I giorni seguenti alla riunione furono dettati dal silenzio da parte delle agenzie.
Akane e i suoi compagni attendevano l'ordine di agire, in silenzio, aspettando.
Era stato assolutamente vietato loro di parlare di ciò che stava succedendo al tirocinio con chiunque.
Quella giornata si stavano allenando senza quirk nella palestra gamma, e dovevano scalare un muro di cemento a mani nude.
Inutile dire che i tirocinanti raggiunsero la cima molto più velocemente rispetto agli altri.
<EHI VOI! DITEMI CHE COSA AVETE CAPITO! SPUTATE IL ROSPO!> esclamò Bakugo che era rimasto a terra.
<Scusami, non posso!> rispose Kirishima scalando il muro.
<Ma di che parla?> domandò Ochako, che aveva appena raggiunto Akane e Midoriya sulla cima del muro.
<Probabilmente pensa che abbiamo capito qualcosa grazie al tirocinio e stando di fuori dalla scuola> disse Akane.
<Perché, non è vero?> domandò Deku.
Chi era stato alla riunione, era ancora abbastanza giù di morale, Midoriya e Akane soprattutto.
Le parole di Aizawa avevano aiutato, ma non potevano certo evitare gli incubi che Akane faceva ogni notte, dove ormai la protagonista era sempre Eri.
Ormai era diventato come un pensiero fisso, pensava sempre e solo a salvarla, a come stesse...
E se Chisaki non fosse suo padre? Nighteye ha detto di sì, ma io non credo che sia così...
Quel giorno a pranzo, era quasi completamente assente.
Dopo la riunione aveva chiesto a Midoriya se con la questione della morte, Nighteye si riferisse ad All Might, e lui confermò quell'ipotesi.
Non poteva parlare del tirocinio con nessuno degli altri compagni coinvolti per non destare sospetti e per non far trapelare informazioni.
Akane si stava quasi chiudendo completamente a causa di quella situazione, l'unica valvola di sfogo che aveva era stare chiusa per le ore libere che aveva con Shoto, che cercava di rassicurarla in tutti i modi senza successo.
Più volte si era ritrovata a piangere abbracciata a lui, scossa da tremiti e attacchi di panico.
Vedere la persona più importante della sua vita così, lo distruggeva, e ancor di più lo distruggeva il fatto che non poteva fare niente per aiutarla se non abbracciarla, baciarla e starle vicino.
Una sera Akane aveva perfino provato a lasciarlo.
<Stare con me ti farà solo male!> aveva sbraitato lei fra le lacrime dopo l'ennesimo attacco di panico <devi lasciarmi perdere, io non ti amo più...>
<Non è vero> disse lui mantenendo la sua calma glaciale <Non funzionerà, non mi allontanerai così> disse lui bloccandola per le spalle, visto che si era diretta alla porta.
<Lasciami stare!> esclamò lei <è meglio se stai lontano da me, faccio solo del male...>
<Smettila!> esclamò lui guardandola negli occhi <Se non fosse per te non sarei la persona che sono ora! Io ti amo più di me stesso, non saranno degli attacchi di panico a farmi smettere! Starei più male sapendoti lontana da me.>
Akane scoppiò a piangere e lui la strinse forte, e lei si abbandonò tra le sue braccia.
Lui era la sua ancora di salvezza, la persona che la faceva stare meglio...e lei stava cercando di allontanarlo in tutti i modi per paura di ferirlo.
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𝑭𝒓𝒐𝒛𝒆𝒏 𝑭𝒊𝒓𝒆 ༄ 𝐒𝐡𝐨𝐭𝐨 𝐓𝐨𝐝𝐨𝐫𝐨𝐤𝐢 ⚘ 𝑩𝑵𝑯𝑨
FanfictionIN CORSO {Basata sia su anime che manga} [Contiene spoiler del manga, anche oltre la fine della quarta stagione] Akane non era una ragazza qualunque. Anche in quel mondo così straordinario, dove i superpoteri erano ormai una cosa comune, lei rima...