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14 settembre 2019

Finalmente è sabato. Da mercoledì a ieri
sera è stato davvero tutto molto infernale. Cominciavo a capire cosa significasse "l'esame più difficile del corso". Era davvero complicato ma mi ci sono dovuta immergere completamente per recuperare ciò che c'era da fare in questo fine settimana che mi sto prendendo come pausa per passare del tempo con le mie amiche e con Lino.
Sono le 6:20 quando sotto casa mia arrivano le  ragazze per andare alla fermata dell'autobus in partenza alle 7:00 per Napoli.
"Pronte?" Chiedo alle mie amiche appena abbiamo preso posto sul pullman.
"Ovvio, serviva anche a me staccare la spina prima di diritto penale" risponde Chiara, la giocherellona del gruppo subito dopo di me, seguita a ruota di Ivana che risponde "non vedo l'ora di vedere questo spettacolo che dici tanto essere stupendo ma, se riusciamo, andiamo a vedere quel museo di cui ti parlavo l'altro giorno? Ci terrei davvero tanto"
Ivana dice sempre che il suo secondo mondo è l'arte e non ci ha mai nascosto che in realtà sta studiando scienze del servizio sociale solo per portare a termine ciò che ha sempre definito un errore di valutazione. Chiara invece no, è come me convinta al 100% della scelta fatta anche se entrambe siamo ancora molto indecise su che ambito "buttarci" con la magistrale.
Passiamo tutto il viaggio a chiacchierare e a sparlare di questa o quella ragazza della nostra università o della nostra cerchia di amici. Chi ci conosce sa che non lo facciamo con cattiveria, è solo il nostro passatempo preferito.
Sono le 9 quando arriviamo alla stazione dei pullman di Napoli, accanto alla stazione centrale e il nostro giro turistico non può che cominciare con la magica sfogliatella con cui facciamo colazione. A Napoli ci sono stata molte volte,la maggior parte delle quali proprio con Lino. È grazie a quelle volte che ho imparato quali sono i posti migliori per pranzare, cenare e soprattutto, conoscendo Lino, per mangiare dolci.
Appena finita colazione ci dirigiamo verso la metro che ci porterà direttamente ai piedi del Maschio Angioino, dove comincerà il nostro tour. Mentre siamo sedute sul nostro mezzo di trasporto mi accorgo di una notifica su Whatsapp che segnala l'arrivo di un messaggio di Lino:

 Mentre siamo sedute sul nostro mezzo di trasporto mi accorgo di una notifica su Whatsapp che segnala l'arrivo di un messaggio di Lino:

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Sembra avermi preso in parola perché il suo profilo whatsapp, dopo aver risposto al mio messaggio, risulta essere offline

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Siamo finalmente in centro a Napoli. Mi era mancata questa città e il suo mare. È vero che il mare lo abbiamo anche noi a due passi da casa ma Napoli ha qualcosa di speciale, come speciale è il suo odore. Il nostro giro prosegue per il lungo mare di Mergellina, dopo essere salite in cima a castel dell'ovo. Alla fine del lungomare c'e il nostro oggetto del desiderio: la pizza di Gino Sorbillo. Sono solo le 12:30 ma preferiamo mangiare presto per riuscire a continuare il nostro giro per i quartieri spagnoli,dove si trova il teatro.
Il pomeriggio passa in modo tranquillo e sono le 17:00 quando arriviamo fuori dal teatro. Ormai ho imparato come entrare in sala senza dare nell'occhio. Bisogna aspettare che le luci diventino basse e subito sgattaiolare in sala. Forse è questo il motivo per cui scelgo la sedicesima fila, è più vicina all'ingresso. Lo faccio dopo che le luci si spengono, quando Lino non sa che ci sono, perché lui è solito girare tra i fan prima dello spettacolo.

Non delude mai, solo questo riesco ad esprimere e mentre io e le ragazze ci confrontiamo sul cosa ci è piaciuto di più o di meno, a me sembra il momento giusto per uscire. Seguiamo la massa di gente che si precipita fuori per incontrare Lino e ci mettiamo in fila. Quando esce ha l'aria stanca, il mio tesoro, ma non si sottrae neanche alle richieste più assurde. Paradossalmente questa stanchezza gioca a favore del siparietto che abbiamo organizzato io e le mie ragazze per fargli la fatidica sorpresa. Siamo ormai le ultime e Chiara e Ivana si piazzano davanti a lui, aspettando che io vada dietro l'angolo nascondendomi ben bene. Lo stanco Lino prende dalle loro mani il quaderno con tutti gli autografi che avevamo portato e, senza neanche alzar la testa, chiede loro: "che ci scrivo?". All'unisono Ivana e Chiara rispondono "alla mia" poi si fermano per aspettare che Lino scriva e quando ha finito pronunciano insieme "migliore amica". Quando Lino capisce il trucchetto e finalmente riconosce le loro voci, le abbraccia e le saluta riferendo di essere contento di vederle. Dopo un tempo che a me appare infinito chiede "ma siete sole?" e allora io, uscendo dall'angolo in cui ero nascosta gli corro incontro e mi butto sulle sue spalle "ti pare che non vengo a trovarti sapendo che sei a sole due ore da casa? Ma che tonto sei?"
Io ormai sono completamente arrampicata sulle sue spalle e lui per reggere il mio peso si è fatto in avanti
"Maledetta bugiarda e traditrice. Scendi subito dalle mie spalle e abbracciami".  Non me lo faccio ripetere due volte. È un abbraccio intenso e pieno di affetto quello che ci scambiamo. Sembra voler dire mille parole ma che possono essere racchiuse tutte in cose che noi già sappiamo.
"Ok ragazze, io non so voi ma ho una fame da lupi. Vi porterei in un posto dove si mangia benissimo ma ho troppo sonno e quindi vi dovrete adattare al ristornate dell'albergo in cui dormo"
"Perfetto" dico io, "tanto quello sarà anche il nostro albergo"
"Si" interviene Ivana, "perché non abbiamo prenotato nulla quindi dovrai chiedere di preparare una tripla"
"Ovviamente a spese tue" ci tengo a ribadire io "perché abbiamo speso una fortuna per venire qui e non ho intenzione di dilapidare la mia paghetta in un albergo a 4 stelle"
"Maledetta scroccona!"

Mangiamo tutti insieme nel ristorante dell'albergo. Io ho deciso di dormire con le ragazze perché, anche se è vero che abbiamo bisogno di passare del tempo insieme, lui mi sembrava troppo distrutto anche solo per dire a.
Prima di dividerci gli comunico la notizia di poche ore fa "domani pranziamo tutti da Nonna. Ovviamente ha preteso che venissi anche tu appena ha capito che quello di oggi sarebbe stato il tuo ultimo spettacolo prima di una meritata pausa di giorni"
"Come potrei dire di no a tua nonna! Ci sono tutti vero?! Ho voglia di rivederli"
"Certo! Ma ora basta, va a dormire o sveglieremo tutto il corridoio. A che ora ti vengo a svegliare?"
"Vengo io che tu sei un ghiro! Metto la sveglia alle 8:30, metto in ordine la valigia e alle 9:15 sono da voi così alle 10:00, dopo colazione partiamo"
"D'accordo capo, buonanotte"
Gli schiocco un bacio sulla guancia e mi rintano in camera

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