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Hwanwoong era rannicchiato sotto al piumone e guardava pensieroso il soffitto mentre canticchiava una canzone. Sentiva l'acqua in bagno e i grilli fuori dalla finestra. In testa aveva Youngjo chiaramente. Aveva fatto così tanto per lui. Era ancora per farsi perdonare per quello che aveva fatto in passato oppure perchè semplicemente lo voleva? Non voleva mica che il suo hyung si sentisse in colpa per sempre, aveva più che rimediato in questi pochi giorni. Non era magari ora per Hwanwoong di fare qualcosa per lui? Quello che avrebbe voluto di più era dargli la possibilità di suonare e ballare, ma non sapeva come. I suoi genitori non avevano soldi da buttar via e quelli del corvino non entravano nemmeno nelle opzioni di aiuto. Ballare avrebbe potuto provarci direttamente lui ad aiutarlo, ma la breakdance non rientrava nelle suo capacità. Per il pianoforte forse avrebbe potuto chiedere al suo vicino che suonava da anni se avesse potuto insegnargli qualcosa. Ma poi ci sarebbe stato un viavai incredibile. Avrebbe trovato una soluzione, ne era sicuro.
Sentì la porta del bagno e Youngjo entrò nel suo campo visivo, completamente vestito e che si sfregava l'asciugamano sui capelli.
_Ce ne hai messo di tempo_  lo rimproverò gentilmente e mostrò un sorriso diabolico. Youngjo si sentì il viso caldo e sperò di non arrossire. Non poteva e non voleva dirglielo. Non subito.
_Io... mi stavo solo perdendo con la mente_  disse con una lieve fitta di panico e appese l'asciugamano umido sulla porta aperta dell'armadio. Andò a spegnere la luce. Si avvicinò poi al letto di Hwanwoong e si inginocchiò per terra accanto ad esso.
_Niente sveglia domani, né per te, né per me_  disse con un sorriso stanco. In effetti i professori avevano dato il permesso a loro due, Dongju e Geonhak di saltare le attività di martedì per riprendersi. Nel caso di Hwanwoong erano stati avvisati i suoi genitori. Era sicuro che lo avrebbero chiamato il giorno dopo implorandolo di tornare a casa o di farsi venire a prendere, ma Hwanwoong aveva già la risposta pronta. Non avrebbe lasciato quel posto, perchè così avrebbe lasciato Youngjo. Ed era l'ultima cosa che voleva.
_Per fortuna. Sono stanco morto_  disse alle parole del corvino e ricambiò il suo sorriso. Quest'ultimo si avvicinò al viso del più piccolo che andò subito in panico. Che stava facendo?
Youngjo si prese a pugni mentalmente per evitare di baciarlo sulle labbra e per fortuna ce la fece. La tentazione era più enorme che mai, ma riuscì a resisterle. Perchè riusciva a mantenere il controllo quando era con Hwanwoong e invece no quando non c'era? Non aveva senso questa cosa, eppure era felice che fosse così.
Lasciò un lungo bacio sulla guancia del più piccolo al quale si fermò il cuore quando sentì le labbra morbide di Youngjo sulla pelle.
_Buonanotte bello_  sussurrò il corvino e si alzò per infilarsi nel suo di letto. Avrebbe voluto dormire con lui, certamente, ma non osò chiedere. Non sapeva però che anche Hwanwoong lo avrebbe voluto più di ogni altra cosa ma aveva paura di chiederlo.

_No mamma, non voglio_
_Ma non puoi restare lì_
_Sì che posso_
Hwanwoong alzò gli occhi al cielo. Sua madre si preoccupava troppo. Era stata la sua chiamata a svegliarlo quella mattina. Ora era seduto contro la parete, il piumone tirato fino alla vita a discutere col telefono all'orecchio mentre Youngjo lo osservava sdraiato nel suo letto con sguardo divertito. L'aveva sognato ogni singolo secondo quella notte.
_Ma perché vuoi restare lì? Non puoi fare niente con la caviglia slogata_
_Prima di tutto non so ancora se è slogata, peggio o meno grave. Secondo è meglio se resto così non sprechiamo soldi_
Fece l'occhiolino al corvino che scoppiò a ridere e subito si tappò la bocca. Con la frase dei soldi la madre di Hwanwoong avrebbe ceduto, quello era sicuro. In effetti ci fu un lungo silenzio.
_Lo so, ma..._
_Dai mamma, ci sono i miei amici qui e ad alcune attività posso ancora partecipare_  insisté piagnucolando e infine lei sospirò.
_E va bene. Ma voglio che mi chiami ogni sera per dirmi come stai_
Hwanwoong strinse il pugno in aria in segno di vittoria.
_Certo mamma, promesso, ti voglio bene, buona giornata, buon lavoro, ciao_  disse dispettoso e le attaccò la chiamata in faccia. Notò lo sguardo sbalordito di Youngjo su di sé e fece spallucce.
_Dai, non volevo che mi rompesse ancora a lungo_
Il corvino scoppiò a ridere.
_Non ti avrei associato questo comportamento_
Il biondino scostò la coperta e appoggiò attentamente entrambi i piedi sul pavimento.
_È perchè sai meno di me quanto credi. Abbiamo parlato solo di te se ci pensi_  disse sorridente e con sguardo basso. Provò a mettere un po' del sue peso sulla gamba sinistra, ma subito strinse i denti dal dolore.
_Serve aiuto?_  chiese Youngjo subito e saltò fuori dal letto.
_Sì, volentieri_
Hwanwoong si aggrappò al più grande e assieme raggiunsero l'armadio dove scelsero i vestiti da indossare quel giorno. Chiaramente non era necessario dato che tutti gli altri allievi erano già fuori da qualche parte, ma non volevano sembrare dei barboni per quando sarebbe arrivato il medico.
Verso le 9:30 qualcuno bussò alla porta e quando Youngjo andò ad aprire venne assalito da un Dongju selvaggio che gli saltò al collo e lo stritolò in un abbraccio soffocante. Hwanwoong che era seduto sul suo letto si mise a ridere.
_Non ucciderlo per favore, mi serve ancora_  commentò vedendo come il corvino cercava di liberarsi dall'abbraccio letale.
_Come vuoi_  disse il maknae sorridendo diabolico e raggiunse Hwanwoong saltellando allegro lasciandosi dietro Youngjo che tossì e si massaggiò il collo. Anche il biondino divenne vittima di Dongju, però in un modo meno violento. Quando guardò oltre la sua spalla vide una ragazza vestita con la divisa dell'hotel che spinse un piccolo carrello nella camera.
_Fa parte del servizio degli infortuni_  spiegò quando vide gli sguardi stupiti dei ragazzi.
_Se volete che vengo a prenderlo chiamate pure la reception_  disse educatamente sparì poi in fretta. Sul carrello c'erano due vassoi con piatti pieni di cibo.
_Wow, bel servizio_  esultò Dongju e si prese un mirtillo da una ciotola senza chiedere il permesso.
_Ehi, è la mia colazione_  lo rimproverò Hwanwoong prendendo la ciotola in mano e iniziò a ficcarsi i mirtilli in bocca. Youngjo rise vedendo i due ragazzi litigare per il cibo e si sedette tra di loro per dividerli.
_Tu non hai mangiato?_  chiese rivolto al maknae.
_Certo che ho mangiato_  rispose lui come se fosse la cosa più evidente di tutti i tempi.
_Sono andato giù con Geonhak e tutti gli altri. E ho visto anche Keonhee e Seoho_  aggiunse con un ghigno.
_Li hai salutati?_  chiese Hwanwoong con le sopracciglia alzate.
_Ma mica. Stavano limonando troppo perchè volessi interromperli_
Gli altri due si scambiarono uno sguardo.
_Ma davvero? In mensa davanti a tutti?_  chiese il corvino e Dongju annuì ridacchiando.
_Da quello che ho capito qualcuno li ha insultati come froci quindi per vendicarsi si sono messi a... insomma, volevano far vedere che non gliene frega nulla del giudizio e ho pensato fosse meglio lasciarli fare_
Hwanwoong prese uno dei due vassoi e se lo appoggiò sulle gambe per prendersi il cibo più facilmente.
_Dai, stima. Ci vuole qualcosa_  si complimentò Youngjo con nessuno di preciso e si prese un cornetto ripieno di cioccolato.
_Ma Geonhak? Non è rimasto qua?_  domandò Hwanwoong a Dongju mentre spalmò il miele sul pane.
_No, ha detto che non riesce a stare qui tutto il giorno a fare niente. Per questo che sono venuto a rompere le scatole a voi_  sghignazzò il maknae e si arrotolò ai piedi del letto di Hwanwoong. Sembrava proprio che non avesse intenzione di andarsene tanto in fretta.
_Allettante..._  mormorò Youngjo facendo scappare una risatina al biondino. Sapevano entrambi che non avrebbero avuto pace quel giorno.

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