Hwanwoong si vestì con tranquillità, si asciugò i capelli e si pettinò.
Quando uscì dal bagno di un umore un po' migliore di quello avuto quando era entrato, dovette purtroppo vedere Youngjo in piedi accanto alla finestra aperta con in mano il telefono appartenente a qualcun altro.
_Ehi!_ esclamò arrabbiato. Il corvino alzò lo sguardo e sorrise da diavolo.
_Sì?_
_Cosa ci fa il mio telefono nelle tue mani?_
Hwanwoong si avvicinò a passo svelto e gettò sul materasso tutto ciò che aveva tra le braccia con poca delicatezza.
_Non posso?_ chiese Youngjo divertito mentre continuò a muovere le dita sullo schermo.
_Ovvio che no! È mio e tu non lo devi toccare!_
Hwanwoong stava gridando, era fuori di sé dalla rabbia. Si sentiva la testa in fiamme. Come osava quel dannato coglione frugare nella sua roba e in più usare il suo telefono, lì dove c'erano le cose più personali e private?
Youngjo sussultò leggermente vedendo Hwanwoong così aggressivo.
_Ehi calma, stavo solo cercando di scoprire il codice... Purtroppo ora si è bloccato_
_Ridammelo immediatamente!_
Hwanwoong allungò il braccio per riprendersi ciò che era suo, ma Youngjo alzò soltanto il braccio per renderlo irraggiungibile.
_Mancato_ esultò divertito vedendo gli sforzi del bassotto.
_Prima cresci, poi vediamo_
_L'unica cosa che deve crescere qui è il tuo cervello che equivale a quello di un rinoceronte, stronzo che non sei altro!_
Ci vollero un paio di secondi a Youngjo per realizzare ciò che aveva sentito e Hwanwoong sfruttò quest'occasione per aggrapparsi al suo braccio e afferrare il telefono.
_Ma chi ti credi di essere?!_ gridò il corvino arrabbiato e tenne duro. Stavano lottando in due per quell'apparecchio, le mani le une sopra alle altre e tiravano violentemente. Ad un tratto Youngjo lasciò andare la presa nell'intento di mettere le mani addosso a Hwanwoong e mostrargli come stavano le cose. Quest'altro era così carico di collera che le sue braccia scattarono indietro. Il cellulare gli scivolò dalle dita, picchiò contro la parete e poi sul pavimento con la forza di un sasso.
Ci fu un silenzio di tomba. Youngjo aveva un'espressione scioccata rendendosi conto di ciò che aveva combinato. Hwanwoong invece corse lì dove l'oggetto era finito e lo girò. Lo schermo era coperto interamente di crepe e alcuni piccoli frantumi di vetro erano sparsi per terra.
_Io... scusa, non volevo_ balbettò Youngjo seriamente dispiaciuto e si avvicinò cautamente. Hwanwoong aveva dimostrato poco fa la sua forza di volontà ed era decisamente superiore a quello che aveva creduto.
Il più piccolo si alzò in piedi con il telefono rovinato nella mano tremante e con l'altra strinse il pugno. Non sapeva esprimere la sua rabbia in parole. Riusciva solo a fulminare il ragazzo davanti a lui che non aveva mai visto così riservato.
_Hwanwoong... non guardarmi così. Non ho fatto apposta, davvero_
Osò un leggero sorriso cercando di sdrammatizzare ma provocò l'esatto contrario. Hwanwoong esplose. Tutta la rabbia, la frustrazione e il dolore che si era tenuto dentro per così tanto tempo ora gli fuoriuscì in una sola cascata. E Youngjo venne inondata da essa.
_Non hai fatto apposta, eh?! Sai che se invece di toccare le mie cose te ne stavi fermo a fare i cazzi tuoi nulla si sarebbe rotto! Sarebbe ora che tu imparassi a usare il cervello invece che le mani, per qualcosa ce l'hai!_
Non riusciva a fermarsi. Non pensò alle conseguenze. Pensò solo a scaraventare tutto ciò che gli passava per la testa addosso a Youngjo in forma di parole. E voleva che facessero male.
_Hai mai pensato a come potrei sentirmi io con tutto questo?! Hai mai provato a metterti nei miei panni, a provare ciò che provo io ogni volta che mi tratti come sporcizia?! Hai mai pensato a quanto la mia adolescenza e la mia felicità potessero essere influenzati da tutto ciò?! No!_
All'ultima parola Hwanwoong ci aggiunse un colpo col piede per terra. Sentì una piccola fitta di dolore al ginocchio, ma la ignorò completamente. Youngjo lo guardava con occhi sgranati dallo spavento mentre assorbiva ogni singola parola. Lo colpivano, lo svegliavano.
_Tu non hai idea di quanto mi hai reso la vita un inferno! Non sai quanta paura avevo ogni volta a percorrere un corridoio se non c'era Keonhee al mio fianco! E i segni che mi hai lasciato non sono solo mentali; il livido che mi hai procurato con la chiave ce l'ho ancora e mi fa male se mi appoggio contro il muro!_
Youngjo si sentiva piccolo, nonostante fosse molto più alto. La quantità di rabbia che sapeva contenere un corpicino come quello di Hwanwoong era impressionante, terrificante. Gli sembrava che il ragazzino che aveva sempre adorato stuzzicare e prendere in giro si fosse trasformato in un mostro.
_È ora che ti rendi conto di quanto sei sempre stato stronzo e cattivo e questo senza motivo! Io non ti ho fatto mai niente di male nella vita! Ti odio!_
Fu l'ultima cosa che Hwanwoong gridò addosso a Youngjo prima che gli si spezzò il fiato. Il suo petto si alzava e si abbassava in fretta. Vide il ragazzo davanti a sé come attraverso un vetro bagnato. Stava di nuovo per piangere?
Mentre passavano i secondi Hwanwoong si rese conto della situazione. Aveva gridato. Aveva detto ciò che gli pesava sull'anima da quando era diventato vittima di Youngjo. Aveva finalmente trovato il coraggio di alzare la voce.
Ma un cosa gli tornò in mente. Si era già difeso il giorno prima e aveva pagato duramente. Quale poteva essere il prezzo per un esplosione del genere?
L'ira lasciò spazio alla paura. Hwanwoong indietreggiò, il telefono rotto ancora in mano, mentre con l'altra tastò per la maniglia. Quando la trovò la abbassò in fretta, la spalancò e si allontanò di corsa. Non gli importava se ora Youngjo avesse ancora messo le mani sui suoi oggetti personali. L'importante era non farsi prendere, altrimenti avrebbe potuto anche risvegliarsi all'ospedale.
Il corvino rimase in piedi per un tempo indefinibile nello stesso punto. Guardò lo porta come si chiudeva, vedeva tutto a rallentatore. Gli sembrava di sentire ancora le grida di Hwanwoong nell'aria e nelle orecchie. Passò il tempo, forse secondi, forse minuti. Lentamente un silenzio assordante si depose nella piccola camera. Youngjo si girò e a passo lentissimo raggiunse il proprio letto e si lasciò cadere su di esso.
"Hai mai pensato a come potrei sentirmi con tutto questo?".
Come si sentiva Hwanwoong? Ferito sicuramente, ma ci doveva essere di tutto.
"Tu mi hai reso la vita un inferno".
Non era ciò che aveva voluto. Aveva voluto divertirsi, distrarsi. L'aveva fatto sentire meglio vedere qualcuno messo peggio di lui.
_Che stupidata..._ mormorò. Hwanwoong non gli aveva fatto niente, era vero. Era semplicemente... sempre stato più felice, più sicuro di sé. Aveva le idee in chiaro per la sua vita. Era più carino e più intelligente. Youngjo non era nulla di tutto questo. Era sempre stato questo il motivo? Gelosia? Invidia? Ansia? Paura? Era stato per colpa del suo passato e presente?
Si passò le mani nei capelli e li tirò. Faceva molto male. Quante volte l'aveva fatto a Hwanwoong? Quante volte quel piccolo ragazzino aveva sentito dolori alla testa, alle braccia, agli stinchi, ovunque Youngjo aveva sempre adorato colpirlo? Quante volte aveva pianto per il male sia fisico che interno?
Aumentò la presa ai suoi capelli e un gemito di dolore gli uscì di bocca. Gli occhi gli bruciarono. Era così che si sentiva Hwanwoong?
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⟣тшιIιgнт⟢
Fanfiction❕L'ho riletta e corretta tutta per il concorso dei Wattys2021❕ L'incubo più grande di Yeo Hwanwoong si è avverato: in una gita scolastica lunga ben dodici giorni è costretto a vivere in una camera da due persone con il suo unico e peggior nemico: Ki...