Capitolo 9

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Draco smise ben presto di girovagare per la tenda, non c'era quasi nulla di suo gradimento e tutto puzzava tremendamente di Weasley e seconda mano. Harry stava dormendo da un'ora circa, ma Draco non riusciva a levarsi dalla nuca la sensazione di pericolo e allarme vissuta al Ministero. Era stata fortuna e velocità, solo questo aveva permesso a Draco di schiantare gli altri auror corrotti che li stavano inseguendo e ragionare in un millesimo di secondo sulla meta da scegliere per sfuggire a Yaxley. Non erano proprio del tutto illesi, ragionò osservando Potter, ma sarebbe potuta finire molto peggio di così.

Draco si avvicinò al ragazzo disteso su un fianco. Il medaglione gli era scivolato fuori dal colletto della maglia e brillava nella luce fioca del crepuscolo. Si sentì immediatamente chiamato, quasi desiderato, quando avvicinandosi respirò involontariamente l'odore che emanava Potter, la bocca socchiusa e le palpebre tremanti, probabilmente faceva un incubo. Sapeva di vento primaverile al mattino, limone e miele. Poi si riscosse e si allontanò, scuotendo la testa e pensando che di certo avrebbe dovuto riposare. Aveva anche valutato l'idea di andarsene, dopo il ministero aveva finalmente riavuto la sua bacchetta. Ma Draco non mentiva quando diceva che non aveva nessun posto in cui tornare ed era fermamente convinto che sua madre sarebbe stata trattata più rispettosamente con un figlio morto o scomparso, piuttosto che vivo e fallito come suo padre o peggio, traditore.

"Cosa..cosa stavi facendo?" Harry aveva sbadigliato, cercando di elaborare una frase di senso compiuto.

Draco si riaccomodò sul divano dall'altro lato della stanza prima di rispondere.

"Niente di importante, davo un'occhiata in giro. Ma se non ti spiace ti chiederei di darmi il cambio di guardia, se credi che il tuo sonnellino di bellezza sia stato sufficiente. Purtroppo il tuo aspetto non è migliorato però."

Harry storse il naso prima di tirarsi lentamente a sedere.

"Intendevo quando eri qui...qui vicino." borbottò.

Draco ci mise un attimo a decidere come rispondere alla sua domanda. Alla fine, con occhi di ghiaccio, disse solo "Il medaglione, mi chiama".

Harry si congelò e rimase a fissarlo.

"Quanto ancora dubiterai di me? Vorrei saperlo, dato che ti ho salvato la vita." si sentì dire da Draco, con voce glaciale.

Harry si grattò distrattamente la nuca, poi si tolse il medaglione e inforcò gli occhiali. La catenella scivolava lenta e sinuosa tra le sue dita, mentre rifletteva, come un elegante serpente dorato. Draco gli concesse il tempo di pensare, conscio che alla fine Potter avrebbe ceduto e gli avrebbe spiegato che cosa fosse quell'ogetto in realtà.

Harry si alzò e si avvicinò a Malfoy, sedendosi sulla sedia di fronte a lui.

"Dimmi qualcosa che mi convinca a fidarmi di te"

Draco lo osservò per un istante, in silenzio.

"Non mi hanno mai reso partecipe di decisioni importanti. Come ho già detto, considerano noi Malfoy come la peggior beffa tra le fila dei mangiamorte. Nessuno avrebbe mai dato alla mia famiglia alcuna responsabilità se non quella di mettersi in ridicolo. Come hanno fatto con me."

"Mostramelo" Harry indicò con un cenno del viso il suo braccio.

Se possibile, Draco impallidì. E per un attimo sperò che vedendolo Harry non decidesse di buttarlo fuori a calci o la sua vita sarebbe finita.

Poi, con lentezza, fissandolo, tirò su la manica. Non si guardò il braccio, ne conosceva ormai ogni dettaglio. Studiava piuttosto il viso di Harry, calcolando le sue emozioni e tenendosi pronto a doversi difendere, nel caso lo avesse attaccato. Gli occhi di Potter sembravano bruciarlo vivo mentre fissava il Marchio Nero e Draco si sentì nudo, esposto. Poi Harry fece qualcosa che lo destabilizzò ancor di più, improvvisamente liberò dalla felpa il suo braccio e lo allineò al suo quasi sfiorandolo, così Draco fu costretto a guardare.

Oltre al contrasto evidente della sua carnagione lattea con quella di Potter, in corrispondenza del suo marchio Harry aveva una lunga cicatrice frastagliata, non creata dalla magia.

"La notte in cui è tornato" disse Harry piano, rispondendo ad alta voce alle domande che Draco aveva solo pensato "Ha usato un pò del mio sangue per...beh, rinascere".

"Durante l'ultima prova del Torneo Tre Maghi, il labirinto?"

"Si, quando ho detto a tutti che Vold.."

"Non dire il suo nome!" si affrettò a dirgli, coprendosi finalmente il braccio.

Harry fece lo stesso, innervorsendosi "Non mi interessa a chi giuri la tua lealtà Malfoy, io dico quello che.."

"Non è per la lealtà, idiota. Eccoti l'informazione che volevi ottenere per poterti fidare. Uno dei piani del Signore Oscuro era quello di creare una sorta di rete d'allarme e di localizzazione. Nel momento in cui usi il Suo nome, la tua posizione viene immediatamente segnalata. Sa che tu e i tuoi amichetti coraggiosi siete gli unici che lo pronuncino al di la di ogni convenzione."

Harry rimase un attimo a guardarlo, conscio che forse, avevano appena rovinato un momento importante, un passo importante per l'accettazione di se.

"Va bene, ti credo."

Draco fece un cenno con il capo, prima di alzarsi bruscamente e dirigersi verso il letto a castello sul lato opposto a quello di Harry. Poi, con assoluta calma, si sfilò il maglione blu scuro che aveva indosso e si infilò sotto le coperte.

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