꧁ Back in the past ꧂

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La scuola rimase chiusa per tutto il giorno successivo all'incidente.

Akane nemmeno provò ad accendere la televisione: sapeva che la questione sarebbe comparsa su tutti i giornali e notiziari.

Però riuscì a rispondere alla quantità industriale di messaggi che le avevano mandato i suoi compagni di classe.

Bakugo aveva scritto un semplice "spero vada tutto bene." Akane non credeva possibile una cosa del genere.

Uraraka l'aveva tempestata di messaggi, esattamente come Kirishima che era enormemente preoccupato.

Le faceva piacere sapere che si preoccupavano per lei e per Aizawa, si sentiva per la prima volta parte di qualcosa.

Il messaggio a cui faceva più fatica a rispondere, lo lasciò per ultimo...

Todoroki Shoto:
Non stai bene. Vuoi parlarne?

Voleva parlarne? Non lo sapeva nemmeno lei. Voleva solo uscire di casa, scappare da quelle mura che sembravano tanto vuote senza Aizawa.

Akane rispose solo con una parola: "spiaggia."

Si infilò dei jeans e la sua solita felpa nera, infilò il cappuccio, prese le chiavi, e uscì di casa.

Prima di chiudersi la porta alle spalle, controllò l'orologio: erano le quattro e mezza del pomeriggio.

Camminò lentamente, voleva godersi il venticello fresco che le accarezzava i capelli e le guance. Doveva assimilare tutto quello che era successo...le voci del passato che aveva risentito...

Ero convinta di averle seppellite tempo fa,di averle superate, ma la verità è che le avevo solo accantonate, messe da parte. Sono ancora lì...

Dopo non sapeva quanto tempo, si diresse alla spiaggia, e si sedette sulla sabbia, fissando il mare e il cielo, che cominciava a cambiare mano a mano colore.

Era tutto così pacifico in quel momento...era difficile credere che il giorno prima aveva rischiato di morire.

Non sapeva quanto fosse rimasta seduta a guardare il mare, ma alla fine, lui arrivò.

Si sedette accanto a lei, senza dire nulla, e dopo un po' iniziò la conversazione.

<Ciao> disse tranquillo.
<Ciao> disse Akane, con la voce spenta, che quasi assomigliava a quella che il ragazzo di fronte a lei usava ogni giorno.

Rimasero così per un po, a guardare il tramonto, senza dire una parola.

<Cos'è successo ieri?> domandò Todoroki molto semplicemente e tranquillamente.

Akane non rispose subito.

<Sono riaffiorati echi, echi che avevo messo da parte.> disse, ma Todoroki rimase in silenzio.

Akane sospirò.

<Non devi farlo se non vuoi> disse lui, cercando di essere più delicato possibile.

<Fidati, non voglio farlo> rispose Akane voltandosi leggermente per guardarlo in faccia <Ma devo, o non me ne libererò mai.>

Todoroki annuì.

<Sono qui per ascoltare, e non sono nessuno per giudicare.>

E fu così che Akane cominciò il suo racconto.

<Penso che tu lo sappia...che sono figlia di due villains.
Tutti li dipingevano come cattivi e spiegati, ma è un complimento: erano più di così, erano...non saprei trovare le parole per descrivere com'erano...mostri? Non saprei.
Comunque...mia madre era Cristal Whip, e mio padre Radioactive Gas.
Non ho idea di come questi due quirk abbiano generato il mio, però...preferirei non fosse mai successo.
Erano degli animali, da quando ero piccola, mi hanno usato per i loro scopi, rapine, torture...non sai quante volte gliel'ho visto fare, quante volte ho provato ad oppormi...inutilmente, pagavo sempre quegli attimi di esitazione e ribellione.
Mi picchiavano, mia madre mi intrappolava nel cristallo a volte...la vedi questa cicatrice?>

Disse poi indicandosi la guancia destra, dove c'era una cicatrice verticale più o meno visibile.

<È stato mio padre. Mi ero rifiutata di mandare a fuoco il rubino quando dentro c'era bloccato un hero...e mi ha tagliato con un coltello...avevo cinque anni...
Spesso succedeva che mi lasciassero chiusa in una camera per giorni, senza mangiare o bere, ero trattata come un oggetto...credo sapessero che quirk avrebbero generato se avessero avuto un figlio. Più volte mi sono detta che sarebbe stato meglio non esistere.
Poi un giorno, quando avevo sei anni, un ragazzo venne a lavorare per loro.
Molto spesso mi lasciavano con lui, e fu il primo che riuscì a farmi sorridere per davvero.
Me lo ricordo ancora...capelli neri, occhi azzurri...e alcune cicatrici sul viso e sulle braccia...nonostante l'aspetto, aveva un cuore d'oro...però mi tradì anche lui.
Avevo sette anni quando giurò che mi avrebbe fatta scappare con lui, ormai era diventato come un fratello più grande per me...e gli credetti.
La sera dell'incidente, mi venne a prendere e mi fece uscire di nascosto, e proprio quando pensavo di essere finalmente libera...mi portò al prossimo colpo dei miei genitori.
Cercai di scappare via, di aggrapparmi nuovamente a lui,ma mi aveva tradito...fui obbligata a superare i miei limiti...riuscivo a dominare a malapena il rubino a quell'età...per me la fiamma...riuscivo a malapena a far spuntare una fiammella.
Quella notte, tra torture di vario genere, mi obbligarono a ricoprire di rubino tutto il quartiere che stavano rapinando, e successivamente, tremando e mandandomi al collasso, senza il minimo controllo...la fiamma esplose...almeno una cinquantina di persone rimasero ferite a causa mia, con ustioni irrimediabili.
Per fortuna, gli heroes insieme alla polizia riuscirono a catturarli, e il caso vuole che Eraser Head fosse in servizio quella notte.
Mi prese con se, facendo la promessa di aiutarmi e insegnarmi come controllare al meglio il mio potere.
E così fece...mantenne e mantiene tutt'ora la promessa.
Riesco perfettamente a dosare il rubino e la sua fiamma, ma il fuoco...devo ancora lavorarci.
Attualmente i miei genitori sono reclusi a vita in non so quale prigione, spero solo che ci marciscano odiando se stessi.>

Todoroki non disse nulla per un po', e Akane, senza accorgersene, cominciò a piangere in silenzio, però si era tolta un enorme peso dal cuore.

<Hai fatto bene a parlarne> disse Todoroki <tenerlo dentro non avrebbe portato a nulla di buono.>

<Allora dovresti farlo anche tu> disse Akane guardandolo negli occhi. <Non so perché, ma tu sei deciso a non usare la tua parte sinistra. Non ti chiederò il motivo, solo...promettimi che quando sarai pronto lo farai.>

Il ragazzo la guardò, e non si oppose, annuì e basta.
<Lo prometto.>

Rimasero in silenzio ancora un po', osservando il cielo che da rosa, stava diventando piano piano blu.

<Todoroki, grazie...per ieri, e per oggi.> disse quasi in sussurro Akane.

<Non serve a nulla ringraziarmi.> rispose deciso il ragazzo <E poi...chiamami Shoto.>

Akane lo guardò, insicura, ma lui annuì.

<D'accordo...allora grazie, Shoto.>

Akane tornò a casa con il cuore un po' più leggero, era come se avesse finalmente tolto delle catene dal cuore e dall'anima.

Rientrò che erano le otto passate, il tempo era volato mentre parlava con Todoroki...o Shoto.

Sinceramente devo abituarmi...

Mentre si sedeva a tavola, sentì la porta di casa aprirsi, e quasi rovesciando il piatto, corse nell'ingresso.

<Non è possibile...che ci fai qui?> domandò scioccata.
<Sono felice di rivederti anche io...> disse Aizawa, appoggiando le chiavi su un mobile.

Akane lo fissò per qualche secondo: aveva il volto e le braccia completamente fasciate.

Lo guardò nello spiraglio degli occhi, ed evitando di fargli male, corse ad abbracciarlo, e pianse, silenziosamente,ma pianse.

Aizawa le accarezzò i capelli e la strinse a te.

<Mi hai fatto preoccupare ieri...>
<Sapessi tu!>

Rimasero abbracciati qualche altro minuto.

<Non importa, ciò che è passato rimane nel passato...ora sono qui, ora sono a casa.> disse Aizawa.

Ha ragione...quello è il passato. Per me, è il momento di andare avanti.
Devo prendere il controllo.

𝑭𝒓𝒐𝒛𝒆𝒏 𝑭𝒊𝒓𝒆  ༄ 𝐒𝐡𝐨𝐭𝐨 𝐓𝐨𝐝𝐨𝐫𝐨𝐤𝐢 ⚘ 𝑩𝑵𝑯𝑨 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora