5|Perdono

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Draco la vide già seduta ad un tavolo della sala grande, così andò dall'altra parte del tavolo per sedersi davanti a lei.
"Cosa vuoi Malfoy?" sputò lei acida, ma il ragazzo non si offese, sapeva di meritarselo infondo.
Era agitato, non sapeva da dove cominciare, voleva chiedere scusa per tutto quello che aveva fatto ma non trovava le parole giuste...
"mi dispiace" disse semplicemente, e lei lo guardò come se fosse impazzito, e probabilmente lo pensava davvero.
"e..." disse lei incitandolo a parlare.
"e..."il ragazzo sospirò, perché era così difficile? Lei lo guardò negli occhi, e lui capì che lei si stava stancando di quella situazione.
"senti se questo è uno dei tuoi stupidi giochi Malfoy, dovresti smetterla..." disse per alzarsi, ma lui la prese per il polso bloccandola: non voleva perdere quell'occasione.
"no ferma ti prego...ascoltami"

Lui la guardava con aria supplicante, ed Hermione pensò che forse poteva aspettare ancora un po'. Si risedette togliendogli la mano dal polso, e anche lui si ricompose.
"io vorrei chiederti scusa". Lei si sentì come se le se fosse aperto un mondo, non aveva mai sentito quelle parole dal Serpeverde e stentava a crederci.
"tu stai chiedendo scusa a me?" chiese Hermione incredula, si sentiva presa in giro.
"Dopo tutto quello che hai fatto ora chiedi scusa?" continuò alzando leggermente la voce. "si, io ho sbagliato lo so ma...è vero, io non ho amici e non ne troverò mai se prima non troverò il perdono di tutti voi" disse mettendosi poi le mani dietro al collo, sembrava sincero.
"e cosa vuoi da me?" chiese Hermione.
"tu sei la persona più gentile che io conosca Hermione, vorrei che tu mi aiutassi a chiedere scusa a tutto il tuo gruppo e ringraziare Potter per non aver fatto incriminare me e la mia famiglia" rispose il ragazzo tutto d'un fiato, lasciando Hermione esterrefatta. Faticava a credere a tutto quello che stava succedendo, a tutto quello che aveva appena sentito dal ragazzo di fronte a lei.
"e se io decidessi di non perdonarti?" disse Hermione.
In cuor suo faceva fatica a pensare di dover perdonare una persona come lui.
"Hermione io...te lo dico con tutto me stesso. Mi dispiace per tutto quello che ho fatto, per tutto quello che ti ho detto" iniziò a parlare il ragazzo sfregandosi le mani.
"Io sono sempre stato plasmato dalle idee anti-babbani di mio padre e mia madre, non ho avuto molta scelta. Ma durante la guerra ho capito" continuò il ragazzo.
Hermione iniziò a provare empatia per Draco, e si sentì in colpa pensando che fosse tutta colpa del ragazzo per i suoi comportamenti.
Infondo sapeva anche lei che i coniugi Malfoy erano molto pesanti con le loro idee, soprattutto nei confronti del figlio, e non aveva mai pensato che anche Draco probabilmente fosse stato una vittima di Voldemort.
"cosa hai capito?" chiese Hermione.
"ho capito che non era quella la vita che volevo, ho visto morire tante persone innocenti e non riuscirò a continuare a vivere con la consapevolezza che alcune di esse sono morte per colpa mia, solo perché io ero troppo codardo. Non so se riuscirò mai a redimermi davvero, ma voglio almeno provarci"

Hermione continuava a rigirarsi nel letto pensando a tutto quello che Malfoy le aveva detto. Era difficile a credersi.
Aveva detto al ragazzo che ci avrebbe pensato, poi gli avrebbe mandato una lettera per vedersi e parlarne in caso, ma lei non sapeva proprio cosa fare. L'indomani ne avrebbe parlato con Neville, l'unico dei suoi amici che sapeva di questa storia.

"e quindi tu che vuoi fare?" chiese Neville ad Hermione, che aveva appena preso un libro da una mensola della biblioteca e si era seduta davanti a lui.
"io non lo so...lui sembra sincero" rispose nervosa la ragazza, che ancora non aveva deciso come affrontare la situazione.
"secondo me dovresti dargli una possibilità" disse Neville, per poi aprire anche lui l'ennesimo libro di Erbologia che leggeva con tanta passione.
"tu dici?" disse Hermione, aveva davvero bisogno del consiglio dell'amico.
"si...infondo perché dovrebbe mentirti ora" le rispose il ragazzo, e pensò che avesse ragione.
"ma..." iniziò a parlare Hermione, ma poi si bloccò perché proprio in quel momento un ragazzo biondo platino entrò in biblioteca.
I loro sguardi si incrociarono, ma come Hermione pensava, Draco non andò da lei ma invece le sorrise e rigò dritto.
La ragazza per un secondo solo pensò che Draco fosse davvero un bel ragazzo, ma poi scacciò subito via quei pensieri dalla testa e iniziò a leggere il libro che aveva davanti, anche se non era davvero attenta perché con la mente pensava a cosa avrebbe dovuto fare con Malfoy.

...

Appena la ragazza andò via dalla sala Grande Draco sorrise felice, era felice davvero.
Si era liberato di tutto, o almeno quasi. Sapeva che la ragazza alla fine avrebbe accettato, era solo questione di tempo.
Il suo obbiettivo in quel momento era solo quello di iniziare una vita normale, come erano riusciti a fare il gruppo Grifondoro che lui da piccolo aveva tanto preso in giro.

Quando entrò in biblioteca e la vide decise di non darle fastidio, ma andare avanti per la sua strada. Aspettava una lettera da Hermione, e finché non l'avrebbe ricevuta non aveva motivo per infastidire la ragazza, soprattutto in biblioteca.
Le sorrise, non sapeva nemmeno lui perché l'aveva fatto, ma sapeva che non doveva farsi di nuovo nemica la Granger, altrimenti gli sarebbe convenuto direttamente cambiare scuola per l'ultimo anno di studi.
Poi Draco pensò che anche in un altra scuola avrebbero saputo della sua reputazione, e quindi non sarebbe servito a niente, nemmeno ricominciare da zero.
Si allontanò molto dalla ragazza, notando che con lei c'era Neville, quello strano ragazzo che leggeva sempre libri sulle piante magiche.
Draco aveva notato quanto il ragazzo si fosse avvicinato al gruppo ultimamente, e la cosa lo incuriosì, ma allo stesso tempo gli diede fastidio vederlo lì con la Granger.
Non ne capì il motivo, così prese il libro che stava cercando e iniziò a leggere distogliendo i suoi pensieri.

"Draco c'è una lettera per te!" disse un ragazzo della casa Serpeverde, mentre il biondo era intendo a leggere il libro di pozioni in sala comune.
Il ragazzo, notevolmente più piccolo di Draco gli consegnò la lettera, probabilmente uno del primo anno, ma prima che potesse andare Draco lo fermò alzandosi.
"perché me la stai portando tu?" chiese al giovane ragazzo, girandosi la lettera tra le mani.
"ho incontrato una ragazza in biblioteca che mi ha chiesto di dartela, ma mi ha detto di non dire chi era e di non dirlo a nessuno, in cambio mi ha dato queste!" disse il ragazzino mostrando delle cioccarane e facendo ridere il ragazzo, poi andò via e Draco capì che si riferiva ad Hermione.
Non era più come un tempo, ora tutti conoscevano la Granger ed i suoi amici, e nel bene o nel male conoscevamo anche Malfoy, e perciò la ragazza non voleva che scoprissero che aveva a che fare con lui inutilmente.
Il biondo infine si sedette sulla poltrona e, visto che era solo, decise di aprirla e leggerla.

"vediamoci domani mattina fuori scuola alle 10, facciamo un giro ad Hogsmeade.
-Hermione"

Richiuse la lettera e la infilò nella giacca, correndo in camera sua saltellando di gioia. Per fortuna era da solo, altrimenti gli avrebbero dato del matto e rinchiuso a San Mungo.
Se le ha mandato una lettera sarà sicuramente un si pensò il ragazzo, e non poteva esserne più felice.

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