Capitolo 2

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"Potter io sono sempre più preoccupato dalla tua infermità mentale. Sai benissimo che ci troveranno qui, sarà il primo posto in cui ti cercheranno"
Harry era effettivamente a conoscenza del fatto che li avrebbero cercati, ma Grimmauld Place era l'unico posto che gli era venuto in mente qualche secondo prima della smaterializzazione. A dire la verità Harry non aveva fatto quasi nulla quella notte in modo razionale, ciò che lo muoveva era rabbia, rancore, vendetta.
Ripensando agli eventi trascorsi il panico gli si avvolse intorno allo stomaco come una serpe. Silente era morto. La realtà gli cadde addosso come un macigno, spingendolo a fondo come se si trovasse ancora nel lago, annegato dagli Inferi.
Harry fissò Malfoy legato con le braccia dietro alla schiena e appoggiato alla sedia di fronte alla sua; la stanza da letto tetra che aveva scelto era sfocata sullo sfondo, specchio dei suoi sentimenti. Era stata colpa sua, e di Piton. Harry sentì salire la rabbia lentamente e pervadergli il corpo come se stesse bruciando vivo, lui lo sapeva fin dall'inizio, se solo qualcuno gli avesse dato ascolto... Nemmeno Ron, nemmeno Hermione. Anche pensare a loro in quel momento non fece altro che aumentare il suo malessere.
"Che hai Potter, il gatto ti ha morso la lingua?"
Harry si tirò in piedi di scatto, facendo crollare la sedia a terra rovinosamente.
"Come osi anche solo parlare, dopo quello che hai fatto" sibilò.
Malfoy mosse leggermente le braccia paralizzate e intorpidite prima di rispondere.
"Ho fatto quello che ho dovuto...e neanche quello, in realtà" disse, sfuggendo al suo sguardo.
Malfoy sembrava sul punto di vomitare, constatò Harry. Ma questo non gli impedì di afferrargli il volto con decisione strattonandolo.
"Malfoy ora mi racconterai tutto. Voglio sapere qual'era il tuo piano, qual'era il suo, ogni cosa!"
Draco girò il viso di scatto, per sfuggire dalla presa di Harry e digrignò i denti.
"Cosa vuoi da me e perchè mai dovrei collaborare con te, sfregiato!"
"Lo farai di certo, se vuoi uscire vivo da qui" concluse Harry.
Draco inaspettatamente, rise. "Sono già morto. Non posso tornare a casa sulle mie gambe, ti pare? Sarei immediatamente additato come traditore."
Harry sentì la bile salirgli su per lo stomaco, era disgustoso come Draco parlasse di tutto questo in maniera così ferma e distaccata.
"Questo significa che se lo preferisci, tornerai a casa senza gambe, sto aspettando"
Malfoy prese un respiro profondo.
"Il Signore Oscuro mi ha incaricato di uccidere Silente" la voce di Draco si incrinò leggermente ed Harry rabbrividì al nome del Preside. In ogni caso, nulla che già non sapesse.
"Va avanti, in che modo era coinvolto Piton?"
"Un voto infrangibile, stretto con mia madre. Promise di proteggermi" sottolineò l'ultima parola con sdegno.
Harry rimase bloccato nei suoi pensieri per qualche attimo. Nessuno lo aveva ascoltato per Draco, nessuno lo aveva ascoltato per il professor Piton. E ora Silente era morto.
Draco continuò.
"I miei primi tentativi furono quasi del tutto un disastro. Quando... si è reso necessario lui è intervenuto, ha dovuto farlo, per via del voto".
Harry conosceva la portata di un voto infrangibile, se non rispettato, conduceva alla morte.
Si prese il volto fra le mani, rendendosi improvvisamente conto di quanto effettivamente fosse stanco. E non voleva più sentire quel bastardo, moccioso pieno di sè... Un leggero ticchettio sul vetro lo riscosse dai suoi pensieri. Un gufo dalle piume argento lo guardava con occhi torvi e insistenti. Harry spalancò la finestra e prese la lettera, conscio di chi sarebbe stato il mittente.

Harry,
non so dove tu sia, ma qui ti stanno cercando tutti. So che sei sconvolto, tutti lo siamo. Ma non sparire in questo modo, proprio ora, abbiamo bisogno di te. Girano troppe voci su ciò che è accaduto sulla torre di astronomia...ti prego Harry, resta al sicuro. Hermione

Harry scrisse la risposta veloce, senza pensarci troppo. In quel momento, voleva restare solo.

E' stato Piton, ha ucciso Silente. Io...sto bene.
Devo continuare questo percorso da solo, non cercatemi. Capito?
Non cercatemi. Dite a tutti che sono in missione segreta per Silente, fa in modo che ti credano.Verrò io. Quando sarà sicuro. Non so se riuscirò a scrivervi.
Harry


Avvolse la lettera spiegazzata con il laccio, e il gufo ripartì.Draco era immobile, fisso a studiare le sue mosse. Gli occhi erano scuri, pesanti, bordati di rosso, come se avesse pianto infinite lacrime, il suo corpo lievemente accasciato sulla sedia.Harry prese la coperta che uno scontroso Kreacher gli aveva consegnato un'ora prima e la spinse a terra.

"Non ti slegherò, non chiedermelo. Ma puoi riposare per terra se vuoi."

Se Draco replicò, Harry non si preoccupò di starlo a sentire. Dopo aver mugugnato un incantesimo per sigillare la camera come ulteriore precauzione, si accasciò nel letto. Nemmeno la paura di un attacco nel sonno, con la sua nemesi sdraiata a terra a pochissimi passi, riuscì a tenerlo sveglio e in pochi secondi dormiva.

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