23. DIE DREIGROSCHENOPER

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Quando infine la porta si aprì, dopo due settimane di totale silenzio, Paul si scoprì del tutto impreparato.

Di tanto attendere, di mille immaginarie conversazioni, non gli restava che silenzio.

Fissò  gli occhi sul volto teso del maggiore, sull'uniforme color cenere che  ironicamente portava, sulla luna che si affacciava alla finestra, e non  riuscì a dire una parole.

Chiuse  il libro che stava leggendo, strofinando nervosamente il pollice contro  la copertina, e cercò di inumidirsi le labbra e risvegliare quella voce  che pareva ingabbiata nella gola.

"Preferisco L'opera da tre soldi"

Paul sussultò, preso alla sprovvista.

"Cosa?"

"Brecht. Ho detto che preferisco L'opera da tre soldi. Sai, Questa è la luna sopra Soho" ripeté John Lennon, con voce atona.

"Non la ho letta" rispose il tedesco, semplicemente, senza che gli venisse in mente qualcosa di più intelligente da dire.

"Ti  piacerebbe, credo. La trovi nella mia libreria, ma questo forse già lo  sai" commentò il maggiore, con un'occhiata sarcastica al libro che Paul  stringeva tra le mani.

L'altro tossì appena, a disagio, e si limitò a posare Vita di Galileo accanto a sé, "Allora- allora credo le darò un'occhiata" mormorò, "Grazie".

John scrollò le spalle in una sorta di risposta gestuale, e sparì su per le scale.

Paul sospirò, rassegnato, e si alzò in piedi.

Non si era aspettato niente di diverso, si disse, mentre i piedi lo portavano immancabilmente tra i libri.

Gli ci vollero solo un paio di minuti per trovare nella libreria del maggiore L'opera da tre soldi: era rivestita in semplice cartone, priva di titolo, come anche Vita di Galileo, e presentava qua e là segni di usura.

Certamente era stata letta più volte, molto amata, modellata tra le mani.

In  realtà, ammise Paul a se stesso, si era aspettato di più, si era  aspettato che John continuasse a parlare, continuasse a fare domande,  frantumasse quell'aria di vetro che pesava sui loro silenzi.

Aveva così tante cose da chiedere al maggiore, e in sua presenza non riusciva a ricordarne neanche una.

Per  esempio, gli sarebbe piaciuto sapere come facesse un ufficiale delle SS  a possedere libri di Brecht, scappato da Berlino la notte in cui le  fiamme del Reichstag illuminavano la città quasi a giorno, libri che  Hitler aveva condannato anch'essi al rogo.

Paul aveva sentito dire che Brecht era passato da una città all'altra, come un uccello senza nido, che aveva partecipato al Congresso internazionale degli scrittori antifascisti e scritto un'opera teatrale che aveva chiamato Terrore e miseria del terzo Reich.

Sapeva  che era stato accusato di alto tradimento, che per questo gli era stata  sottratta la cittadinanza tedesca e che probabilmente non sarebbe più  tornato in Germania.

Conosceva  abbastanza cose per trovare strana la passione del maggiore, e per  capire il motivo che lo spingeva a nascondere quei libri nella parte più  bassa della libreria, eliminandone le copertine originali.

C'era qualcosa di John che sfuggiva al suo sguardo, e che Paul cercava inutilmente di cogliere.

Si  gettò sul divano, rassegnato all'idea che quello del maggiore fosse un  mondo incomprensibile, e aprì il libro sulla prima pagina.

𝐒𝐌𝐎𝐊𝐄 𝐁𝐄𝐍𝐄𝐀𝐓𝐇 𝐀 𝐒𝐈𝐋𝐄𝐍𝐓 𝐁𝐋𝐔𝐄 𝐒𝐊𝐘 - mclennonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora