Capitolo 20

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Bellatrix li osservava con un ghigno trionfante, al suo fianco Lucius Malfoy sorrideva soddisfatto osservando il figlio, come se fosse estremamente fiero del suo coinvolgimento. Narcissa si spostò alle spalle del figlio protettiva, non appena Draco spinse Harry in ginocchio, insieme a Ron. Hermione giaceva infine in centro alla stanza sul pavimento granitico, raggomitolata, i capelli scompigliati e una piccola pozza di sangue accanto al suo braccio destro. Ma respirava, osservò Harry, allarmato dalla sua apparente immobilità.

"Bene!" disse gioiosa Bellatrix avvicinandosi e stringendogli il viso con le dita adunche.

Lo lasciò, schiaffeggiandolo e ridendone. "Beh Lucius, direi che è arrivato il momento." affermò, avvicinandoglisi con aria di sfida e scoprendo il braccio.

"Un momento" disse Narcissa, scavalcando Draco e richiamando l'attenzione della sorella.

"Bella, dirai che sei stata tu a trovarli. E che hai liberato Draco."

Bellatrix la guardò, un'espressione falsamente stupita ed addolorata sul volto. "Ma come Cissy, per una volta che un Malfoy porta a termine qualcosa con successo..." calcò ogni parola con un'inflessione particolarmente drammatica, abbinata a espressioni infantili sul volto che stonavano con i suoi tratti duri e crudi.

Narcissa annuì seccamente "E' solo un ragazzo, Bella. Non voglio che lui... sia troppo al centro dell'attenzione."

Lucius protestò, negli occhi uno sguardo deluso.

"Se credete che permetterò di rubarci la possibilità di un riscatto agli occhi del Signore Oscuro, vi sbagliate." Si tirò svelto su la manica, quando gli occhi di Bella caddero sull'elsa della spada che Draco aveva appoggiato al muro, avvolta in malo modo in una sacca.

"Fermo!" urlò a Lucius, gli occhi spiritati. "Se chiamerai il Signore Oscuro adesso, moriremo tutti!" sibilò.

Poi si avvicinò alla spada, velocemente, e la soppesò con le mani.

Camminò svelta verso Harry.

"Dove l'hai presa questa? Sei entrato nella mia camera blindata?" la sua voce salì di tono, tremante di rabbia, mentre puntava la bacchetta su Harry.

"Me lo dirai piccolo Potter, che tu lo voglia o no. Cru.." ma mentre Harry chiudeva gli occhi aspettando di sentir sopraggiungere il dolore causato dalla maledizione Cruciatus, il rumore di qualcosa che si rompeva spezzò l'aria intorno a loro. Dobby aveva fatto cadere il grosso lampadario di cristallo proprio sopra il punto in cui Bellatrix si trovava, e lei era riuscita ad evitarlo solo gettandosi di lato. Harry sfoderò la bacchetta e urlò "Expelliarmus" verso Draco, che aveva puntato incerto la sua contro di loro. Harry colse nel suo sguardo il sollievo quando si ritrovò disarmato. Gli occhi colmi di preoccupazione di Draco non lo lasciavano nemmeno  mentre schiantava Lucius e si girava a fronteggiare Bellatrix che, con espressione furente si stava sfilando una scheggia di vetro dal polpaccio, "Expelliarmus!" disse ancora. Dobby disarmò infine Narcissa e si voltò a guardare le sue ex padrone con odio.

"Come osi, sfidare le tue padrone in questo modo?" disse Bellatrix sdegnata. Ron puntava la bacchetta di Narcissa contro Bellatrix, mentre con una mano afferrava quella inerte di Hermione. Nel trambusto Harry si sporse a raccogliere la spada e sentì Dobby afferrarlo per la maglia e fare lo stesso con Ronald.

"Dobby non ha padroni, Dobby è un elfo libero ormai. E aiuta Harry Potter". Nel crack della smaterializzazione che seguì le sue parole Harry vide Bellatrix scagliare il suo pugnale con un urlo. Lasciò cadere la bacchetta di Draco e urlò, sovrastando la voce della Mangiamorte.

"Resta in vita!"

Gli occhi argentei di Draco risposero alla sua muta richiesta, furono l'ultima cosa che vide di quella casa degli orrori, disperati, i suoi tratti ricolmi di un'espressione fragile che Harry non aveva mai scorto sul suo volto.
Harry chiuse gli occhi, sperando di giungere sani e salvi a Villa Conchiglia, nel petto la forte sensazione di aver perso per sempre una parte di sè.

Fine.

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Breaking chains parte Seconda ✨

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