Harry rimase seduto accanto al tavolo ancora per qualche minuto, prima di alzarsi e preparare il bollitore. Malfoy aveva ragione, continuare a cercare di minare la sua fiducia non era una mossa geniale per due persone che vivevano sotto lo stesso tetto. In più demolire costantemente la sua integrità, gli ricordava spaventosamente quello che Draco aveva vissuto con gli scagnozzi di Voldemort. Ed Harry era migliore di loro, doveva esserlo.Così decise che gli avrebbe raccontato quello che sapeva, nonostante questo avrebbe anche significato metterlo in pericolo. Mentre attendeva il suo risveglio, uscì dalla tenda indossando il giaccone color bottiglia. Fortunatamente nella valigia estendibile aveva davvero messo un pò di tutto. Harry cercò di richiamare alla mente tutti gli incantesimi che conosceva per poter arrecare danno a quell'oggetto pulsante di magia oscura, senza ottenere molti risultati. Si accanì e fece numerosi tentativi in sequenze brevi, un incantesimo dopo l'altro, sentendosi sempre come se gli sfuggisse qualcosa di veramente importante. Pensò con scarso successo al fatto che forse avrebbe potuto continuare almeno a indebolirlo, prima di poterlo distruggere completamente. La stanchezza e il dolore al braccio ferito si fecero sentire e Harry non fece altro che innervosirsi sempre di più. Silente si era lasciato uccidere senza opporre resistenza, l'aveva abbandonato con una missione d'importanza vitale ma senza le informazioni corrette per portarla a termine. Harry era furioso. Stanco. Deluso. E, principalmente, in guerra con se stesso perchè l'unica persona con cui poteva parlare era da sempre suo nemico sotto ogni aspetto.
Harry in quel folle attimo ricordò il loro primo incontro, di come, scegliendo di ignorare la sua proposta di diventare amici, aveva delineato in modo imprescindibile da che parte stare, così come con il cappello parlante allo smistamento. Non serpeverde, non Draco. E ora si trovava a dovergli affidare tutto ciò che effettivamente gli rimaneva della sua fiducia.
Nel sentirsi perso, Harry considerò che avrebbe voluto tornare a casa, da una famiglia, dagli amici. Al sicuro. Ma lui non aveva più nulla di tutto ciò, la vita come la desiderava era finita la notte in cui i suoi genitori erano morti, in cui era cominciata a tutti gli effetti quella che si trovava a dover vivere ora. Quella notte, che lo aveva destinato ad essere il Prescelto, aveva cambiato tutto e non sapeva se sarebbe mai stato in grado di accettarlo completamente. D'un tratto Harry desiderò andarci, osservare Godric's Hollow sulle macerie della sua infanzia. Annoverò questa volontà tra le cose da dire a Draco e, sconfitto, rientrò nella tenda.
Draco non si svegliò prima delle tre di notte e Harry, anche se aveva dormito gran parte del pomeriggio, sentiva la testa scoppiare e un ronzio basso nelle orecchie.
Malfoy si tirò a sedere, stirandosi e spettinandosi i capelli con le mani.
"C'è del tè caldo, se lo vuoi" disse Harry, tenendo la sua tazza fra le mani per scaldarsi. Malfoy si alzò e, con solo i pantaloni addosso, se ne versò una tazza. Di nuovo lo sguardo di Harry scivolò sulla sua schiena bianca e i solchi leggeri che la deturpavano.
"Hai deciso di non parlarmi più?"
Draco non rispose e fece per tornare a sedersi sul letto, intento a creare un piccolo fuoco in un barattolo.
Harry sospirò, esasperato. "Vieni a sederti qui, per favore?"
Draco lo guardò per qualche istante, poi, si alzò semplicemente e si mise a sedere di fronte a lui.
"Devi essere prima consapevole di una cosa. Se ti racconterò cos'è questo, cosa rappresenta, sarai immediatamente nei guai tanto quanto me. E prima o poi dovrai tornare dalla tua famiglia. Non so se riesci a comprendere ciò che sto cercando di dire, ma se Vold..il Signore Oscuro dovesse indagare la tua mente..."
"So padroneggiare l'Occlumanzia, Potter. Dubito che il Signore Oscuro si interessi così tanto a me da dovermi sottoporre a sedute poco piacevoli di lettura dei ricordi, ma se lo dovesse fare riuscirò a gestirlo... in qualche modo."
Harry annuì. Poi, prese a spiegare.
"Silente aveva il sospetto che Tom da ragazzo stesse cercando un modo per... essere immortale o tutelarsi. Così aveva scoperto che Lumacorno teneva segrete delle informazioni, ricordi di quando annoverava Tom tra le fila dei suoi preferiti. Con l'aiuto della felix felicis e facendo leva sui suoi sentimenti, sono riuscito a convincerlo a darmeli."
Draco si lasciò sfuggire un sorrisetto.
"Molto poco Grifondoro da parte tua, Potter"
Lui arrossì.
"Se è per questo Malfoy, il cappello parlante voleva smistarmi a Serpeverde."
Draco assunse un'espressione incredula e disgustata ed Harry annuì con convinzione.
"Va avanti" ed Harry riprese, conscio di avere la sua totale attenzione.
"Così saltò fuori che Tom aveva chiesto a Lumacorno dettagli sugli Horcrux. Sai di cosa si tratta?"
"Ne ho una vaga idea" disse Draco in tono piatto.
"Sono letteralmente frammenti d'anima, che si staccano quando causi la morte di qualcuno per tua mano."
"Una sorta di assicurazione sulla vita, quindi"
"Esatto" replicò Harry, guardando il medaglione alla luce delle candele. "Per questo dobbiamo distruggerli, altrimenti non potrà essere sconfitto"
"Distruggerli?" chiese Draco alzando un sopracciglio.
"Sono più di uno, probabilmente sette, credeva Silente. Ma due li abbiamo già distrutti. Uno di questi dovresti, uhm, conoscerlo" disse sovrappensiero Harry. "Il diario di Tom, quello che tuo padre consegnò a Ginny di nascosto a inizio secondo anno. Distrutto dalle zanne di basilisco."
Negli occhi di Draco passò un lampo di lucidità, ricordava quegli eventi e si sentì torcere lievemente lo stomaco al pensiero di averlo avuto tra le mani.
"Era chiaro che mio padre non sapesse cosa stava facendo" disse a denti stretti.
"Già" concordò Harry "O non l'avrebbe dato di certo a una bambina. E non per la sua incolumità."
Poi Draco cominciò a interrogare Harry sugli incantesimi che aveva usato per tentare di scalfirlo, senza molti risultati, e lo informò che avrebbe ragionato sul da farsi mentre Harry riposava. Parlandogli, i suoi occhi grigi sembravano di colpo più limpidi, come il cielo che si schiarisce dopo un terribile acquazzone estivo. In qualche modo Harry seppe che gli era grato per averlo reso partecipe.
"Vuoi...vuoi tenerlo per fare delle prove?" disse Harry incerto.
"No" Draco storse il naso. "Non mi piace l'idea di averlo troppo vicino e la sensazione che mi da... Aspetterò che tu ti sia riposato, ho dormito a sufficienza per poter fare qualche ora di veglia in più. Poi riproveremo."
Harry annuì, e con il cuore più leggero lo lasciò al tavolo intento a scrivere concitato su una pergamena.

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Breaking Chains
FanfictionSe Harry quella notte, sotto la torre di astronomia, avesse affrontato Draco, invece che Piton. E se lo avesse rapito e avuto con sè nella battaglia più importante della sua vita, quella per sconfiggere la morte. Cosa sarebbe accaduto? Una parentesi...