᯽ VI ᯽

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Hwanwoong non oppose resistenza alla spinta di Keonhee. Era troppo sopraffatto da ciò che vedeva. Sentì a malapena il rumore della porta che si chiuse.
Rimase immobile lì dov'era. Non riusciva a distogliere lo sguardo da Youngjo. Era come una calamita per i suoi occhi. Aveva pianto? I suoi occhi sembravano diversi da solito. Non più bui e crudeli, ma feriti e tristi.
Ricambiava il suo sguardo. Era inespressivo, non voleva comunicare niente. Tutto ciò che aveva provato nelle ultime due ore e che stava ancora provando adesso non lo voleva dare a mostrare. Non voleva essere una persona debole che mostrava la propria pena. Guardò Hwanwoong in viso e rivide in lui tutto ciò che gli aveva fatto negli ultimi anni. Erano state tutte cattiverie.
_Y-youngjo?_  iniziò lui preoccupato e fece un passo esitante in avanti. Il nominato non rispose. Lo fissò ancora a lungo con il suo sguardo malinconico prima di girare la testa e guardare il pavimento.
_Va tutto bene?_
Hwanwoong osò avvicinarsi ancora, ormai non pensava che sarebbe stato picchiato. Oppure era tutta una trappola? Youngjo voleva che si incuriosasse a tal punto da entrare nell'area della quale necessitava per raggiungerlo con un calcio o un pugno?
Si avvicinò ancora e il corvino ancora non si mosse. Il panico raggiunse Hwanwoong. Cosa significava? Quel comportamento non l'aveva mai visto da quel ragazzo e ciò lo impauriva.
Si spostò lateralmente verso il suo di letto così da non perderlo di vista; teneva ancora la testa bassa e le mani tremanti nei capelli. Voleva chiedergli cos'era successo, se era tutto per via dell'esplosione di prima o se si trattava di qualcosa di completamente diverso, ma si trattenne. Temeva che avrebbe peggiorato tutto, reso aggressivo Youngjo cosicché gli avrebbe messo le mani addosso come sempre.
Vedendo che però continuava a fare niente che restare in quella posizione depressa si decise a rischiare e girarsi. Iniziò a frugare tra le cose sparpagliate sulla scrivania in cerca dello spazzolino e del dentifricio e intanto ascoltò attentamente. Aspettava il rumore del pavimento scricchiolante, di passi veloci o un insulto, ma le sue mani che si muovevano rimasero gli unici rumori udibili nella camera.
Hwanwoong si girò con in mano ciò di cui aveva bisogno. Youngjo non aveva ancora cambiato posizione. Stava diventando davvero inquietante. In passato non avrebbe sprecato un'occasione del genere. Già solo ieri gli aveva lanciato la chiave contro la schiena mentre era girato. Sembrava un persona completamente estranea.
_Io... vado in bagno se non ti dispiace_
Attese, ma come si era immaginato Youngjo non diede alcuna risposta. Così si affrettò raggiungere la porta e a chiudersi nel piccolo camerino. Si appoggiò contro le piastrelle e si mise un braccio sulla fronte per calmarsi. Non era normale. Tutto ciò che stava accadendo non era normale. Già solo che Hwanwoong era riuscito a esprimere a parole ciò aveva sempre voluto dire era un cosa nuova e adesso questo... se Youngjo si ritrovava in quello stato a causa sua, quest'ultimo si sentiva quasi in colpa. Ora non voleva essere il responsabile di quello che si trovava sul letto fuori dal bagno. Non voleva aver ridotto il ragazzo che tanto gli aveva rovinato la scuola in qualcosa che faceva così tanta pena. Non voleva e basta...
Si scrollò per tornare alla realtà e iniziò a lavarsi i denti. Doveva esserci una semplice spiegazione. Forse l'aveva chiamato sua madre dicendo che aveva divorziato con suo padre. Forse gli era morto un parente o qualcosa del genere. Forse...
_Basta Hwanwoong. Non ti sei mai preoccupato per lui. Perché ad un tratto dovresti?_ parlò al suo riflesso a bassa voce per non farsi sentire.
Uscì dal bagno aprendo e chiudendo la porta nel più completo silenzio. Youngjo si era sdraiato nel letto e aveva tirato la coperta così tanto che si vedevano a malapena i suoi capelli.
Hwanwoong si struccò, si cambiò, mise a caricare il telefono che per fortuna funzionava ancora, tutto nell'assoluto silenzio. Si infilò sotto le coperte. A differenza della notte prima non si rannicchiò contro il muro per lasciare più distanza possibile tra lui e Youngjo, ma si sdraiò su un fianco con la mano sotto al viso e osservò il mucchio immobile nell'altro letto. Ci pensò su a lungo se farlo o no e infine decise che ne sarebbe potuta valere la pena.
_Buonanotte Youngjo_
Ovviamente non ricevette risposta. Soltanto un singhiozzo soffocato dal piumone interruppe in silenzio prima che entrambi i ragazzi si abbandonarono al mondo dei sogni che quella notte non avrebbe regalato loro nulla di piacevole.

Hwanwoong si svegliò per via di un fracasso alla porta. Sbatté le palpebre e si sedette sul materasso strofinandosi gli occhi. Qualcuno bussò ancora, questa volta più forte e una voce maschile, quella di uno dei professori gridò di darsi e una mossa e alzarsi.
Hwanwoong gridò un "Arriviamo!" per farlo zittire e afferrò poi il suo telefono dal tavolino accanto al letto per guadare l'ora. Erano le 07:15. Sia lui, sia Youngjo avevano dimenticato di mettere la sveglia, per quello era arrivato il docente a rompere le scatole.
_Merda Youngjo, alzati!_  disse in fretta saltando fuori dal letto e afferrando i vestiti per quel giorno. Vide che il più grande non si mosse e sbuffò. Pian piano quell'ignoranza iniziava a dargli sui nervi.
_Dai alzati. Si arrabbieranno_
_Non voglio..._  mugugnò Youngjo assonnato e si tirò il piumone sul viso. Hwanwoong intanto si era già cambiato e prese la matita per mettersela in fretta. Faceva parte del suo programma giornaliero e non la lasciava mai via.
_Devi alzarti Youngjo_  disse avvicinandosi al letto di quest'ultimo e gli appoggiò esitante una mano sulla spalla.
_Oppure stai male? Vuoi che chiami qualcuno?_
Il corvino scosse la testa e si mise seduto.
_Arrivo, non c'è bisogno_
Hwanwoong lo guardò confuso. In un caso normale avrebbe detto "Fatti gli affari tuoi" o qualcosa del genere. Ma in fondo già da ieri quel ragazzo era diverso. Avrebbe dovuto abituarsi.
Aspettò finché Youngjo si fosse alzato per spostarsi verso la porta. Aveva un aspetto terribile. I suoi capelli erano più annodati che mai, i suoi occhi erano stanchi e gonfi, aveva le occhiaie evidenti e la pelle pallida. Faceva paura.
_Okay, io... vado. A più tardi_  disse Hwanwoong esitante e uscì in corridoio.

_Aspetta, spiegami meglio_  disse Keonhee confuso e si picchiettò un dito sulla fronte. Erano in piedi accanto alla stazione del treno e aspettavano l'autobus. Tutte le terze classi per la precisione. Sarebbero andati in un paese vicino a visitare i campi e cose così. Nessuno aveva ascoltato chiaramente quando i professori avevano spiegato.
_Hai detto che ha pianto?_
_Sembrerebbe di sì_
Hwanwoong fece spallucce. A colazione si era rifiutato di parlare di ciò che era successo la sera prima dopo che era rimasto da solo con Youngjo. Non perchè c'era Seoho, ma perchè era stato ancora occupato e realizzare tutto.
_Wow..._
Keonhee era stupito.
_Non me l'aspettavo che la tua rabbia avrebbe avuto questo effetto su di lui_
Hwanwoong lo guardò di lato.
_Chi ti dice che è per colpa mia? Magari è successo qualcos'altro di brutto_
_Naah_
Keonhee gli diede una buffata gentile in testa.
_Lo conosci anche tu. In questi anni non è mai stato così fragile. Era uno shock per lui vedere quanto sai difenderti e secondo me gli fa solo bene. Aspetta e vedrai Woongie_
Il più piccolo voleva già protestare, ma in quel momento arrivò un'autobus a due piani e iniziò la lotta per i posti migliori. Keonhee e Hwanwoong stettero al piano di sotto, lì dove c'era più tranquillità. Il viaggio durò a malapena mezz'ora.
Il bus si fermò sulla piazza di un piccolo paese che sembrava identico a quello in cui alloggiavano.
I due migliori amici avevano cercato di mantenere una conversazione con poco Youngjo, ma entrambi continuavano a menzionarlo e chiedersi come stesse.
Finalmente poterono uscire da quel mezzo affollato e inspirare l'aria di campagna.
_Da questa parte ragazzi!_  gridò uno dei docenti vedendo che tutte e tre le classi erano radunate sulla piazza. Avevano percorso qualche metro quando Hwanwoong sentì un braccio sulle spalle e una voce esaltata accanto all'orecchio.
_Ci si rivedeeee_
Si girò e si ritrovò il viso di Dongju davanti che gli sorrideva ampiamente. I suoi capelli violacei brillavano così tanto al sole che faceva quasi male agli occhi.
_Ciao Dongju. Come stai?_  lo accolse Keonhee altrettanto allegro e gli tirò una pacca amichevole sulla spalla.
_Bene grazie. Voi?_
_Tutto bene_  mentì Hwanwoong subito. Non aveva voglia di coinvolgere altra gente.
_Sicuro?_  chiese Dongju e si mise tra lui e Keonhee.
_Sì, perchè ?_
Il maknae gli appoggiò una mano sulla spalla.
_Ho sentito che hai litigato con il tuo compagno di stanza_
Il cuore di Hwanwoong accelerò. Youngjo l'aveva già raccontato in giro?
_Come lo sai?_  intervenne Keonhee interessato.
_Il mio ragazzo ha la camera nello stesso corridoio e ha sentito come hai gridato_
Hwanwoong arrossì. Aveva una voce così potente?
_Ah... davvero?_  chiese innocentemente cercando di non mostrare il suo imbarazzo.
_Penso che molti ti hanno sentito_  continuò Dongju senza esitazione.
_Cos'è successo?_
Hwanwoong lo guardò in viso pronto per dirgli di farsi gli affari suoi, ma Keonhee lo salvò.
_È una faccenda non del tutto semplice e non credo che Woong vuole che lo sappiano tutti_  disse gentilmente e picchiettò la mano sui capelli del maknae come a un bambino che ha messo bene in ordine i suoi giocattoli.
_Oh... okay, scusatemi_  disse dispiaciuto e tolse il suo braccio dalle spalle di Hwanwoong.
_Posso comunque stare un po' con voi oggi? I miei amici sono noiosi_  continuò senza vergogna e mostrò un sorriso speranzoso.
_Certo, fai pure_  rispose Keonhee e Dongju saltellò sul posto entusiasta.
Hwanwoong si scambiò uno sguardo con il suo migliore amico e formò "Sei serio?" con le labbra. Il più grande sorrise e fece spallucce al quale l'altro alzò soltanto gli occhi al cielo. Se era riuscito sempre a sopravvivere a Youngjo, allora un bimbo come Dongju non poteva essere un sfida troppo grande.

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