capitolo 14: magia proibita

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⚠️Piccolo piccolo smut⚠️

«H-Hyunjin.» ansimò Seungmin, stringendo le gambe attorno ai suoi fianchi per attirarlo ancora più vicino a sé.
«Che c'è piccolo?» Hyunjin non smise di baciargli dolcemente il collo, mentre continuava a procurare piacere a Seungmin con spinte lente ma profonde.
«T-ti amo...» gemette, stringendo la presa sulle sue spalle larghe, graffiandogliele nel momento in cui lo colpì più in profondità.
Hyunjin sorrise contro la pelle candida del suo collo, mordendone leggermente un lembo e succhiandolo. «Ti amo anch'io.»
Con lentezza risalì il collo del ragazzo sotto di lui con dei piccoli e umidi baci, fino a far ricombaciare le loro labbra e smorzare i gemiti di Seungmin in quel bacio. Non passò molto, prima che il più piccolo si riversasse sulla propria pancia e petto, mentre Hyunjin uscì, facendolo sulle lenzuola candide.
Seungmin, ancora ansimante, lo guardava mentre si abbassava per lasciargli un ultimo bacio, prima di alzarsi dal letto e prendere dei fazzoletti per ripulire il disastro che aveva combinato sul proprio petto. Gettò poi i fazzoletti nel cestino e tornò a sdraiarsi accanto a Seungmin. Le grandi mani di Hyunjin gli afferrarono i fianchi, stringendolo a sé.
«Ti ho fatto male?» domandò un po' preoccupato.
Seungmin scosse il capo negando. «Forse all'inizio, ma è normale, no?»
Lui annuì, baciandogli la fronte con un sorriso.
«Ironico come da "Minnie, ti aiuto a rilassarti, ne hai bisogno", siamo passati a scopare.» fece notare Seungmin con una leggera risata.
«In mia difesa posso dire che il mio metodo ha funzionato!» esclamò Hyunjin, pizzicandogli giocosamente un fianco.
«Sì ha decisamente funzionato.» sussurrò, appoggiando la fronte contro il petto ancora nudo di Hyunjin. «Se non ti conoscessi meglio di me stesso, potrei pensare che volevi solo scopare visto che stiamo insieme a malapena da una settimana.» scherzò.
Hyunjin però a quelle parole si fece serio. «Infatti mi conosci e sai che non lo farei mai.»
«Ehi lo so, stavo scherzando.» Seungmin alzò il viso per lasciargli un bacio casto e tornare nella posizione di prima, tra le braccia di Hyunjin.
"Almeno...non è quello il motivo..." pensò Hyunjin, stringendo possessivamente le braccia attorno al più piccolo. Hyunjin stava pian piano recuperando i ricordi. Non li aveva ancora recuperati completamente, ma una cosa se la ricordava molto bene: la sua famiglia aveva adottato Seungmin e, durante la cerimonia, l'aveva presentato agli altri come suo fratello.
Aveva paura. Tanta paura.
Quel ricordo l'aveva colpito in pieno e avrebbe fatto volentieri a meno di riaverlo indietro. Non era esattamente una delle cose che avrebbe voluto ricordare. Seungmin non ricordava ancora nulla, e Hyunjin voleva viversi appieno i giorni che aveva ancora con lui, prima che il suo ragazzo ricordasse tutto e lo allontanasse. Era vero che effettivamente non erano fratelli di sangue, ma erano comunque fratelli, no? Chissà cos'avrebbe pensato di lui. Probabilmente ne sarebbe restato schifato ed era ciò che più temeva. Non voleva perderlo per nulla al mondo, Seungmin era fin troppo importante per lui.
E chissà come l'avrebbero presa i genitori di Hyunjin: fidanzato con un ragazzo e a quanto pareva anche incesto. Solamente a pensarci poteva sentire le lacrime salire. Cosa poteva farci però? Quei sentimenti erano nati prima che ricordasse il passato. Si era innamorato di Seungmin quell'estate.

Quel pomeriggio, Minjee era uscita di casa senza dire nulla e dirigendosi verso la metro.
Andò in ospedale per l'orario di visite, dando il cambio a sua madre, sebbene dovette insistere parecchio per farla cedere. Ma alla fine, la donna uscì dalla stanza andando al bar dell'ospedale e lasciando la figlia nella stanza. Così Minjee restò nella stanza del fratello. Passò del tempo senza dire nulla, ma poi pensò che forse parlandogli come se lui fosse sveglio, avrebbe reso il tutto meno triste.
«Ehi Yugy... ieri ho cercato di dare fuoco a Johnny, ma Jun e Jieun mi hanno fermato.» disse tirando le labbra in un triste sorriso, con una risata amara. «I ragazzi hanno testimoniato e papà si sta facendo in quattro per ottenere la punizione più dura possibile, sai? Prima di trovarci qui a Seoul, papà non teneva così tanto a noi, invece quando ti ha visto qui ha dato di matto...» Minjee strinse la mano fredda e pallida del fratello. «So che Bam è passato di qui stamattina. Siete una bella coppia, lo sai? E lo eravate anche molto prima. Mi dispiace aver usato questo segreto che avevate per ricattarvi quel giorno, ma sapevo fosse l'unico modo per convincerti a mettermi a capo della missione...in quel mondo papà era omofobo e le leggi parlavano chiaro. A causa della tua relazione con Bambam, ti avrebbero tolto la corona e io sarei diventata regina al posto tuo. Avrei vinto in ogni caso, no? Mi dispiace averti ricattato.» disse lei, sorridendo amaramente a quel ricordo. «Promettimi solo che ti sveglierai presto. Ho bisogno di mio fratello.»
Mentre Minjee sussurrò l'ultima frase, la porta cigolò leggermente. «Tesoro sono tornata... l'orario di visite è terminato, sarà meglio che torni a casa.»
Era già passato così tanto tempo? Non voleva ancora andarsene, ma sapeva che non aveva altre alternative. Semplicemente annuì, prima di baciare la fronte fredda di Yugyeom e uscire dalla stanza dopo aver salutato sua madre.
Le strade erano affollate, eppure la musica proveniente dagli auricolari la isolava completamente dalla città, come se fosse da sola.
Sulla via di casa, le arrivò un messaggio.

𝙈𝙄𝙉𝙏: 𝐘𝐨𝐮 𝐁𝐞𝐥𝐨𝐧𝐠 𝐰𝐢𝐭𝐡 𝐌𝐞Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora