Il maggiore guidava in completo silenzio.
Dopo che si erano congedati da Mary, aveva costretto Paul a sedere sul lato del passeggero.
Lui, probabilmente, non se ne era neanche accorto.
Continuava a guardare fuori dal finestrino, sorreggendosi la testa con la mano, e non diceva una parola.
John gli gettava qualche occhiata di tanto in tanto, preoccupato, e si chiedeva cosa passasse per la sua testa.
Mary lo aveva avvisato.
Mentre il maggiore cercava di convincerla a rivelare al suo primogenito la sua presenza, lei gli aveva detto "Lo farò, John. Ma poi spetterà a te".
Lui non aveva capito.
"Sarà sconvolto. E mi odierà. Accetterà di parlarmi perché vi è della bontà in lui, forse mi concederà persino il suo perdono" aveva spiegato la donna, con sicurezza.
"Ma sarà solo l'inizio. Si chiuderà in se stesso, e sarà compito tuo stargli vicino, perché a me non lo permetterebbe mai. Non ora, almeno"
Il maggiore aveva promesso.
Solo quando ormai Paul era in macchina e John aveva salutato Mary sulla soglia, lei gli aveva dato, esitante, l'ultimo avvertimento.
"Sarà crudele, John. Non dubitarne. Non perché lo sia di natura, ma perché crederà di avere il diritto di esserlo" aveva detto, con voce tremante "È giusto che io te lo dica: se potrà ferirti, sappi che non esiterà"
Il maggiore ripercorse con la mente quelle parole, sentendosi vagamente inquieto, ma guardando Paul rannicchiato sul sedile non riuscì a immaginarne la pericolosità.
Giaceva lì come un manichino, asciugandosi di tanto in tanto una lacrima, e sembrava solo qualcuno che aveva bisogno di essere abbracciato.
John ne rispettò religiosamente l'indifferenza, e attese che fosse lui a rompere il silenzio.
"Non capisco come sia possibile" disse infine Paul, voltandosi verso di lui con un sorriso triste "Amare e odiare qualcuno fino a questo punto".
"Mi dispiace" mormorò il maggiore, con semplicità "È stata una mia idea. Lei non avrebbe voluto dirtelo"
Paul fece un verso di scherno, come di rassegnato cinismo.
"Per proteggerti" chiarì dunque John, "Ti conosce così bene, è straordinario. Era disposta a farsi odiare da te, piuttosto che importi questo dolore"
Tacque all'altro le ultime parole che Mary gli aveva rivolto, perché non si sentisse giudicato dalla madre che aveva appena ritrovato.
"Forse mi conosce davvero" concordò il tedesco amaramente, "Preferivo immaginarla crudele. Così è più difficile, perché la odio ma sento di capirla"
Erano ormai arrivati.
L'aria, fredda e immobile, sembrava essere fatta di vetro.
Entrarono di fretta, come a sfuggirle, fermandosi all'ingresso per appendere i cappotti.
"Mi dispiace" ripetè quindi il maggiore, con meno dolcezza "Ma, Paul, devi prendere una decisione. Continui a pretendere la verità, a volere che il mondo intero sveli per te le sue trame. Eppure, appena lo fa, tu ne resti terrorizzato"
Gli occhi del tedesco passarono dal vuoto più completo al fuoco più devastante.
"Cosa vuoi saperne tu? Per me era morta, ed è come se fosse tornata in vita per distruggermi ancora una volta"
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𝐒𝐌𝐎𝐊𝐄 𝐁𝐄𝐍𝐄𝐀𝐓𝐇 𝐀 𝐒𝐈𝐋𝐄𝐍𝐓 𝐁𝐋𝐔𝐄 𝐒𝐊𝐘 - mclennon
Fanfic[mclennon] Da quando era ad Auschwitz aveva visto trentasette cieli bianchi, sessantatré cieli neri e ottantacinque cieli grigi. Era il suo modo per non impazzire, guardare il cielo mutare sopra di lui, e quello era il primo cielo azzurro che avesse...