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Quando dicevo che il teatro è il suo mondo non mi sbagliavo.
Il teatro è la sua anima.
Osservarlo anche solo mentre prepara e organizza spettacoli è una vista meravigliosa. Trasuda passione e amore.
Lo stesso amore con cui lo guardo io mentre, chino sui fogli che sono sparsi sulla scrivania, tenta di organizzare e finire il prima possibile quello che è venuto a fare qui.

Non può trattenersi molto, hanno bisogno di lui sul set dell'allieva

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Non può trattenersi molto, hanno bisogno di lui sul set dell'allieva.
Sta lavorando molto duramente e intensamente in questi giorni di ritorno alla normalità. Più di quanto già prima non facesse.
Mentre mi rilasso e lo osservo, qualcuno giunge alle mie spalle e si siede alla poltrona dietro la mia.
"Oggi abbiamo un ospite a quanto pare"
Non è difficile riconoscere la sua voce.
È Alberto.
Il direttore del teatro di Avezzano.
Alberto è un altro dei nostri amici di infanzia, solo che lui abitava nella strada accanto a quella che amiamo definire la nostra strada e non passava tutti i suoi pomeriggi con noi.
Conservo un bel ricordo anche di lui e mi fa sempre piacere vederlo.
Mi alzo dalla poltrona su cui ero appollaiata e raggiungo il corridoio centrale della platea per poterlo salutare.
"Alberto! Sono davvero tanto felice di vederti. Come stai?"
"Anche io sono felice di vederti, come sempre e lo sai. Bene bene, affaticato e preoccupato perché è molto difficile ricominciare ma tutto sommato bene. Si va avanti. Da quanto sei qui ad Avezzano?"
"Ieri. È venuto Giorgio a prendermi perché non vedevo Lino da un po' e l'ho raggiunto qui."
"A volte mi trovo a pensarvi con un po' di invidia. Siete fortunati voi due. Rimanere amici per così tanto tempo dopo aver passato insieme solo pochi mesi all'anno non è da tutti"
"Non è facile più che altro. Crescendo ci siamo visti anche meno del solito. Ma il segreto è non far cambiare i sentimenti che si provano uno per l'altro e restare sempre convinti che qualunque sia la propria strada uno c'è sempre per l'altro. Però quando Lino chiama io devo sempre capire come tornare a casa"
Scoppiamo entrambi a ridere ma è la risposta di Alberto che mi lascia interdetta e mi fa capire che infondo non è cambiato per nulla.
Lino ha sempre detto che Alberto aveva una passione smisurata per me sin da quando eravamo piccoli e anche adesso che ormai non siamo più i ragazzi che eravamo il pomeriggio in strada lui continua a chiedere a Lino di me.
"Se vuoi ti ci accompagno io a casa, tanto qui appena va via Lino abbiamo finito. Una tristezza unica vedere questo teatro sempre vuoto. Una bella gita non mi dispiacerebbe"
Sto per rispondere, declinando l'invito, quando una voce alle mie spalle, quella stessa voce che riconoscerei tra mille precisa:
"Non ti disturbare. Ci sono io con lei e ci sarò anche quando avrà bisogno di essere accompagnata. Adesso se non ti dispiace, io avrei finito e mi sa che è giunta l'ora di cenare" dopo aver guardato Alberto in cagnesco per tutto il suo discorso Lino guarda me e mi chiede "andiamo?"
"Si! Certo! Ciao Alberto! È stato un piacere e grazie per esserti reso comunque disponibile"
"Di niente cara! Alla prossima"
Lino lo guarda per l'ultima volta e poi mi mette una mano dietro la schiena un po' come per marcare il territorio e un po' per costringermi ad uscire

Per tutto il viaggio dal teatro al ristorante dove avevamo deciso di cenare è stato in completo silenzio. Sembra amareggiato con me per una cosa che, di fatto, io non mi sono neanche accorta di fare.
È mentre stiamo aspettando che ci venga servito il primo che scoppio e dico
"Ma si può sapere cosa hai? Sei peggio dei bambini quando metti il muso e non ti esprimi"
Mi guarda interdetto, come se combattuto tra il darmi una risposta o lasciarmi crogiolare nel mio brodo.

Alla fine decide di parlare"Cosa ho?davvero mi stai chiedendo cosa ho? È stato un piacere e grazie per esserti reso comunque disponibile" ripete le mie parole usate con Alberto prima in teatro cercando di imitare al meglio la mia voce "e quell'alt...

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Alla fine decide di parlare
"Cosa ho?davvero mi stai chiedendo cosa ho?
È stato un piacere e grazie per esserti reso comunque disponibile" ripete le mie parole usate con Alberto prima in teatro cercando di imitare al meglio la mia voce "e quell'altro? Cara? Ma cara a chi? Alla mamma?"
Scoppio a ridere, e se è possibile, questo lo fa irritare ancora di più.
"Sei geloso"
"Non sono geloso"
"Sei pessimo a dire le bugie"
"Si sono geloso ma non è questo il punto! Saresti gelosa anche tu se vedessi me e una ragazza conversare amabilmente come stavate facendo voi!"
"Ho già detto che sei pessimo? Stavo solo salutando un vecchio amico"
"Vabbè lasciamo perdere sennò litighiamo. Comunque questa brutta storia"
"Brutta storia? Ma sei serio?" Lo interrompo
"Non interrompermi! Dicevo che mi ha fatto ricordare di dirti quale era il mio piano: accompagnarti a casa in auto domani mattina. Partiamo presto e ci fermiamo a mangiare da qualche parte. Io poi riparto dopo averti lasciata"
"Non è che è troppo faticoso per te? Non voglio che ti stanchi troppo..io posso prendere benissimo il treno tanto la valigia non è pesantissima!"
"Ehi! Più tempo possibile insieme, ricordi? Se ti lascio andare domani mattina, perché di certo non ti lascio prendere il treno di notte, avremmo perso delle ore per stare insieme! E poi tanto a me lo sai che non piace dormire, non muoio se dormo di meno per una notte!"
"Si ma adesso sei già a metà strada"
"Non si discute"
Per farmi tacere e mettere fine alla conversazione prende la mia mano tra la sua e ci stampa sopra un leggero bacio. Sono questi piccoli gesti che mi fanno pensare a quanto io sia fortunata ed è questa complicità e quotidianità che c'è tra noi adesso che mi manca quando lui è via.
"Ti va di passare dai miei per un saluto? Gli ho visti pochissimo ieri"Mi chiede
"Scherzi vero? Certo che mi va!"
"Allora entro pago e andiamo dai miei a piedi. Ho voglia di passeggiare con te"

Detto fatto! Siamo mano nella mano a passeggiare come solo gli innamorati sanno fare. Mi sento felice. Felice tanto da non pensare che tutto questo finirà in un battito di ciglia e domani a quest'ora sarò dinuovo piena di quello sconforto che mi ha caratterizzata ultimamente.
Ma non voglio pensarci.
Non voglio far parlare il cervello ma solo il cuore.
Non riesco a non rendere il mondo partecipe della mia felicità e allora scatto una foto che subito metto come storia

"Ma è bellissima" mi dice Lino guardando il mio cellulare su cui compare la foto appena scattata"Tu sei bellissimo" "Tu di piu! Ti amo!""Ti amo tanto anche io! Più di quanto tu riesca anche solo ad immaginare" Sono felice

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"Ma è bellissima" mi dice Lino guardando il mio cellulare su cui compare la foto appena scattata
"Tu sei bellissimo"
"Tu di piu! Ti amo!"
"Ti amo tanto anche io! Più di quanto tu riesca anche solo ad immaginare"
Sono felice.
E non mi importa cosa succederà domani.
Non mi importa neanche quando riusciremo a vederci ancora.
Io sono felice
E per ora mi basta questo

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