'era vestita: il vestito le stringeva i fianchi e accentuava le sue forme.
Era bellissima, e notò che non era l'unico che lo pensava poiché guardandosi intorno, aveva visto che non era l'unico ad averla notata.
Fu difficile non parlare durante la serata, ma i due avevano deciso che finché Draco non avesse chiesto scusa anche ai Weasley, sarebbe stato meglio non farsi vedere insieme.
Ma ciò non negò ai due di lanciarsi occhiatine e sorrisetti durante tutta la durata della cena, e allora Draco fece una cosa che in passato non avrebbe mai fatto: improvvisò un modo per parlare con lei.
Cercò di avere un contatto con la ragazza, e quando finalmente ci riuscì mimò con le labbra "dopo vai al bagno", sperando che lei l'avesse capito.
Allora il ragazzo si scusò e poi si alzò per andare al bagno, ma durante il tragitto si fermò a prendere un pezzo di carta e una penna. Entrò in bagno e si chiuse la porta alle spalle.
"Hey, dopo cena stiamo un po' insieme? quando tornerai dal bagno rispondi con un cenno della testa per farmelo capire.
ps. sei davvero molto bella stasera"
Draco non era il tipo che scriveva cose del genere, ma da quando frequentava la Granger era cambiato ancor di più, e lo sapeva anche lui.
Lasciò il bigliettino all'angolo cercando di renderlo visibile, poi uscì dal bagno e tornò al suo posto.
"scusatemi, dovrei andare al bagno" disse Hermione quando il ragazzo tornò, e Draco fu felice del fatto che lei avesse capito tutto pochi minuti prima, e sorrise senza nemmeno accorgersene.

Quando lei tornò dal bagno la vide tenere il foglietto e stringerlo nella mano, e quando si sedette fece sì col capo, in modo quasi impercettibile.
Adesso, Draco non vedeva l'ora che la cena finisse per passare altro tempo con lei.

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