✾ XII ✾

244 28 15
                                    

Hwanwoong si svegliò da solo domenica mattina. Il letto di Youngjo era disfatto e vuoto, la camera era silenziosa.
Si alzò dal materasso e si strofinò gli occhi. Un po' gli dispiaceva che il corvino non fosse lì, a dargli il buongiorno, ma non poteva nemmeno pretendere che gli faceva da babysitter, no? E così come lo conosceva, anche se era decisamente poco, poteva dedurre che non sarebbe più tornato in camera durante le prossime ore dato che erano già le 10:00 passate. Aveva deciso di dare retta alle sue parole e di ascoltare il sonno che effettivamente si era allungato di qualche ora quella mattina. Sabato sera era nuovamente andato a letto dopo mezzanotte, ma di solito non dormiva così tanto. Doveva ammettere però che gli faceva bene.
Prese gli accessori che gli servivano per farsi una doccia dato che la sera prima non l'aveva fatta, ma decise di non portarsi dietro i vestiti essendo da solo. Il bagno non era uno dei più grandi e sicuramente era più piacevole cambiarsi fuori da esso.
Una volta sotto l'acqua si rese conto quanto poteva essere liberatorio cantare. Anche quello non lo faceva mai. Fare conoscenza con Youngjo stava cambiando piccoli dettagli nella sua vita che personalmente gli interessavano molto.
Quando ebbe finito si avvolse l'asciugamano attorno alla vita e aprì la porta del bagno.
_Buongiorno Hwanwoong_  disse Youngjo allegro e si girò dall'armadio nel quale stava frugando per guardarlo. Il nominato arrossì violentemente.
_Io... non ti ho sentito entrare, cioè... altrimenti non sarei... voglio dire..._  iniziò nervosamente, ma il corvino rise soltanto.
_Ah scusa, colpa mia_
Mise una mano sulla spalla dell'altro per tranquillizzarlo.
_Se vuoi dimenticherò tutto ciò che sto vedendo in questo momento appena ti sarai vestito_  disse con voce bassa e rassicurante.
_Anche se onestamente sarebbe peccato_  aggiunse senza vergogna o esitazione e il viso di Hwanwoong andò in fiamme. Stava flirtando o cosa?
_Cioè, vuol dire che hai un bel fisico... vabbè, lascia perdere_  disse in fretta rendendosi conto di quanto era imbarazzante quella scena e si allontanò per lasciargli l'accesso all'armadio. Hwanwoong era ancora colpito da quel complimento che non riusciva nemmeno a muoversi. Soltanto quando Youngjo aprì le porte del mobile gli tornò in mente che era mezzo nudo e chiaramente arrossì ancora di più.
_Puoi... insomma, potresti girarti per favore?_  chiese sempre più timido. L'altro sorrise teneramente e fece un elegante inchino.
_Certo, vostra maestà_  scherzò e si voltò per dargli la schiena. Hwanwoong lo tenne d'occhio mentre prese i vestiti dall'armadio. Sopratutto quando lasciò cadere per terra l'asciugamano ebbe paura che il corvino potesse infrangere la sua parola e girarsi per metterlo in imbarazzo, ma per fortuna non lo fece, o meglio: chiaramente non lo fece.
_Hwanwoong?_  lo chiamò Youngjo cauto mentre guardò fuori dalla finestra.
_Sì?_  chiese l'altro mentre era indaffarato con i pantaloni e faceva fatica a metterli essendo che aveva ancora in parte la pelle bagnata. Era sempre stato negato a fare le cose in fretta.
_Non è che... per caso avresti voglia di fare un giro dopo? Solo noi due_
Hwanwoong si fermò da quello che stava facendo e sbatté le palpebre. Ecco la sua profezia, si era avverata. Se l'era aspettato. Se non fosse stato convinto che Youngjo aveva subito un cambiamento psichico avrebbe pensato che si trattasse di una trappola. Perchè non fare il dolce per finta e poi portarlo nel bosco dove poteva ucciderlo e seppellirlo in pace?
"Dio, ma cosa sto pensando?! Lui non è così, punto e basta".
_Sì, certo. Volentieri_
_Grazie_  rispose Youngjo e Hwanwoong riusciva a sentire dalla sua voce che stava ancora sorridendo. Era davvero così felice a causa sua?
_Okay ci sono_  disse infine e subito il suo hyung si girò. Rimase con lo sguardo incollato a lui che si sentiva bruciare internamente.
_Che hai da guardare?_  chiese nettamente a disagio e Youngjo sbatté le palpebre.
_Ehm... niente, niente. È tutto okay. Andiamo?_
Avrebbe voluto dire la verità, cioè "Ti preferisco senza maglietta", ma gli sembrava piuttosto inappropriato. Sopratutto perchè erano solo amici, giusto? Forse nemmeno quello dato che si stavano ancora conoscendo e dimenticando il brutto passato. Era un po' tanto quindi pensare già all'aspetto esteriore, no? Dopotutto a Youngjo piacevano le ragazze. O forse no? Probabilmente no. Non si era mai ritrovato a fissarne una come voleva fissare Hwanwoong negli ultimi tempi. E ora anche senza maglia? A che punti era arrivato?
Si maledì mentalmente e prese il biondino per il polso tirandolo gentilmente fuori dalla camera.
_Il cibo ormai non lo servono più in mensa fino alle 12:00, ma se ti va possiamo prendere qualcosa in paese_
_Sì... va benissimo_  confermò il piccolino un attimo confuso e seguì Youngjo giù dalle scale.
_Aspetta, non ho portato i soldi però_  si ricordò a metà strada.
_Non preoccuparti di quelli. Ne ho abbastanza io_  disse il corvino sorridente e gli tirò una piccola pacca sulla spalla. Hwanwoong spalancò la bocca. Il suo hyung era passato da prendersi i suoi soldi con la forza a offrirgli del cibo? Ora aveva pure un lato da gentiluomo.
_Grazie, ma..._  iniziò, non riusciva ad accettare quel gesto così dal nulla, ma venne interrotto.
_Niente ma. Non mi costerà una fortuna. Poi mangiare è importante_
Youngjo gli scompigliò affettuosamente i capelli.
_D'accordo, ma davvero ci metto poco a tornare su e..._
_Hwanwoong..._  sospirò il corvino e si fermò a metà scala per mettergli le mani sulle spalle.
_Per favore non costringermi a obbligarti ad accettare questo invito_
Lo disse con gentilezza, ma temette di aver comunque fatto un po' impressione.
_Okay, se ci tieni_  mormorò Hwanwoong arrendendosi finalmente.
_Sì, ci tengo_
Youngjo sorrise ancora per poi prenderlo di nuovo per il polso e tiraselo dietro. Non lo lasciò nemmeno quando uscirono sui parcheggi sotto alla stecca del sole.
_Hyung, guarda che so camminare da solo_  gli fece notare il più giovane ridacchiando.
_Lo so, ma... volevo essere sicuro che mi seguissi_
Hwanwoong corrucciò la fronte a quella frase, non del tutto sicuro di averla compresa chiaramente.
Arrivarono in quello che poteva essere chiamato centro dove molte persone decisamente non del posto stavano già circolando. Sembravano essere arrivati tutti solo per vedere il bosco.
I due ragazzi trovarono posto in una caffetteria dove Hwanwoong poté ordinare la sua colazione.
_Prendi tutto ciò vuoi, il prezzo non conta_
Scosse la testa.
_No hyung, questo davvero non posso accettarlo_
Youngjo sospirò e sorrise.
_Un giorno riuscirò a convincerti, vedrai_
Hwanwoong alzò un attimo lo sguardo dal menù.
_Convincermi a cosa?_
_Ad accettare un dono come un invito a colazione senza protestare una volta sola, ma apprezzarlo e basta_
Rimasero in silenzio per un po', poi Hwanwoong piegò la testa di lato.
_È una critica?_
Youngjo alzò subito le mani davanti a sé per negare.
_No, affatto. Sei modesto ed è una cosa buona. Ma se io ti dico che ti pago il cibo non si discute_
A Hwanwoong spuntò un ampio sorriso. Forse il lato che più gli piaceva di quel ragazzo era quello protettivo. Era così con tutti? Ma chi sarebbero stati quei "tutti"? Se non ricordava male non l'aveva mai visto in giro con altri ragazzi o ragazze. Nemmeno una volta. Significava... che era qualcosa di speciale per lui?
_Va bene, allora starò zitto_
_Bravo così_
Arrivò la cameriera e Hwanwoong ordinò ciò che aveva scelto, ovviamente non il piatto più costoso del locale.
_Hyung?_  chiese Hwanwoong quando il cibo era già arrivato e si buttò su di esso come un lupo affamato.
_Sì?_
Youngjo stava giocando con la cannuccia e le perle di tapioca nel suo bubble tea.
Il più giovane si era trattenuto da molto quella domanda, per rispetto, ma ora che si stavano avvicinando talmente tanto non pensava fosse più tanto un problema.
_Tu fumi?_
Youngjo lo squadrò attentamente.
_Cosa ti fa pensare questo?_
Hwanwoong arrossì.
_Beh... molti della nostra età lo fanno e quelli del... diciamo, tuo genere di più_
Notò che il corvino aveva un sopracciglio alzato e subito si pentì di aver aperto bocca.
_Non è per criticare, certamente non fai parte dei teppisti che dopo scuola vanno a farsi una canna, ma... non ti ho mai visto al di fuori dei corridoi, ecco_ 
Finì mormorando e abbassò lo sguardo dispiaciuto. Ma Youngjo ridacchiò soltanto.
_Sei davvero molto, molto premuroso_  disse e picchiettò affettuosamente la mano sui capelli del minore.
_Comunque stai tranquillo. Ho provato una volta ma quella roba fa talmente schifo che ho avuto il mal di stomaco per ore. Poi non ci tengo a rovinarmi i polmoni_
Hwanwoong alzò la testa e sorrise. Quel ragazzo decisamente non era stato il solito bullo.
Rimasero per ore in quel caffè, almeno sembrava, e parlarono del più e del meno. Hwanwoong scoprì che a Youngjo piaceva cucinare anche se era un disastro a farlo, che da bambino il suo passatempo preferito era andare allo zoo, che ancora adesso gli piaceva sfogliare riviste zoologiche e tanto altro che mai si sarebbe aspettato. Era pieno di sfumature. Non era così buio come si vestiva sempre, anzi. Era più colorato di chiunque altro. Perchè allora? Perchè era stato così male da far star male pure Hwanwoong?
La risposta a quella domanda la ricevette una paio di ore più tardi. Avevano passato tutto il giorno a passeggiare in giro e a parlare. Un volta avevano visto Seoho e Keonhee in lontananza e si erano messi a fare teorie.
Erano le quasi le 17:00 passate quando Youngjo prese la decisione di raccontare a Hwanwoong l'ultima cosa che non gli aveva ancora detto. Ma non dove c'era asfalto in vista. Erano arrivati alla strada che definitivamente conduceva via dal paese dato che su un cartello stradale erano indicati i villaggi vicini.
_Non... non penso che possiamo andare così tanto fuori_  disse Hwanwoong fermandosi.
_Qui sono i confini per gli allievi_
Youngjo si girò per guardarlo e sorrise.
_Non vedo perchè dovrebbe essere più pericoloso duecento metri più in là di qui_
_È vero, ma..._
_Dai Hwanwoong, ti prego. Sembra così bello laggiù, senza strade_
Indicò un prato ai piedi di una piccola collina sul quale c'era un'enorme roccia ideale per arrampicarsi.
_E va bene_  si arrese Hwanwoong e lo seguì giù dalla strada e tra gli alberi.
_Però se ci perdiamo mi devi salvare_
_Lo farò_
_E se ci becchiamo una punizione sei tu il responsabile_
_Va bene_
Arrivarono alla roccia che da vicino sembrava ancora più grande. Salirono sulla cima dove ebbero una vista fantastica su tutta la valle. Se si giravano vedevano il paese e pure l'hotel che si beccava gli ultimi raggi di sole di quel giorno. Se guardavano avanti invece vedevano solo verde. Era bello, anche se dava un senso di solitudine.
_Senti Hwanwoong..._  iniziò Youngjo schiarendosi la gola.
_C'è un'altra cosa che devo dirti_
Si girò verso di lui a gambe incrociate e lo guardò negli occhi. Anche l'altro si girò e lo osservò attentamente.
_Sì?_
Youngjo alzò l'orlo della sua T-shirt scoprendo una sottile cicatrice lunga qualche centimetro che si espandeva sulle sue costole.
_Questo non... non può essere dell'incidente_  disse il biondino preoccupato.
_No in effetti_  ammise l'altro. Hwanwoong allungò la mano per ripassare il segno con un dito.
_Come te lo sei fatto?_
_Chi me l'ha fatto semmai_  lo corresse il corvino gentilmente. L'altro alzò la testa in uno scatto.
_Come chi?_
Youngjo sorrise triste.
_È stata mia madre. Avevo tredici anni_
Hwanwoong spalancò la bocca.
_Tua... mamma ti ha..._
_Sì. I miei sono economicamente molto instabili. Mio padre guadagna abbastanza bene ma spreca tutti i soldi in alcool e erba. Mia mamma perde un posto di lavoro dopo l'altro e spesso è disoccupata. Ma invece di prendersi cura della casa si deprime davanti alla televisione o ruba dalle scorte di mio papà_
Hwanwoong ascoltò tutto attentamente e intanto accarezzò la cicatrice sul busto del suo hyung. Gli dispiaceva così tanto.
_Questo segno l'ho ricevuto da mia madre che mi ha spinto contro la libreria dove c'era una bottiglia rotta che si è conficcata in pieno tra le mie costole. L'operazione è costata tantissimo. Per fortuna mio padre è riuscito a fermarla prima che potesse farmi altro dalla rabbia_
Hwanwoong sentì gli occhi pizzicargli e li chiuse un attimo per cacciare indietro le lacrime.
_Ma perchè l'ha fatto?_
_Avevo fatto cadere il computer dei miei che poi hanno dovuto cambiare. Quel giorno mi ha detto che in verità non mi avrebbe voluto, che era stato suo marito a convincerla ad avere un figlio ma che in verità sarebbe stata meglio senza di me_
Hwanwoong non ce la fece più. Due piccole sfere brillanti gli rotolarono giù dalle guance.
_Mentre ero disteso a terra, ferito e sanguinante le ho gridato contro che allora avrebbe dovuto abortirmi, cosa che sarebbe stata pure migliore per me. Da lì non abbiamo mai chiarito e intanto sono passati sei anni_
_Io... non ho parole Youngjo_  balbettò Hwanwoong con voce tremante e si aggrappò al braccio del suo hyung. Il corvino gli accarezzo piano la testa.
_Non devi piangere per me_  disse tenero.
_Non riesco a evitare. È orribile quello che hai passato_  protestò mentre vide tutto sfumato a causa dell'acqua.
_Abbastanza, sì_
Youngjo passò il pollice sotto agli occhioni del ragazzo e gli asciugò le lacrime.
_Non hai idea di quanto significa quest'acqua salata per me_  sussurrò e gli mise un braccio attorno alle spalle per stringerlo a sé.
_Cos'altro è successo? Voglio sapere tutto_
Youngjo sospirò.
_Tante cose. Nemmeno io mi ricordo tutto. Quando sono uscito dall'ospedale c'era mio padre ad aspettarmi. Mi ha detto che non avevo fatto nulla di imperdonabile, dopotutto si trattava solo un apparecchio elettronico. Mi ha protetto da mia madre che per un periodo voleva pure buttarmi fuori di casa. Ci siamo evitati a lungo_
Sentendo un singhiozzo da parte di Hwanwoong aumentò la stretta alla sua spalla, ma non smise di parlare.
_Sono arrivato ai quindici anni e non penso che io e mia mamma ci siamo mai sfiorati. Era il periodo in cui ho cominciato ad interessarmi per la danza fino ad iniziare a praticarla. L'incidente l'ho avuto coi sedici_
"Quindi io già lo conoscevo" pensò Hwanwoong. Lui era stato al primo anno di liceo a quei tempi e aveva passato pochi mesi in pace.
_Stavo male, ero solo. Ti ho notato dal tuo primo giorno di scuola e per un motivo o l'altro mi davi fastidio da quel preciso istante. Il tuo sorriso sempre presente, la felicità che espandevi anche solo camminando, la tua voglia di ballare sempre e ovunque, il tuo migliore amico che era sempre lì con te..._
Youngjo guardò l'orizzonte malinconico. Il sole intanto stava tramontando.
_Volevo toglierti ciò che non potevo avere io. Mi sembrava ingiusto che qualcuno come te stesse così bene e mi faceva sentire meglio farti assaggiare un po' del dolore che provavo io. Eri tutto ciò che io volevo essere ma che non potevo perchè mi sono lasciato sopprimere dalla severità dei miei genitori. Mio papà mi tratta meno male di mia mamma, ma penso che anche lui preferirebbe non avere figli_
Ormai Youngjo aveva imparato ad accettare questo fatto e non ci sprecava più lacrime. Non provava più pena per la sua famiglia o la sua vita. Da molto aveva smesso di piangere. Però avrebbe potuto ricominciare per via di Hwanwoong.
_No Youngjo_  si intromise ad un tratto il più piccolo. Le sue guance erano brillanti per via delle lacrime e pure la sua maglia era bagnata.
_Non è vero che non ti vogliono_
Il corvino voltò la testa per guardarlo in viso. Il suo dongsaeng era ancora aggrappato a lui come un koala e non ci pensava nemmeno a mollare la presa.
_Perché no? Me l'hanno detto. Almeno... uno dei due_
Youngjo sorrise, ma senza alcuna felicità.
_L'ha detto perchè non lo capisce, ma fidati che se ti perdesse starebbe in pena per te_
_Dici sul serio?_
_Sì_
Il sorriso del corvino divenne un po' più sciolto.
_Non so se crederti. Quella donna mi ha fatto tanto male. Non la vorrei nemmeno reputare mia madre, ma purtroppo lo é_
_E un giorno capirà che è fortunata ad averti come figlio_
Passarono qualche minuto in silenzio a guardare la sfera di luce arancione che spariva dietro alle colline.
_Penso che l'unica persona a cui importa qualcosa di me sei tu, sai?_  disse Youngjo dolcemente e accarezzò i capelli biondi. Gli piacevano davvero tanto, erano così soffici. Poi lui era così... non sapeva descriverlo. Era un esserino indifeso che voleva proteggere così come da lui nessuno aveva mai fatto. Voleva dargli tutto l'affetto che riusciva a produrre. Forse... forse lo amava?
Hwanwoong sorrise alle sue parole.
_E tu sei la prima persona che conosco da poco per la quale piango_
Continuarono ad abbracciarsi, non riuscirono a smettere. Entrambi si sentivano legati a quel tocco non sapendo però quanto faceva stare bene l'altro.
_Hyung?_
_Mhh?_
_Noi siamo... siamo amici, vero?_  chiese il piccolino timido.
_Non lo so. Penso di sì. Dopotutto ci vogliamo bene. Almeno io per la mia parte_
Il biondino appoggiò la testa sulla sua spalla.
_Anche io ti voglio bene Youngjo hyung_
Intanto erano sommersi dall'ombra e l'orario entro il quale avrebbero dovuto tornare all'hotel era passato da un po'.
_Sai come si chiama questo?_  chiese il corvino misterioso indicando il cielo.
_No_
_Twilight... è quando non c'è né buio né il sole. È il mio periodo del giorno preferito: la maggior fatica è già stata fatta, ma c'è ancora tempo prima che cali la notte_
Hwanwoong ascoltò attentamente quelle parole. Erano... belle. Si adattavano a quel ragazzo.
_Perché sai così tanto?_
Youngjo rise leggermente.
_Come hai detto tu: non faccio parte dei teppisti che dopo scuola vanno a farsi una canna_
Finalmente anche Hwanwoong sorrise con felicità e le sue lacrime iniziarono ad asciugarsi. Si godette la vicinanza del suo hyung, ma purtroppo la pace venne interrotta da una vibrazione nella sua tasca. Borbottò un "scusami" e prese il suo telefono dallo schermo rovinato.
_Oh, scusa. Me n'ero dimenticato_  disse Youngjo dispiaciuto vedendo il vetro fatto a pezzi.
_Te lo ripago, davvero_
_Non c'è bisogno_  lo rassicurò Hwanwoong e accese lo schermo per controllare la notifica. Era un messaggio di Keonhee.
_Ma funziona ancora bene?_  continuò a insistere Youngjo per via dei sensi di colpa che lo stavano percorrendo.
_A volte si blocca senza motivo, ma a parte quello è come sempre_
_Io..._
_No_ 
Hwanwoong mise un dito sulle labbra del maggiore per zittirlo.
_Non mi pagherai un nuovo telefono. Puoi fare di meglio con i tuoi soldi_
Youngjo era stupito dalla severità di quel ragazzo, quindi non si oppose più.
Il piccolino mise via il telefono senza rispondere al CI SIAMO BACIATI!! del suo migliore amico.
_Penso che è meglio se torniamo. Siamo in castigo comunque, ma magari ci lasceranno ancora partecipare alla corsa di domani_  fece notare quando iniziò a farsi buio. In più il suo stomaco brontolava.
Con malavoglia scesero della roccia e si incamminarono verso le case. Con ogni passo l'ansia di Hwanwoong crebbe. Non aveva mai infranto delle regole scolastiche così fortemente.
_Yeo! Kim!_  gridò la professoressa Kwon, la stessa che aveva rimproverato Dongju sul treno per il cibo. Era in piedi all'entrata del palazzo con le mani sui fianchi.
Hwanwoong deglutì. Erano nei guai fino al collo.

• • • • • •

Mi sono sciolta scrivendo questo🥺

A parte la fine chiaramente :)

Comunque Ravn sta iniziando a capire i suoi sentimenti, sono troppo impaziente🤩

⟣тшιIιgнт⟢Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora