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11 settembre 2019

Ansia. È la parola che caratterizza la mia situazione attuale.
Panico. È tutto ciò che subentra dopo.
Sono in treno, sto andando a Bari per dare il mio penultimo esame prima della laurea. L'esame è subito dopo il pranzo ma ho preso il treno delle 10 perché si tiene al policlinico, dove c'è il dipartimento di medicina preventiva.
Mi sento abbastanza preparata ma ho sempre paura di non farcela.
Il treno arriva in stazione. Ok. Devo scendere. La mia morte si avvicina sempre di più. Comincio a camminare e penso che forse è giunto al momento di chiamare Lino. Sapeva che oggi avrei avuto l'esame. Mi ha videochiamata ieri sera, prima di crollare definitivamente per la stanchezza, e mi hafatto alcune domande frequenti scritte sulla lunga lista che gli ho mandato via sms per aiutarmi a ripetere. Quando ho capito che era troppo stanco e che mi dovevo far andare  bene la ripetizione solitaria, ci siamo salutati. Stamattina non mi ha ancora scritto nessun messaggio ed è per questo che ho deciso di chiamarlo.
Al secondo squillo però chiude la chiamata. Mentre sto per riprovare mi arriva un messaggio

Mentre leggo il messaggio mi rendo conto che sono già nei pressi del posto in cui ero diretta

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Mentre leggo il messaggio mi rendo conto che sono già nei pressi del posto in cui ero diretta. Sarà meglio affrettare il passo in modo da arrivare prima dell'esame e ripetere le ultime cose che non sono chiare.
27.Ho preso 27. Finalmente posso gridare al mondo che mi manca un solo esame alla laurea. Beh, è ​​vero che mi manca l'esame più difficile del corso ma lasciatemi gioire almeno un po '. Chiamo mia madre che si professa subito orgogliosa di me e felice e dopo aver mandato un messaggio anche al mio papà, chiamo Lino. Spero risponda. Ho proprio bisogno di sentire la sua voce.
Niente. Squilla ma non risponde. Dopo aver provato due volte decido che forse è meglio lasciar perdere. Sarà lui a farsi sentire appena sarà.
Sono al telefono con Ivana, dopo aver riattaccato con Chiara, quando arrivo a Barletta. Non ho voglia di tornare a casa e allora vado da mia nonna per trascorrere il tempo che resta di questo per me gioioso pomeriggio. Domani si ricomincia. La mia corsa non ammette stop. Però mentre rientro a casa decido che un solo fine settimana di pausa posso anche concedermelo per poter fare ciò che più mi rilassa al mondo. Lino, che non si è ancora fatto vivo, questa fine settimana è a Napoli con la "classe operaia va in paradiso", il mio spettacolo preferito tra tutti quelli visti. Spero che sia ancora disponibile il mio 16F. Richiamo le ragazze per sapere se hanno voglia di farmi compagnia in questa mia avventura ae ricevo risposte affermative promettendo loro che, una volta a casa, avrei provveduto a prenotare tutto io.
Provo a richiamare Lino ma ancora nulla. Per un attimo un'affermazione, che fa ribrezzo anche a me dopo averla detta, balena nella mia mente "chissà se anche con Antonella sparisci per ore". Ed è su questa scia di pensieri, e mente guardo il cellulare in continuazione, che torno a casa, ceno, mi metto a letto e cerco di prenotare biglietti dello spettacolo e pullman per arrivare a Napoli. Il mio 16F per l'ultimo spettacolo di sabato, alle 18, è disponibile come sono disponibili anche i due posti accanto per le mie amiche, sarà destino. Partiamo sabato alle ore 7:00 per poter arrivare alle 9:00 a Napoli e concederci un giro per i vicoli napoletani e una bella pizza prima dello spettacolo. Avviso le ragazze scrivendo loro un messaggio:

È mentre metto via il mio pc per prepararmi ad  un lungo sonno ristoratore, che squilla il mio cellulare

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È mentre metto via il mio pc per prepararmi ad  un lungo sonno ristoratore, che squilla il mio cellulare. È Lino.
"Pronto?" Non è mia abitudine rispondergli senza prenderlo in giro ma faccio così di proposito in modo che sappia che sono offesa.
"E dai! Sono stato impegnatissimo" Appunto.
"Dicono tutti così quando si fanno una nuova amichetta a cui chiamare appena hanno un secondo libero. E comunque se ti interessa ancora di me, ho preso 27"
"Oh vedi! Io non avevo dubbi! Quella con i dubbi eri tu! Sono molto orgoglioso di te. Ora sarai più libera. Ti concederai un fine settimana liberatorio con il tuo amico che è un 2 ore di distanza da casa tua?"
" Chi è questo amico? Io non ho nessun amico "
" Fai poco la spiritosa, stupida ragazzina "
" Tremo. Comunque no, non posso proprio. Diritto penale aspetta e, per quanto io muoia dalla voglia di vederti, se voglio laurea, devo studiare "
"Pure di sabato e domenica? "
"Perché tu fai festa di sabato e domenica ?!"
"Ok hai vinto! Ma ci tengo solo a ribadire che non ci vediamo dalla settimana del ferragosto!". Io sono stato in Trentino quest'estate e lui aveva uno spettacolo a Trento la settimana successiva, quindi è partito prima e siamo stati insieme gli ultimi due giorni della mia vacanza.
"Non sono io quella con il lavoro super incasinato. Mi manchi tanto ma come dici sempre tu: prima il dovere e poi il piacere. Ora, di grazia, posso andare a dormire che sono distrutta?"
"Va bene. Buonanotte, amica mia. Mi manchi tanto anche tu. Ti scrivo domani sera".
Poggio al telefono sul comodino accanto a me e in pace con il mondo, almeno per questa sera, mi addormento.

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