※ I ※

329 30 13
                                    

_È tutto ragazzi. Buon weekend e a lunedì_
Gli allievi iniziarono ad alzarsi uno dopo l'altro, a prendere i loro quaderni, astucci e roba varia, a lanciarsi gli zaini in spalla e correre fuori dall'aula come una mandria di mucche, incontro alla libertà. Tutti a parte uno. Uno di loro rimase seduto al proprio banco, i pugni stretti sul legno, i denti serrati e gli occhi a due fessure sottili. Il suo sguardo era puntato casualmente sulla lavagna.
Ribolliva di rabbia e si trattenne dall'insultare la docente che stava frugando in un cassetto della sua scrivania in cerca di qualcosa.
_Avanti Hwanwoong, non fare così_
Il migliore amico del ragazzo lo raggiunse da dietro e gli mise una mano sulla spalla per confortarlo.
_Vai al diavolo Keonhee. Tu non sei tanto nella merda quanto io_
Hwanwoong si alzò con scarsa voglia di vivere e scaraventò il suo astuccio nello zaino seguito dai fogli di scuola.
_Anzi, passerai il tempo più bello della tua vita_ ringhiò e si avviò verso la  porta seguito da Keonhee.
_Già, non dirmelo_ ammise quello ridacchiando e un sorriso largo.
Hwanwoong sbuffò. Se già il suo migliore amico si era azzardato a scassinare la porta della segreteria e cambiare i nomi sulla lista, avrebbe almeno potuto cambiare anche il suo. Ma „ovviamente" a quello Keonhee non vi aveva pensato. Tipico.
Stava per mettere la mano sulla maniglia e abbassarla, ma cambiò idea. Intanto lui, Keonhee e la professoressa Shin erano rimaste le uniche persone nell'aula.
_Mi scusi_  disse Hwanwoong quindi e si avvicinò alla scrivania della donna.
_Sì?_ chiese lei senza alzare lo sguardo dal cassetto.
_Non c'è alcuna possibilità di cambiare compagno di stanza?_ domandò Hwanwoong speranzoso e incrociò le dita dietro alla schiena. La professoressa Shin smise di fare ciò che stava facendo e si mise in piedi con la schiena dritta. Un soldato, come sempre. Poi era così magra e vestita di grigio. Una vera e propria modella di un'insegnante severa.
_Mi spiace signorino Yeo, ma davvero non è possibile. Non sei il primo e non sarai l'ultimo a farmi questa richiesta_ disse con sguardo dispiaciuto e si sistemò gli occhiali rossi sul naso.
_Ma perché gli allievi di terza e quarta devono essere mescolati?_  insisté Hwanwoong. La professoressa sospirò. L'aveva già spiegato a tutta la classe, a quanto pare non tutti avevano prestato attenzione.
_Essendo che questa gita viene organizzata solo ogni due anni è importante per voi studenti socializzare tra di voi, anche se le età sono differenti. Fa tutto parte del percorso scolastico. È sempre stato così e sarà sempre così. Mi dispiace_
La docente alzò le spalle e si rivolse di nuovo alla sua scrivania. Hwanwoong si girò sul posto, sconfitto e abbassò la testa. Fece un passo verso Keonhee che lo aspettava accanto alla porta, anche lui con uno sguardo dispiaciuto.
_Un momento_
La professoressa si alzò nuovamente e fece un passo verso i ragazzi inciampando leggermente sui tacchi.
_C'è un motivo preciso perchè vuoi cambiare stanza? Tra te e il ragazzo che ti è stato assegnato c'è qualche problema?_
Hwanwoong si morse il labbro. C'era un problema eccome.
Voltò la testa per scambiarsi uno sguardo con il suo migliore amico che annuì in fretta per incoraggiarlo a parlare. Sospirò e si sforzò a un sorriso tranquillo.
_No. Stia tranquilla. Non c'è alcun problema personale_
La professoressa ricambiò il sorriso e tornò al suo lavoro. Hwanwoong si affrettò ad allontanarsi da lei e a lasciare l'aula a passo veloce.
_Perché non gliel'hai detto?!_ chiese Keonhee scandalizzato quando lo ebbe raggiunto di corsa in corridoio. C'era un gran casino in quel momento; tutti gli allievi correvano in giro per lasciare in fretta la scuola. Sembrava un asilo. Il venerdì pomeriggio era sempre così. Caos totale.
_Perché non sono una frigna che va a lamentarsi_ rispose il Hwanwoong aggressivo fermandosi di colpo e si voltò per guardare in viso il suo migliore amico.
_Ehi, non guardarmi così. Non è mica colpa mia se sono in stanza con il mio futuro ragazzo_ si difese il più alto lasciandosi scappare una risata di vittoria. Hwanwoong alzò gli occhi al cielo.
_Certo che non è colpa tua, sei soltanto irrotto nella segreteria per cambiare i nomi sulla lista. E poi non è il tuo futuro ragazzo. Lui non sa nemmeno chi sei_
Keonhee fece spallucce.
_Io so chi è lui ed è sufficiente per conquistarlo_
Era sempre così. A volte quasi troppo sicuro di sé stesso. Teoricamente era una cosa positiva. Quel lato forte di Keonhee aveva sempre aiutato Hwanwoong a superare i suoi problemi lasciandosi influenzare volentieri. Gli era sempre stato vicino, sopratutto quando...
_Ah eccoti. Ti stavo proprio cercando_
Sopratutto quando compariva lui.
_Devo dire che sono stato sorpreso molto negativamente_
Hwanwoong prese un profondo respiro e chiuse un'attimo gli occhi. Keonhee guardava oltre le sue spalle con disprezzo, anche lui chiaramente a conoscenza del ragazzo che si era piazzato dietro al suo migliore amico.
Hwanwoong si girò lentamente, pronto a subirsi le parole o le mani di Kim Youngjo. Entrambe le cose facevano male.
_Anche io, se posso permettermi di dirlo_ rispose secco, ma non riuscendo purtroppo a nascondere del tutto la scia di timore che lo percorreva ogni volta che quel ragazzo lo guardava dall'alto. Letteralmente poi. Hwanwoong si sentiva ogni volta così piccolo e la sua altezza non gli aiutava di certo a migliorare la situazione. Soltanto accanto a Keonhee non si sentiva mai inferiore.
_Avrei preferito lo dicessi in un modo un po' più carino_
Youngjo lo afferrò violentemente all'avambraccio attirandolo a sé per parlargli all'orecchio.
_Piccolo bastardo_
_M-mi fai male_ si difese Hwanwoong cercando di liberarsi dalla stretta.
_È quello che voglio fare, stupido_
Youngjo sghignazzò.
_Lascialo stare idiota_ intervenne Keonhee e aiutò Hwanwoong a togliersi di dosso la mano violenta di Youngjo.
_A chi dai dell'idiota?_ lo incalzò lui incrociando le braccia.
_A te, perchè non hai nulla di meglio da fare che picchiare i ragazzi che non sanno difendersi. Questo è da codardi_
Youngjo rise una risata sporca. Si chinò per arrivare alla stessa altezza di Hwanwoong con il viso e parlò con una finta voce da bambino.
_Hai sentito? Il tuo amichetto ha detto che non sai difenderti. È così?_
Gli prese una guancia con due dita e la stritolò con cattiveria.
_Ah, ma certo che è così_
Si mise dritto ridendo ancora e guardò i due ragazzi che lo stavano fulminando in pieno. Per via del casino che facevano gli altri allievi nessuno stava notando la piccola scena.
_Mi divertirò in queste due settimane ad averti solo per me. Preparati all'inferno Hwanwoong_
Si girò e fece per andarsene, ma si decise a dire ancora qualcosa.
_Ah e Keonhee, a proposito, io non picchio Hwanwoong. Io lo stuzzico soltanto. Questo è picchiare_
Allungò il braccio e scaraventò la mano aperta sulla guancia di Hwanwoong che girò la testa per sfuggire al dolore, ma purtroppo in ritardo. Il segno rosso rimase sulla sua pelle.
_Ci vediamo lunedì_
Youngjo si girò elegantmente sui talloni e si allontanò. Hwanwoong si coprì la guancia dolorante con la propria mano e chiuse gli occhi per evitare di gridare un insulto dietro al bullo.
_Quello stronzo_ disse Keonhee e abbracciò il suo migliore amico per consolarlo.
_Vedi?_
Hwanwoong aveva le lacrime agli occhi e poggiò la testa sul petto di Keonhee per lasciarsi coccolare.
_Mi ucciderà. Se mi tratta già così davanti a tutti mi accoltellerà nel sonno. Ne sono certo_
_No Woongie, non dire così_ sussurrò Keonhee accarezzandogli i capelli.
_E come dovrei dire allora?_
Il più grande sciolse l'abbraccio per guardarlo in viso. Non sapeva che rispondere a quella domanda. Lui stesso era quasi esploso di felicità quando aveva scoperto che il suo piano aveva funzionato ed era stato messo in stanza con Lee Seoho, uno dei pochi ragazzi queer della scuola.
_Non lo so. Solo... promettimi di non essere così negativo. Tu uscirai vivo da lì, chiaro?_
Hwanwoong annuì anche se con poca convinzione e si asciugò gli occhi.
_Andiamo dai. Dobbiamo ancora fare le valigie_

Un'ora più tardi i due ragazzi erano in camera di Hwanwoong. Quest'ultimo strappava i vestiti fuori dall'armadio con poca delicatezza e li lanciava dietro a sé senza mirare. Keonhee era sdraiato sul letto ad osservare il suo migliore amico come trattava male i suoi averi.
_Sei ancora di malumore per questa cosa?_ gli chiese, stupidamente senza pensarci. Hwanwoong si girò e incrociò le braccia al petto.
_Certo che sono di malumore. Perché dovrei fare salti di gioia sapendo che passerò dodici giorni in una stanza con quella testa di cazzo?_
Si appoggiò contro l'armadio aperto e guardò il suo migliore amico interrogativo.
_Beh... magari non ci hai pensato, ma..._  iniziò Keonhee guardando fuori dalla finestra.
_A cosa? A quale tipo di pistola dovrei comprarmi per sopravvivere?_ chiese Hwanwoong ironico e serrò i denti. Keonhee la prendeva così alla leggera, mentre lui stava già sudando freddo dalla paura. Sì, aveva paura. Lo schiaffo che aveva ricevuto quel pomeriggio lo sentiva ancora bruciare sulla pelle e internamente esplodeva di rabbia ogni volta che gli veniva in mente quello stramaledetto ghigno di Youngjo.
Keonhee ridacchiò alle sue parole. Hwanwoong avrebbe anche potuto prenderlo a padellate e non avrebbe smesso di sorridere.
_A parte quello. Starete molto vicini per più di una settimana_
_Già_ confermò Hwanwoong disgustato. Keonhee continuò a parlare mentre si sistemò le braccia dietro alla testa.
_Vi conoscerete meglio. Magari avrete anche occasione per parlare..._
Hwanwoong sgranò gli occhi e si avvicinò al letto in un balzo facendo scattare dallo spavento il ragazzo disteso sopra ad esso.
_Io non ci parlo a quel coglione! L'ultima cosa che voglio fare è sapere i dettagli sulla sua vita. Ma sei fuori?!_
Keonhee sventolò le mani in aria per tranquillizzarlo e si mise seduto.
_Non intendo così_ si affrettò a dire.
_Cioè, in verità sì. Magari riuscirete ad avvicinarvi_
Hwanwoong si infuriò ancora di più a quelle parole e strinse i pugni.
_Ma che stai dicendo?!_ esclamò in preda all'ira e fulminò Keonhee che si fece piccolo piccolo sotto a quello sguardo.
_Non in quel senso. Non sto dicendo che dovete diventare amici. Intendo che magari, magari avrete occasione per parlarne e per sistemare questa... faccenda_
Si guardarono a lungo, Keonhee con aria preoccupata, Hwanwoong con gli occhi ridotti a due fessure. La tensione era alta, poi finalmente il minore si rilassò e sciolse le sue braccia incrociate. Mostrò un debole sorriso.
_Hai ragione_ disse voltandosi di nuovo al suo armadio. Keonhee si lasciò scappare un sorriso di sollievo.
_Dici?_
_Sì. Sarà dura, ma partirò con questa tua mentalità, così da rendere tutto un po' più positivo_
Keonhee si grattò la testa confuso.
_Hai intenzione di aiutarmi o di restare lì a fissarmi?_ scherzò Hwanwoong e lanciò un paio dei suoi boxer in faccia al suo migliore amico che se ne liberò disgustato.
_Sono puliti,scemo. Stai tranquillo_
Il più giovane si mise a ridere e iniziò a bombardare Keonhee di vestiti di tutti i tipi. Entro pochi secondi iniziarono una vera e propria lotta riducendo tutta la camera in un campo da battaglia.
_Ragazzi..._
Era la madre di Hwanwoong che aveva aperto la porta, probabilmente attratta dal casino che producevano quei due.
_Ma cosa per l'amor del cielo state combinando?!_ esclamò scioccata vedendo il caos di vestiti nella camera di Hwanwoong.
_Ehm... facciamo la mia valigia_ si difese lui con un sorriso innocente. Sua mamma scosse la testa incredula.
_Madonna, cosa ho sbagliato con te?_ chiese ironica e si picchiò una mano in fronte.
_Dopo cena è tutto di nuovo in ordine, chiaro?_
I ragazzi annuirono e lei sparì. Hwanwoong e Keonhee, che aveva un paio di jeans in testa per un qualche motivo strano, si guardarono per un paio di secondi prima di scoppiare in una fragorosa risata.
_Dai, facciamo sta valigia_ disse infine il minore e iniziarono la lunga e faticosa procedura del mettere tutto in ordine e infine di scegliere i vestiti da portare in gita.

• • • • • •

Bentornate adorate Tomoon.
Grazie per leggere anche questo mio libro. Sono contenta di riuscire a rallegrarvi con le mie storielle inutili alla vita ma importanti all'intrattenimento (sopratutto per me quando le scrivo).

Può essere che i primi giorni della gita saranno un po' noiosi, ma è tutto importante per lo svolgimento della storia che prenderà il suo ritmo in tempo.

Bacini a voi e tante cose gay al mondo
😘🌈✨

⟣тшιIιgнт⟢Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora