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13 aprile 2020

Oggi è pasquetta.
Non è un solito lunedì dell'angelo.
Ogni anno, in questa giornata, ne approfittiamo sempre per immergerci nella natura. Parchi pubblici, campagne o villini, è sempre una giornata dedicata ad indossare la tuta, è dedicata alle birre, alla musica, al pallone e se siamo fortunati anche ai gavettoni. È dedicata agli amici. Gli amici che non vedo da ormai più di un mese. Gli amici di tutti i giorni, la famiglia che ti scegli.
E quest'anno invece siamo qui, chiusi in casa e a piangere ogni volta che il tg annuncia nuovi, allarmanti numeri.

Ieri è stata una giornata interamente dedicata alle famiglie. Siamo stati tutto il giorno in videochiamata, un po' con i miei e un po' con i parenti di Lino. Ho chiamato anche le ragazze, come faccio quasi ogni giorno. Scambiarsi gli auguri di Pasqua in maniera così fredda è stato realmente disarmante per me, però abbiamo riso, tanto. Per non pensarci.

Stamattina Lino si è alzato di buon umore, ha deciso di rendere speciale questa giornata per me, per me che in questi giorni non ho fatto altro che ripetere quanto eravamo fortunati senza accorgercene.
Appena alzata un odore di dolci mi ha attirata in cucina. Ha preparato i pancake mentre canticchia. Di solito sono io a farlo. Mi ha stupita. Lo abbraccio da dietro, visto che non mi ha sentita arrivare, e gli poggio un bacio sulla spalla.
"Buongiorno. Ho fatto i pancake. Oggi metterai la tuta e mangeremo sulla veranda. Poi giocheremo un po' a qualcosa. Non sarà una campagna ma è aria aperta"
"Si ma ora ho bisogno di un caffè" dico ancora assonnata ma ringraziandolo con lo sguardo.

Sono in bagno. Mi sto cambiando. L'ho preso in parola: mi sto infilando la tuta. Una volta uscita da qui cucineremo. Ho anche intenzione di impastare la focaccia per Lino che la desiderava già da parecchi giorni, ma la mangeremo stasera. Per cena.

"Ehi?! Sono pronta! All'opera!"
"Vieni, sono qui in veranda! Ho una sorpresa per te!"
Lo raggiungo e ha apparecchiato tutto nei minimi dettagli.
Non.
Ci.
Credo.
"Lino ma è bellissimo!"
"È la mia pasquetta per te. Io non mi ricordavo neanche più come si facesse. Ero sempre in giro per lavoro. Tutta questa storia mi sta facendo vivere ciò che non vivevo da tempo:gli affetti"
"Grazie! Ora scatto una foto anche se non ne ho bisogno, resterà sempre nel mio cuore!"
Scatto la foto e la carico come storia su Instagram

 Tutta questa storia mi sta facendo vivere ciò che non vivevo da tempo:gli affetti""Grazie! Ora scatto una foto anche se non ne ho bisogno, resterà sempre nel mio cuore!" Scatto la foto e la carico come storia su Instagram

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"Allora? Che cucino?" Gli chiedo.
"Fa un po' te! Qualsiasi cosa ti pare!"
"Allora pasta al forno! Rapida e adatta alla tuta che indossiamo e all'ambiente che vogliamo ricreare. Mi segui in cucina?"
"Ok accendo la musica e ti raggiungo"

5 minuti dopo eccolo lì, poggiato all'isola della cucina a guardarmi mentre cucino.
"Ah devo fare una roba!" Dice all'improvviso prendendo il cellulare
"E dai, oggi non devi lavorare e ne parlare di lavoro con nessuno! Siamo io e te! Niente lavoro! Sennò vado di li e prendo il mio libro e mi metto a studiare eh"
"Ehi nervosetta! Sta un po' calma! Non è nulla di ciò che pensi! Sto solo repostando la tua storia!"
"Ma sei pazzo?! Non lo hai mai fatto! Adesso tutti sapranno che stiamo passando la quarantena insieme!"
"E chi se ne frega?"
"Da quando sei così aperto sulla tua vita privata con il mondo che ti circonda?"
"Da quando ho capito cosa voglio"
La sua risposta, data mentre si alza per raggiungere il frigorifero, mi lascia un po' spiazzata. Cosa avrà voluto dire?! Vabbè.
Mentre infilo il tegame di pasta che ho appena finito di preparare nel forno eccolo che riemerge dal frigo, dove era in cerca chissà che, con una bottiglia di aperol e una di prosecco.
"Mentre aspettiamo che sia pronto andiamo fuori e ti offro uno spritz fatto direttamente da me! Che ne pensi?" Dice
"Andata! Ti aspetto di li"

Adoro questa giornata! C'è un sole che mi verrebbe voglia di mettermi in costume, ma quella è una delle poche cose che non ho portato con me qui a Roma.
Mi è venuta un'idea. A pasquetta i gavettoni sono d'obbligo,no?! Sarà il mio progetto per questa giornata. Dovrò farne uno a Lino che se lo ricorderà per il resto della sua vita. Ed è mentre penso a come organizzarlo che torna sulla veranda con i nostri due spritz
"Ma perché l'attore al posto del barman? Secondo me avresti avuto ancora più successo"
"Assaggia prima di giudicare. L'apparenza può ingannare"
"Aspetta vieni qui! Ci vuole una foto"
"Falla e la pubblico io però" mi dice
"Ok, te la sto inviando su wa"
"Ricevuta. Ora la carico. Nel frattempo assaggia e dimmi com'e! Su!"

Mentre sto andando a controllare che non si bruci la pasta in forno, apro Instagram e vedo che davvero Lino ha pubblicato la sua storiella. Senza però taggarmi. Ma che accidenti di problema ha?! Sarà già ubriaco

Però devo riconoscere che quando vuole sa essere molto dolce

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Però devo riconoscere che quando vuole sa essere molto dolce. Il mio amichetto.
Lo raggiungo in veranda dove lo trovo intento a prepararsi un altro spritz.
"Vuoi sbroccare prima di pranzo?"
"Ma no! Lo spritz per me è acqua!"
"Ok ma vieni, raggiungimi sulla sdraio"
"Arrivo. Allora a che punto era la pasta?"
"Ci siamo quasi"

Inutile dire che la mia pasta al forno è  straordinaria. E una delle prime cose che ho imparato a cucinare quando i miei passavano interi fine settimana fuori per lavoro e io, ormai grande per disturbare i nonni, avevo la cucina tutta per me e se non volevo morire di fame dovevo inventarmi qualcosa. Lo sto raccontando a Lino mentre mangiamo. Lui è sempre stato attratto dai miei racconti, anche i più stupidi. Per non parlare dei miei sogni. Ne ho sempre fatti di strani e ridicoli e nessuno li prendeva mai seriamente quanto lui. Alle volte, durante le nostre lontananze tra un'estate e l'altra o durante i suoi tour, lo chiamavo anche la mattina presto per raccontarglieli prima che svanissero. Mi ascoltava, in silenzio, e poi ci ridevamo o piangevamo su. Insieme.
Così sta facendo adesso. Mi ascolta. Ed è in momenti come questo e in giornate come queste passate insieme che mi rendo conto che non troverò mai l'anima gemella perchè le mie aspettative sono troppo alte. Io voglio qualcuno che mi ascolti come Lino. Voglio qualcuno che rida di me nel momento opportuno come Lino, voglio qualcuno che mi guardi come Lino.
E come se mi leggesse nel pensiero che interrompe il mio flusso di coscienza dicendo "Ho bisogno di parlarti di una cosa"

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