☼ XIII ☼

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_Vi è chiaro che sono le 20:00 passate? L'orario in cui gli allievi hanno libero è passato da un bel po'!_  disse la signora Kwon con gli occhi a due fessure e fece un passo verso i ragazzi.
_Lo sappiamo professoressa_  rispose Hwanwoong imbarazzato a testa basta.
_E allora perchè siete arrivati adesso? Si può sapere che stavate facendo?_
_No!_  s'intromise in fretta Youngjo ricevendo un'occhiataccia da parte della docente.
_E cosa vorrebbe dire "No"?_  chiese aggressiva. Il corvino non si lasciò intimorire dallo sguardo assassino della signora Kwon. In più era anche più alto di lei.
_Vuol dire che non le diremo dove eravamo o cosa stavamo facendo perchè altrimenti invaderebbe la nostra privacy_
Hwanwoong lo ammirò profondamente per quel suo coraggio e non riuscì a levargli gli occhi di dosso mentre rimaneva fermo dov'era a subirsi gli sguardi taglienti della professoressa.
_Ah... privacy_  disse quest'ultima e rise leggermente. Molto evidentemente aveva frainteso le parole di Youngjo.
_Comunque sia, siete in castigo per aver infranto le regole scolastiche_
Hwanwoong sospirò. Ora avrebbe detto loro ciò che non potevano fare oppure quello che dovevano fare come punizione.
_Dai potrebbe essere peggio_  disse Youngjo convincente quando furono seduti a uno dei tavoli deserti in mensa. La Kwon non aveva tolto loro il diritto di mangiare o di partecipare alla corsa d'orientamento, per fortuna. Avrebbero dovuto aiutare in cucina.
Hwanwoong sbuffò.
_Dici che pulire i cessi sarebbe stato peggio? Beh, in effetti è vero_  ammise e continuò a ficcarsi cibo in bocca. Youngjo sorrise. Capiva che il biondino non era abituato a venir punito in quel modo, ma per lui stesso ormai non era più nulla di nuovo fregarsene delle regole.
Ad un tratto si sentì rimbombare dei passi agitati e Keonhee irruppe rumorosamente nella mensa quasi vuota. Raggiunse il tavolo dove erano seduti gli altri due e si appoggiò ad esso per riprendere fiato.
_Madonna, ma che hai fatto?_  chiese Hwanwoong osservandolo.
_Ti cercavo_  ansimò il suo migliore amico in risposta.
_E per questo c'era bisogno di ucciderti?_  lo rimproverò Youngjo divertito. Il più piccolo si rese conto che era la prima volta che quei due si parlavano da quando era iniziata la gita e quindi da quando Youngjo era cambiato.
_Scusa, ma non eravate qui per cena e Woong non rispondeva ai messaggi quindi pensavo che magari era successo qualcosa..._
_Va tutto bene, stai calmo_  lo interruppe Hwanwoong e gli diede una gentile buffata in testa.
_Quindi tu e Seoho, eh?_  chiese con un ghigno. Keonhee sorrise imbarazzato e si sedette accanto al più piccolo. A quanto pare si sentiva a disagio davanti a Youngjo dato che non lo conosceva nella sua nuova persona.
_Eh già_  disse orgoglioso e batté le mani.
_Seoho? Quel ragazzo con i ciuffi rossi?_  si aggiunse al discorso Youngjo come se niente fosse.
_Sì. Io e lui siamo..._ 
_Una coppia!_  gli finì la frase Hwanwoong.
_No, non ancora purtroppo_  ammise Keonhee e si grattò la testa imbarazzato.
_Perchè no?_  chiese il biondino e il suo sorriso svanì.
_Ci piacciamo, non significa che andremo bene anche in una relazione. Certo che vorrei provare, ma non voglio nemmeno stressarlo. Passeremo del tempo insieme e lui ci penserà su se vuole diventare il mio ragazzo_
_Romantico_  commentò Youngjo ridendo. Keonhee lo guardò con la fronte corrucciata.
_Voi che avete fatto per la precisione?_  gli chiese per girare le carte sul tavolo.
_Oh, noi..._  iniziò il più piccolo in un leggero attacco di ansia.
_Nulla di interessante_  lo salvò Youngjo e, anche se il più alto avrebbe voluto continuare a indagare, il discorso finì lì perchè la signora Kwon arrivò al loro tavolo.
_Yeo e Kim, seguitemi per favore_  disse severa e incrociò le braccia.
_Aspetta che?_  chiese Keonhee confuso passando lo sguardo su tutti e tre.
_Dobbiamo... aiutare in cucina_  spiegò Youngjo a bassa voce, ma la docente lo sentì chiaramente.
_Proprio così. Non prendere esempio da loro Lee, mi raccomando_
A quanto pare Kwon chiamava solo Dongju per nome e non con il cognome. Questo segnava chiaramente le sue preferenze tra gli allievi.
_Allora... ci vediamo domani_  disse Keonhee confuse e si alzò dalla panchina per far passare Hwanwoong che mostrò una smorfia appena lo professoressa fu girata.
Arrivati nell'enorme cucina Youngjo si lasciò scappare uno sbuffo. C'era una grande confusione e i dipendenti dell'hotel giravano nervosamente. Un uomo basso vestito di bianco e con un cappello da cuoco si avvicinò ai due ragazzi e li squadrò attentamente.
_Li lascio a lei. Decida pure quando liberarli_  disse la signora Kwon e uscì poi frettolosamente. Hwanwoong si sentiva a disagio davanti a quell'uomo che lo fissava. Istintivamente si avvicinò a Youngjo dove si sentiva più al sicuro il quale gli accarezzò un'attimo la schiena per confortarlo.
_Allora, che sapete fare voi due?_  chiese il cuoco con educazione e appoggiò le mani sui fianchi.
_Sicuramente non cucinare_  disse subito Youngjo e alzò una mano in aria.
_Oh fa niente. A quest'ora non c'è più molto da cucinare_  lo rassicurò l'uomo ridacchiando.
_Vi faccio lavare i piatti, che ne dite?_
Hwanwoong guardò il suo hyung poco convinto e corrugò la fronte.
_Sì, va benissimo_  disse quest'ultimo senza badare allo sguardo protestante del biondo.
_Perfetto, seguitemi_ 
Il cuoco condusse i due ragazzi attraverso la cucina in un'angolo dove su un tavolo si impilavano piatti sporchi. Hwanwoong sospirò vedendo quelle montagne di stoviglie, così Youngjo gli tirò una pacca incoraggiante sulla spalla.
_Allora, qui c'è il detersivo, lì sono le spugne, quando li avete puliti metteteli là. Buon lavoro_  parlò l'uomo indicando in tutte le direzioni possibili e sparì poi subito.
_A-aspetti, non ho capito_  replicò Hwanwoong ma venne ignorato.
_Fa niente_  disse il corvino mettendogli una mano sulla spalla.
_Improvviseremo_
Prese una spugna e la stritolò.
_Va bene, laviamo sti piatti!_ 
Riempirono i lavandini di acqua calda e ci aggiunsero un quintale di detersivo che si trasformò subito in miliardi di piccole bolle. Affondarono poi le mani nella schiuma bianca. Hwanwoong ridacchiò per il solletico e iniziò a scoppiarne mentre il corvino lo osservò divertito.
_Ehi, devi pulire, non giocare_  gli ricordò gentilmente facendogli mettere un piccolo broncio.
_Hai ragione_  affermò il biondino e prese una manciata della sostanza sul palmo aperto.
_Però prima..._
Con un ghigno si mise in punta di piedi e picchiò la mano affettuosamente sulla testa di Youngjo appiccicandogli così le bolle ai capelli.
_Ma ehi_  esultò questi divertito e si levò di dosso la schiuma. Per vendicarsi ne prese con entrambe le mani e lo distribuì efficacemente sulla testa di Hwanwoong che spalancò la bocca.
_Ah sì?_  chiese provocante e fingendo di arrabbiarsi. Affondò un dito nella schiuma e la lasciò sul naso del maggiore. Lui per non darsi vinto spalmò le bolle sulle spalle e sulla schiena del ragazzo mentre quello iniziò a correre attorno al tavolo per sfuggirgli. Entrambi risero come degli stupidi mentre si bombardarono con la schiuma e con l'acqua calda. Era la sensazione più bella che Hwanwoong aveva provato da molto. Anche con Keonhee si divertiva in quel modo, ma non sentiva quel forte senso di libertà, nonostante fossero in una cucina in quel momento. Voleva stare con Youngjo quando poteva. Voleva divertirsi, abbracciarsi ed essere felice con lui quando poteva. Lo voleva nella sua vita.
Il loro spasso venne interrotto dal cuoco che aveva dato loro il compito di lavare i piatti.
_Ragazzi, per favore!_  esclamò frustrato vedendo il casino di acqua e schiuma sul pavimento.
_Se vi comportate in quel modo non posso tenervi qua!_
I due si guardarono. Erano coperti di macchie bianche e soffici da cima a fondo e avevano i vestiti bagnati. Solo allora si accorsero che tutte le persone, senza eccezione, in quella cucina li stavano fissando, chi male, chi divertito e, chi ancora, arrabbiato.
Hwanwoong abbassò la testa in preda alla vergogna.
_Ci scusi_  mormorò imbarazzato.
_Stavamo solo..._
_Non voglio sentire scuse per questo_  lo interruppe il cuoco con le braccia incrociate sul suo ampio petto.
_Tornate al lavoro e guai a voi se iniziate ancora una scena del genere_
Li incenerì un attimo con sguardo, poi si girò e si allontanò vanitoso.
I due ragazzi osservarono il piccolo ometto finché non fu più in vista, poi si guardarono e scoppiarono a ridere.
_Siamo un disastro noi due assieme_  disse Youngjo con le lacrime agli occhi che si asciugò con l'orlo della maglietta.
_Un disastro stupendo_  commentò Hwanwoong con voce sognante senza pensarci due volte. Vedendo l'espressione sorpresa del suo hyung si tappò la bocca e arrossì violentemente.
_I-io intendevo..._  balbettò imbarazzato, ma il corvino gli mise una mano sulla spalla e gli sorrise.
_Tranquillo, lo terrò per me_
Si misero al lavoro e Hwanwoong evitò lo sguardo di Youngjo per paura di arrossire ancora di più. Gli era scappata quella frase, ma la pensava davvero. Loro due erano stupendi insieme, ecco cosa pensava. Ma cosa significava esattamente?
Youngjo lo osservò come grattava violentemente i piatti con la spugna e corrucciò la fronte. Si vergognava così tanto per quello che aveva detto poco fa? Sperava di no. Era sicuro che quella frase non lo avrebbe fatto dormire. Avrebbe pensato tutta la notte a Hwanwoong chiedendosi cosa provava per lui e se il minore forse sentiva qualcosa a sua volta. Si conosceva. Avrebbe perso molte ore di sonno.
Dopo più di mezz'ora in piedi entrambi erano già distrutti e il loro lavoro rallentò costantemente. Quando le pile di piatti sporchi sul tavolo accanto a loro erano finalmente spariti e le stoviglie giacevano nei loro ripiani puliti e luccicanti il cuoco arrivò ancora con un ghigno soddisfatto.
_Bene ragazzi, potete andare. Buon lavoro comunque_
Youngjo si inchinò per ringraziare mentre Hwanwoong lo fece a voce. Si asciugarono le mani e lasciarono la cucina fianco a fianco. Quando furono in mensa Hwanwoong andò verso il primo tavolo che capitò e si lasciò cadere su una sedia.
_Non mi sento più i piedi_  si lamentò con un sospiro. In effetti gli bruciavano molto. Avevano camminato tutto il giorno e stare in piedi così a lungo nella stessa posizione non aveva fatto piacere alle sue ginocchia.
_Posso prenderti in braccio se vuoi_  propose il corvino con un gentile sorriso e si mise in piedi dietro a lui per mettergli le mani sulle spalle e massaggiargliele dolcemente. Hwanwoong girò la testa piegando il collo per guardarlo in viso con espressione sorpresa.
_Cosa? Ma no, non c'è bisogno. Anche tu sarai stanco e domani dobbiamo correre_
_Lo so, ma non voglio che crolli prima di essere in camera_  continuò Youngjo muovendo i pollici sulle scapole del minore.
_Non lo farò, non è lontana_
Il più grande ridacchiò.
_Daii, sono sicuro che sarà divertente_  insisté saltellando sul posto. Hwanwoong alzò nuovamente la testa per guardarlo con le sopracciglia alzate.
_Non sapevo facessi aegyo_
In verità l'aveva detto per non arrossire nuovamente alle parole di Youngjo che ridacchiò ancora.
_Certo che lo faccio. Mi serve in casi come questo_
Lasciò le sue spalle e si sedette in faccia a lui.
_Va bene. Se mi mostri un po' del tuo miglior aegyo ti lascio portarmi in braccio_  disse Hwanwoong divertito e Youngjo sospirò. Mise le dita sulle guance riempite di aria e corrucciò le labbra in un modo adorabile mentre strizzò gli occhi.
Il biondino scoppiò in una fragorosa risata e batté le mani.
_Ma che c'è?_  chiese Youngjo guardandolo storto.
_Ma niente, sei bravissimo_  rispose Hwanwoong e si alzò in piedi.
_Il mio di aegyo però lo vedrai un'altro giorno_
_Perché?_
Hwanwoong fece spallucce.
_Non mi piace molto e poche persone hanno le capacità di convincermi a farlo_
Youngjo si grattò la testa e si alzò in piedi a sua volta.
_Va bene, allora sarò paziente_  disse con un sorriso. Si avvicinò e gli avvolse il busto con le braccia per alzarlo. Lo prese in braccio di lato, come un piccolo bimbo e camminò fuori dalla mensa e verso l'ascensore.
_Non sono pesante?_  chiese Hwanwoong preoccupato mentre teneva un braccio attorno al suo collo.
_Non tanto_  lo rassicurò Youngjo.
_Puoi schiacciare tu?_
Fece uno scatto con la testa verso i pulsanti e il piccolino li premette subito. Si sentiva bene in quella posizione ma non riusciva a rilassarsi per paura di spaccare la schiena a Youngjo. Sembrava però davvero che se la cavava perfettamente perchè non barcollava o cose simili.
Arrivò l'ascensore e ci entrarono. Automaticamente entrambi si guardarono allo specchio.
_Siamo ancora stupendi?_  chiese il corvino teneramente mentre l'affare si mise in viaggio. Hwanwoong arrossì nuovamente e nascose il viso nei soffici capelli del suo hyung che rise divertito.
_Lo prendo per un sì_
L'ascensore si fermò e uscirono in corridoio. Youngjo prese la chiave dalla sua tasca con un po' di fatica per via del ragazzo che dovette tenere un attimo con un braccio solo, ma ce la fece. La passò a Hwanwoong che aprì la porta. La loro camera era fresca e pulita. Le lenzuola erano state cambiate e tutto era ordinato perfettamente.
_Che piacere_  commentò Youngjo mentre chiuse la porta.
_Ehm... puoi lasciarmi hyung_  si fece notare Hwanwoong timido.
_Ah sì, certo_  disse il corvino e fece atterrare il ragazzo delicatamente sul pavimento.
_Grazie mille_
_Ma figurati_
Lavarono i denti e si cambiarono, tutto in contemporaneo e uno vicino all'altro. Prima di sdraiarsi ognuno nel proprio letto si abbracciarono ancora e si augurarono la buonanotte. Entrambi chiusero in fretta gli occhi per la stanchezza, ma i loro e pensieri erano collegati come pure i loro sogni. Volevano stare insieme tutto il tempo, anche se nessuno dei due osava dirlo e nessuno dei due sapeva di essere innamorato pazzo dell'altro. L'avrebbero scoperto in tempo.

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