capitolo 26: è finita

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Minho prese Jaemin per la maglia, tirandolo in piedi e sbattendolo al muro. «Allora, che ci fai qui?» chiese tenendolo incollato al muro.
«Voleva prendere Soomin.» parlò Minjee, dopo aver letto la mente del ragazzo.
«Ragazzi che succede?» domandò Jieun, sulla soglia della porta seguita dall'amica.
«Jaemin?»
«C-ciao Soomin.» disse il ragazzo, ancora inchiodato al muro da Minho.
«Non preoccupatevi, voi andate a prendere Wooyoung. A Jaemin ci pensiamo noi.» disse Minjee. «Abbiamo un po' di cui parlare...visto che era qui per prendere Soomin.»
«Allora pensateci voi, noi andiamo. Minho, ti aspetto di sotto.» Jieun scese nuovamente in salotto dagli altri. Soomin lo guardò qualche secondo, prima di seguire Jieun.
«E ora?» domandò Minjee, guardando Minho.
Il ragazzo sorrise. «Segui Jeongin.»

I ragazzi restanti si spostarono in casa di Minho. Jeongin li portò fino alla libreria nell'ufficio del padre di Minho, la quale si spostò appena toccò un libro.
«Le celle dei Kim, infondo alle scale.» disse, mentre Yeosang spingeva Jaemin per lo stretto corridoio. Minjee illuminò la strada con la sua magia, arrivando poi allo stesso spiazzo che era l'entrata delle celle dei Kim tempo fa. «Le abbiamo tenute sotto casa di Minho. Sapevamo che potevano tornarci utili.» disse Jeongin, mentre Minjee usava i codici per aprirne una.
Yeosang spinse Jaemin al suo interno, mentre gli altri entrarono.
«Perché ti sei intrufolato in casa nostra?» chiese Minjee. Jaemin non disse niente. «Riformulo la domanda: perché volevi prendere Soomin?»
Jaemin restò in silenzio, con lo sguardo verso terra. Felix si avvicinò perdendo la pazienza. «Perché cazzo volevi Soomin?!»
«Va bene, va bene! Parlerò.» disse il ragazzo, liberandosi dalla presa del biondo.

«Non posso credere che Minjee lo abbia ucciso...» mormorò Hongjoong.
«Questa è una cavolo di guerra, non resteremo santi.» sbottò Minho, senza guardarlo in faccia.
«Lo sa benissimo, Minho. Penso solo che nessuno di noi abbia mai pensato che avremmo anche ucciso.» disse Jieun.
Chenle sospirò. «Dovremmo fare i conti con questa cosa. Potrebbero arrivare momenti in cui non potremmo fare altro.»
«Piuttosto pensiamo a cosa faremo una volta là. Jisung ha detto che la ghost house ha due piani. Gli altri si sono divisi in gruppi, ma penso sia meglio se restiamo insieme...» disse Jieun.
«Oppure, sfruttare la magia di Soomin.» intervenne Seungmin.
«No, mia sorella non entrerà lì dentro da sola.» scattò subito San.
«Andrò io con lei.» disse Hyunjin. «Abbiamo scoperto che con la sua magia al momento riesce a rendere invisibili due persone.»
«E come la metti al ritorno? Con Wooyoung sarete in tre» ricordò Hongjoong.
«Non ci sono problemi, con la mia seconda magia posso saltare giù anche da una finestra. Andrà bene.»
«Noi fuori invece circonderemo la casa dall'esterno. Le finestre sono tutte aperte tanto, se dovesse esserci qualcuno che gira per le stanze ce ne accorgeremo. Se dovesse esserci qualcuno, lo attireremo fuori, così riuscirete a trovare Wooyoung senza problemi.» disse Minho. «Voi due dovrete essere silenziosi quando entrerete. Soomin, quanto riesci a tenere la magia?»
«Penso una ventina di minuti...» rispose.
Hyunjin guardò Soomin. «Se dovesse andare storto qualcosa, tu scapperai con Wooyoung, e ci penserò io.»
«E io ti raggiungerò dentro.» aggiunse Jieun, guardando il suo migliore amico.
«San, non so nemmeno perché ti abbiamo portato dato che la tua magia va a tratti...» borbottò Soomin.
«Perché quello è il mio ragazzo, e non resto a casa senza muovere un dito!»
Poco prima di arrivare alla ghost house, nascosti tra le piante, Hyunjin e Soomin attivarono la magia di quest'ultima. Non avrebbe avuto senso attivarla davanti alla casa, se ci fosse stato qualcuno li avrebbe visti. Non ci volle particolarmente tanto a raggiungere l'ingresso, anche se dovettero prestare molta attenzione a causa della struttura vecchia: il legno che cigolava, la polvere, i sassolini dovuti alle crepe sui muri rovinati, magari anche qualche pezzo collassato a causa del tempo passato.
«Fra poco è l'alba. È ancora abbastanza buio per permetterci di nasconderci nell'erba alta...» sussurrò Jieun, mentre prendeva un lato della casa insieme a Seungmin. Chenle e Hongjoong avrebbero preso il retro, mentre Minho insieme a San sul lato restante.
Hyunjin controllava ossessivamente l'orologio al polso, contando i minuti, se non i secondi che passavano. Il tempo sembrava scorrere fin troppo velocemente, mentre loro erano costretti a camminare lentamente per non far nessun rumore.
I respiri erano quasi trattenuti per evitare il minimo rumore, mentre Soomin e Hyunjin si tenevano per mano. Grazie all'alba che si stava avvicinando, c'era un po' di luce, che permetteva loro di vedere, ma in ogni caso era comunque Hyunjin a guidarla. Alla fine lui era il più adatto ad accompagnarla, grazie ai suoi occhi gialli da lupo che lo aiutavano a vedere bene in qualsiasi situazione. I suoi sensi erano affinati al massimo: le folte orecchie da lupo spuntavano sulla sua testa, così come la coda alla base della schiena. Hyunjin era in grado di percepire qualsiasi rumore, per questo il tempo a loro disposizione sarebbe bastato almeno a trovare Wooyoung.
Non avrebbero nemmeno dovuto setacciare l'intera casa. Nell'istante in cui si sono avvicinati, Hyunjin aveva percepito il suono di un battito cardiaco, anzi, due battiti. Qualcun altro era presente nella struttura, ma ormai era troppo tardi per avvertire gli altri; erano già all'entrata quando se ne rese conto.
Guidò Soomin per il pianoterra, cercando di non emettere alcun suono. Un battito arrivava dal piano inferiore, mentre uno da quello superiore. Dovevano solo sperare che al loro piano si trovasse Wooyoung.
Hyunjin cercò di restare il più concentrato possibile, ma quelle sensazioni inquietanti che percepiva gli rendevano il tutto difficile. I suoi sensi affinati aiutavano di certo per la missione, ma erano un vero ostacolo da gestire in quel luogo tetro. Avendo tutti i sensi amplificati, l'olfatto non lo tradiva; quel luogo puzzava incredibilmente di paura. La paura che avrà provato Wooyoung in quei giorni, ma anche la paura di altre persone; forse quelle che per una sfida erano entrate lì dentro, oppure la leggenda sui soldati uccisi non era del tutto falsa.
Il panico prese possesso di Hyunjin, quando sentì il battito al piano superiore iniziare a spostarsi. Cercò di accelerare il passo, arrivando all'ultima stanza infondo e trovandoci, fortunatamente, Wooyoung. Il ragazzo era ancora bendato e ammanettato, ma le gambe erano coperte di sangue secco, così come i polsi, segno che molto probabilmente aveva cercato di liberarsi dalle manette, dati i solchi visibili. Hyunjin dovette combattere contro la voglia di tapparsi il naso per il forte odore di sangue e paura che aleggiava in quella stanza sudicia. Ma anche la maglietta lasciava trasparire del sangue secco sotto di essa. Che diamine era successo?
Hyunjin tirò un sospiro di sollievo, quando si accorse che il battito al piano superiore stava semplicemente muovendosi avanti e indietro, anche se ad un certo punto si fermò di colpo. Su sua approvazione, Soomin rilasciò la sua magia facendoli tornare visibili.
«Wooyoung, siamo Hyunjin e Soomin.» sussurrò il ragazzo avvicinandosi. Non era sicuro che non avesse perso i sensi, ma decise di provare comunque. Tolse velocemente la benda dagli occhi di Wooyoung, che sbatté le palpebre diverse volte.
«R-ragazzi? Grazie al cielo...» sussurrò lui iniziando a piangere. Soomin si mise l'indice davanti alla bocca, per ricordargli di fare silenzio. Lui annuì mordendosi le labbra, ma era veramente felice di vederli.
«Sbrighiamoci, sento che si sta muovendo.» disse Hyunjin, che mise le mani sulle manette. I suoi occhi brillarono di un giallo intenso, mentre queste si ruppero liberando le braccia di Wooyoung.
Poco dopo, sentirono un grido provenire da fuori. Qualcuno dei loro era stato appena colpito.
«Minho!» si sentì urlare San.
«Veloci, veloci! Mi raccomando, voi due dovete allontanarvi da qui il più possibile. Dovete arrivare a casa!» Hyunjin aiutò Wooyoug ad alzarsi, anche se il ragazzo gemette per il dolore dei tagli alle gambe. Bruciavano e la pressione che esercitava il peso del suo corpo non aiutava; però doveva stringere i denti e tenere duro. I suoi amici avevano fatto tanto venendo a salvarlo, e lui doveva mettercela tutta per uscire di lì senza rallentarli. All'improvviso, Hyunjin non sentì più la presenza del battito cardiaco all'interno della struttura. Era uscito?
Per sicurezza Soomin rese lei e Wooyoung invisibili come stabilito dal piano. Hyunjin corse nella stanza di fronte affacciandosi alla finestra. Vide Minho a terra, con Hongjoong che faceva del suo meglio per curarlo, mentre gli altri si erano radunati davanti a loro. Guardò bene la figura di spalle, riconoscendola. Con tutti quelli che potevano capitare loro: Kai.
A quel punto, si allontanò leggermente per prendere la rincorsa e scavalcare la finestra, mentre un forte ringhio tagliò l'aria. Hyunjin cambiò velocemente magia, passando a creare un getto d'acqua. Nello stesso momento, Chenle ghiacciò quella stessa acqua che aveva avvolto Kai, intrappolandolo. Purtroppo, a Kai bastò usare il teletrasporto per trovarsi dietro Hyunjin, che creò uno scudo d'acqua, reagendo velocemente grazie ai suoi sensi amplificati; il problema era che non aveva mai provato a tenere attive due magie allo stesso tempo, e questo lo stava già prosciugando. Hyunjin venne sbalzato indietro, e Seungmin lo prese al volo, finendo per cadere a terra. Jieun avvolse Kai con delle correnti d'aria. Se loro non avevano tutta la loro forza perché il sigillo era ancora in piedi, lo stesso valeva anche per Kai, no? Nemmeno lui era nella sua forma perfetta.
«Ce l'hanno fatta?» domandò Chenle, preparando delle frecce di ghiaccio. Hyunjin annuì, mentre cercava di rialzarsi. Il mago del ghiaccio lanciò le frecce, ma queste si spezzarono contro lo scudo di metallo di Kai. Prima che quest'ultimo potesse attaccare nuovamente, San, istintivamente, protese la mano in avanti, scaricando dei fulmini contro il mago di fronte a loro. Anche la sua magia si era riattivata.
«Come sta Minho?!» domandò Seungmin, unendo la sua magia con quella di Jieun, e potenziando le correnti attorno a Kai.
«Non bene! Sta perdendo parecchio sangue. E siamo troppo lontani da casa!»
Poco dopo, accanto a loro apparve Seonghwa. «Serve una mano?»
«Tu? Cosa ci fai qui?!» domandò sconvolta Jieun.
«Ringraziate l'istinto di Minjee.»

𝙈𝙄𝙉𝙏: 𝐘𝐨𝐮 𝐁𝐞𝐥𝐨𝐧𝐠 𝐰𝐢𝐭𝐡 𝐌𝐞Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora