Questa è la storia di una amicizia. Una amicizia nata in Abruzzo, tra i gradini di un palazzo.
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"Siamo cresciuti insieme io e lui. Abbiamo passato le nostre migliori estati insieme. La vita ci ha portato a scegliere strade differenti ma noi siamo...
24 novembre 2021 ''E con i poteri conferitemi dalla legge, la dichiaro Dottoressa magistrale in servizio sociale. Complimenti'' 107. Sono dinuovo dottoressa. Sono dottoressa bis. In una nuova città, in una nuova università. Avevo cominciato con 0 possibilità e 0 aspettative ma ci son riuscita. Ho studiato in una nuova casa e negli ultimi mesi anche nella MIA nuova casa. La casa mia e Lino. Altra differenza con la mia prima proclamazione, lui è qui, con tutti gli altri miei parenti. A Roma. Accanto a me. Viviamo insieme da un po. Aveva ragione, è stato faticoso e anche difficile ma le difficoltà vengono sempre ripagate. Siamo da due mesi e mezzo nella nostra casa alla Garbatella. Non è per nulla come la immaginavo. Non ha quel salone gigante che mi aspettavo con sullo sfondo la nostra cucina moderna e alla sua destra la porta che conduce alla zona notte. Non è per nulla come la immaginavo. Non ha grandi finestre e piena parete e non ha delle verande gigantesche. Non è come la immaginavo. È molto più bella. È un attico al settimo piano di un antico palazzo. Quando l'abbiamo visitato per la prima volta era molto molto trasandato. Ma quello che è stato il mio angelo custode per molti mesi, il nostro architetto, ha saputo renderla meravigliosa e ha saputo rispondere ad ogni mia richiesta, anche la più assurda. All'ingresso della nostra casa non c'e l'ambiente unico che tanto desideravo ma c'e un piccolo corridoio che porta alle altre stanze, in cui abbiamo sistemato uno specchio, un tappeto grigio che tanto mi era piaciuto quando siamo stati a Ikea, in un fortuito giorno di pausa di lavoro di Lino, e uno sgabello di cui ancora non capisco l'utilità ma che piace a Lino
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La cucina poi è una delle cose che più amo di casa nostra. In un ambiente che non è poi tanto gigantesco abbiamo ricavato spazio anche per la penisola. Una penisola che divide la cucina dal tavolo su cui pranziamo quando viene a trovarci qualcuno perché normalmente riusciamo ad utilizzare la penisola per evitare di sporcare l'intera camera. Come nei miei sogni, mi son fatta sistemare il lavandino in direzione della finestra. Avere una meravigliosa vista sulla frenetica Roma e sul suo cielo quando si cucina o si lavano le stoviglie, non ha prezzo.
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E si, avete notato bene dalla foto. Lui è Otto. Il padrone di casa nostra. Sta con noi da un mese e già comanda lui. Ha rubato il nostro cuore quando, quasi per gioco, siamo andati a visitare i cuccioli appena nati del cane di una nostra amica in un paesino di campagna vicino Roma. Lino si è subito innamorato. Mi ha convinta a stento, perché non sono mai stata una persona che avrebbe desiderato un quattro zampe per casa, ma ora penso prima a lui e poi a quelli che sono i miei desideri. Al supermercato ormai prendo prima i croccantini per Otto e poi la spesa per cucinare. Ma tornando a noi, la cucina si ''apre'' poi a quello che è il nostro soggiorno. Inizialmente la strana forma di questa stanza, a L, non mi aveva per nulla convinta ma poi il mio angelo custode, il nostro architetto, mi ha mostrato tutte le potenzialità che aveva e abbiamo preferito sceglierne una delle tante, che mi era stata presentata come un ossimoro: un ambiente unico formato da due stanze diverse tra loro. È stato molto ingegnoso in realtà. Abbiamo diviso le due aree da una parete scorrevole tutta in vetro da chiudere e aprire a nostro piacimento. Chiusa isola la cucina e il soggiorno, facendole diventare due stanze opposte e senza però togliere l'effetto di continuità, aperta dà l'idea dell'ambiente unico che tanto desideravo. La amo.
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Ed ecco ciò che tra le altre cose ci ha convinto a scegliere la nostra casa, la veranda. Piccola, discreta e sfruttabile. Se mi chiedeste che cos'altro amo di questa casa vi risponderei senza dubbio lo studio con la sua libreria e il bagno della nostra camera da letto. La prima arredata a mia immagine e somiglianza, il secondo scelto completamente da Lino che ha espressamente chiesto la vasca freestanding. Il resto della casa è ancora in pieno sviluppo.
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Anche la nostra camera da letto l'ha scelta Lino, anche se non con poche difficoltà per la forma del soffitto spiovente. Ma ci siamo riusciti. Il risultato è molto apprezzato. Abbiamo preferito tralasciare le stanze in più, che saranno le future nursery e camera dei bambini perché non ci sembrava il caso di comprare qualcosa per ciò che è ancora lontano dal nostro immaginario. Ed eccoci qui, a festeggiare la mia seconda laurea nella mia nuova casa, con i miei genitori, i genitori di Lino, le mie ex coinquiline che non ho mai realmente abbandonato e le mie migliori amiche Ivana e Chiara. ''Potrei ringraziare tutti. Potrei ringraziare i miei genitori che mi hanno permesso di vivere tutta questa felicità e per avermi accompagnata in ogni scelta fatta. Potrei ringraziare Clelio e Maria Pia, certezza costante già prima che diventassero quelli che non amo definire suoceri Potrei ringraziare le mie amiche, per esserci, sempre e per farmi compagnia nelle notti in cui Lino è fuori per lavoro Ma il ringraziamento più bello è al mio principe, il mio compagno di vita, il mio migliore amico e la mia certezza assoluta. Il ringraziamento più grande va a Lino. La luce della mia vita, il padre del bambino che porto in grembo''. "Un attimo. Silenzio" interviene Lino mentre leggo i ringraziamenti che ho scritto alla fine della mia tesi e dopo un attimo di smarrimento. "Ho sentito bene?" "Hai sentito bene" rispondo io, con le lacrime agli occhi. "Otto avrà un fratello e noi abbiamo l'esigenza di comprare una stanzetta e culla, passeggino.." mentre continuo a blaterare tutto ciò che ci servirebbe sento Lino che si avventa sulle mie labbra "Ti compro tutto! Tutto ciò che vuoi. Ti compro anche la luna! Avrò un figlio! Un figlio! Io ti amo. Da morire" grida e piange mentre mi prende in braccio e mi fa girare mentre ruota su se stesso. Grida e piange mentre intorno a noi si levano applausi e congratulazioni date con gioia.