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Per ora quella fu decisamente la giornata più divertente della settimana, anche per gli allievi che erano stati meglio di Hwanwoong. Lui arrivò in stanza stanco e sudato, ma tranquillo e contento come non più da tanto. Youngjo era già là, sdraiato di pancia sul letto a guardare il telefono.
Quando il più piccolo entrò alzò la testa e sorrise.
_Ciao. Com'è stata la tua giornata?_
_Bellissima, grazie_
Hwanwoong era stupito. Si doveva ancora abituare a quella nuova gentilezza.
Si avviò al suo materasso e prese la valigia aperta da sotto il letto. Era vuota.
"Cos'è questo, un'altro scherzo?".
_Youngjo..._  disse con voce arrabbiata e si alzò. Il corvino lo guardò innocente.
_Dove sono i miei vestiti?_
L'espressione del più grande cambiò subito da preoccupata a divertita.
_Ah quelli. Gli ho messi nell'armadio. C'è abbastanza spazio per entrambi_
Hwanwoong alzò le sopracciglia e squadrò il suo hyung che sorrise ampiamente e che rivolse poi la sua attenzione nuovamente allo schermo.
Fece qualche passo in direzione del mobile e lo aprì con un colpo. Davvero. I suoi vestiti erano tutti lì, piegati accuratamente e occupavano esattamente metà dello spazio.
_Spero non sia un problema che non ho chiesto il permesso_  continuò Youngjo.
_N-no, assolutamente_  balbettò Hwanwoong ancora altamente sorpreso da quel gesto. Qualche giorno prima gli aveva vietato di usare l'armadio.
_Anzi, grazie_
Youngjo spense il telefono e lo appoggiò sul letto con lo schermo rivolto verso il basso.
_Prego. Spero di poter rimediare... ai miei errori_  disse piano e si sedette a gambe incrociate sul materasso. Hwanwoong fece un rapido gesto con la mano per rifiutare.
_Non c'è bisogno_
_Si invece_  protestò l'altro.
_Mi sentirò in colpa finché non avrò fatto di tutto per ripagare_
Hwanwoong sospirò e sorrise.
_Va bene, se ci tieni_
Prese l'asciugamano e un cambio dall'armadio da indossare dopo la doccia. Si sentiva osservato e in effetti lo era, ma non disse niente.
_Hwanwoong..._ 
Il nominato si girò verso il corvino. Aveva di nuovo quell'espressione triste sul volto.
_Sì?_
Youngjo si morse il labbro come faceva così spesso.
_Quello che ho detto l'altro giorno... non è vero. Non sei assolutamente brutto_
Hwanwoong sentì qualcosa nella pancia che stava formando un buco. Non era piacevole ma nemmeno fastidioso.
_Anche quello che ho detto io non è vero_  ammise chiudendo l'armadio.
_Non è vero che ti odio e non penso che l'abbia mai fatto. Non ne sono capace_
Si guardarono a lungo. Ancora una volta avevano parlato del passato e si erano perdonati.
_Ehm... io vado in bagno_  disse il biondino in fretta e si chiuse in esso. Youngjo lo osservò come sparì alla porta e sorrise tenero.
_Sei adorabile, lo sai?_  sussurrò riprendendo il telefono in mano.
Una volta sotto all'acqua calda Hwanwoong riuscì a riordinare i pensieri. Lui e il suo compagno di stanza si stavano avvicinando involontariamente. Si chiese quanto tempo sarebbe passato finché sarebbero usciti insieme. Era sicuro che sarebbe accaduto. Così come Youngjo gli parlava ora sembrava proprio che era interessato a conoscerlo. E non gli dispiaceva affatto.

_Woong, ti sto parlando_
Il ragazzo scosse la testa per ordinare i suoi pensieri. Guardò Dongju che era seduto per terra accanto al divano sul quale erano Hwanwoong e Keonhee. Erano di nuovo al pianterreno nella sala comune e intanto l'angolo in cui erano seduti stava diventando il loro luogo di incontro.
Il maknae ridacchiò.
_Ho detto che lunedì si farà corsa d'orientamento e ti ho chiesto se l'hai mai fatto_
Hwanwoong si concentrò per cercare un qualche ricordo nella sua mente che aveva a che fare con quello sport.
_No. Al di fuori dalla scuola no_
Dongju lo osservò attentamente e piegò la testa di lato.
_Stavi di nuovo pensando a quel ragazzo?_
Keonhee ghignò e Hwanwoong arrossì.
_Cosa? No, assolutamente_  si difese e incrociò le braccia mentre mostrò un broncio offeso. Chiaramente aveva mentito. L'immagine di Youngjo che alzava la testa e sorrideva appena lo vedeva non gli voleva più uscire dalla mente. Ma in fin dei conti era comprensibile, no? Dopotutto era una cosa nuova per lui.

E così arrivò sabato, il primo giorno in cui gli allievi potevano fare ciò che volevano. Non faceva parte del programma tornare a casa per il weekend, eccetto se qualcuno aveva problemi medici o cose simili.
Hwanwoong era andato a dormire tardi perchè la sera prima era rimasto a giocare a biliardo con Keonhee, Dongju, Seoho e Geonhak che erano stati davvero una bella compagnia. Avrebbe voluto chiedere a Youngjo di unirsi, ma non l'aveva più visto dopo la storia dell'armadio e sicuramente non era stato in camera, perchè quando ci era andato per cercare il corvino, quella era vuota. Si era cominciato a chiedere dove spariva quel ragazzo quando non era obbligato a essere presente. Venerdì sera (erano state quasi le 00:00) Hwanwoong era arrivato in camera in un silenzio di tomba e in effetti aveva fatto bene; Youngjo stava dormendo tranquillamente. Avrebbe voluto chiedergli dov'era stato, ma era completamente chiaro che svegliarlo per una domanda del genere era ridicolo. Così si era sdraiato sotto le coperte e aveva osservato il suo hyung dormire. Si era accorto che lo rilassava tantissimo, era una persona piena di pace e tranquillità ed era un piacere immenso osservarlo.
Si svegliò per via del fracasso che facevano gli uccelli e del sole che picchiava in pieno sul suo viso. Aprì lentamente gli occhi e vide che Youngjo era in piedi alla finestra aperta con le braccia appoggiate sul davanzale e guardava l'orizzonte. Hwanwoong si strofinò gli occhi. Ma quante facce diverse aveva quel ragazzo? Aveva sempre pensato che persone come lui, che si vestivano di nero e cercavano di fare impressione solo con l'aspetto si interessavano più per automobili e apparecchi elettronici che a un semplice panorama in mezzo alla natura.
_Buongiorno_  disse piano. Notò uno scatto quasi invisibile da parte del maggiore. Si era spaventato?
_Buongiorno Hwanwoong. Dormito bene? Sei tornato tardi ieri_
Youngjo parlava senza girarsi. Probabilmente voleva bruciare quell'immagine nei suoi ricordi e non voleva essere interrotto.
_Sì, ma va tutto bene. Dopotutto sono già... le 10:30?!_  chiese spaventato guardando il suo telefono rotto. Non era abituato ad alzarsi così tardi. Era rimasto così a lungo a guardare il suo hyung dormire?
Youngjo rise teneramente.
_Tranquillo, fra un'ora puoi fare pranzo. La colazione ormai non c'è più_
Hwanwoong arrossì anche se nessuno lo guardava. Era avituato ad essere puntuale e tralasciare un pasto era molto strano per lui.
_Oh... non è per quello_  disse imbarazzato e rimise il telefono sul comodino.
_Di solito non dormo così tanto, tutto qui_
Ora Youngjo si girò. Era completamente sveglio ma sembrava comunque troppo stanco per sforzarsi. Com'era possibile?
_Dormire fa bene, sai?_
Hwanwoong annuì.
_Lo so ma... non mi piace quando è il sonno a decidere_
_Dovresti dargli retta_  continuò il più grande incrociando le braccia.
_Lo faccio_  si difese l'altro in fretta. Era ancora seduto sul letto con il piumone sulle gambe e si sentiva infantile davanti al suo hyung che dava l'impressione di aver già fatto tantissimo quel giorno.
Youngjo sorrise.
_Non c'è magari qualcos'altro a decidere per te?_
Hwanwoong non ripose subito. Era una domanda assai strana, ma la riposta certamente c'era.
_Sì_  disse piano guardando le sue mani.
_La danza_
Youngjo si girò di nuovo verso la finestra e guardò un punto indefinito.
_La danza..._  ripeté malinconico.
_Non ti piace?_  chiese Hwanwoong preoccupato e osservò la sua schiena.
_La amo_  rispose il corvino subito per rassicurarlo.
_Però... ho un problema con essa_
Il biondino lo guardò sbalordito. Cosa doveva voler dire avere "Un problema con la danza"?
_Quale?_  chiese curioso senza badare al rispetto. Youngjo si girò nuovamente per guardarlo negli occhi.
_Non mi piace parlarne, ma..._
_Oh, allora non farlo_  disse Hwanwoong subito e scosse le mani in aria.
_Scusa, non volevo fare troppe domande_
_Ah ma figurati_
Youngjo sorrise ampiamente e si sedette sul letto di Hwanwoong.
_Te lo racconterò_
_Davvero? Guarda che non devi solo perchè sono io_
_Proprio perchè sei tu sento il bisogno di farlo_
Il più piccolo non disse niente a quelle parole. Erano positive, vero? Gli voleva confessare qualcosa che probabilmente poche persone sapevano. Era una grande responsabilità.
_Guarda_  iniziò Youngjo con voce bassa.
_Una volta facevo breakdance e mi sembrava di essere legato a quella danza tanto da sacrificarci tutto. La mia famiglia non ha soldi da buttar via, così ho dovuto scegliere fra due mie passioni, cioè danza o pianoforte_
Fece una pausa per rivolgere uno sguardo a Hwanwoong che lo osservava attentamente.
_Ho sacrificato la musica e me ne sono pentito altamente_
_Perché?_ 
Era quasi commovente quella storia. Non si era aspettato potesse appartenere a una persona come Youngjo.
_Ho avuto un incidente_  rispose il corvino e sospirò. Alzò l'orlo dei a pantaloni alla gamba destra per scoprire la sua caviglia.
_Durante un battle sono atterrato male da un salto e me la sono rotta_  continuò e passò il dito sopra una cicatrice grande circa quanto una moneta che si trovava nella zona dell'osso sporgente.
Hwanwoong aprì la bocca per dire qualche parola di conforto, ma non seppe scegliere.
_Non ho potuto più ballare per mesi e i costi per l'ospedale erano così alti per i miei genitori che non mi hanno più dato il permesso di frequentare qualsiasi corso_
Youngjo lasciò andare la stoffa per ricoprire quel brutto segno e sospirò ancora una volta.
_Da quel giorno non ho più una vera passione. Quelle che avevo le ho dovute eliminare dalla mia vita per non soffrire sotto al peso di non poterle praticare e..._
La voce gli cessò. Non ne aveva mai parlato con qualcuno. Mai. Era strano, ma lo faceva sentire bene.
Hwanwoong non sapeva che dire. Era una storia davvero triste e non poteva immaginarsi i sentimenti che erano coinvolti con essa. Lui non aveva mai avuto la sfortuna di dover rinunciare al ballo ed era grato al destino per questo.
Osservò Youngjo che fissò il pavimento senza vederlo veramente. Incoscientemente si trovò a gattonare verso di lui e ad abbracciarlo lateralmente.
_Hyung... è una cosa bruttissima. Mi dispiace così tanto_
Youngjo sorrise triste e lo avvolse con le braccia.
_Non devi dispiacerti. Tu in confronto a me non hai nessuna responsabilità per il mio dolore_
Hwanwoong voleva piangere. Facevano male quelle parole. Iniziava a capire perchè l'aveva trattato così male. Aveva passato un brutto momento e aveva avuto bisogno di sfogarsi con qualcuno, su di qualcuno.
_Lo so, ma... non dovresti arrenderti così di punto in bianco solo perchè i tuoi genitori si sono intromessi. Una passione non va buttata via e un talento non va sprecato. Se è quello che tu vuoi, allora ci riuscirai, ma non fartelo impedire. Da nessuno_
Youngjo lo guardò incredulo. Quel piccolo ragazzino sapeva parlare. E anche bene. Il suo cuore si stava riscaldando.
Lo strinse più forte a sé.
_Grazie Hwanwoong. Me lo ricorderò_
Il piccolino sorrise e si accoccolò in quell'abbraccio pieno di affetto.
_Anche io_

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