Capitolo 13

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<<Ok, ragazze, siete pronte?>> strillò Liam dalla sua auto.
Era una perfetta giornata per fare una gita a San Francisco in famiglia, e con famiglia si intende i cognati di America, aveva solo loro.
Liam era seduto al lato guida della sua decappottabile rossa, indossava un paio di occhiali da sole e teneva il braccio a penzoloni fuori dalla macchina. Alla sua destra c'era Chris che era combinato più o meno come il fratellino. Entrambi aspettavano le loro mogli che stavano finendo di prendere le ultime cose per passare una giornata tutti insieme.
America ultimamente faceva sogni strani, si sentiva diversa, e le poche certezze che aveva stavano svanendo nel nulla.
Sentiva che c'era un altro uomo nella sua vita. Lei amava Liam, ma provava per Robert qualcosa che andava al di là dell'attrazione fisica, solo che non l'avrebbe mai ammesso, nemmeno a se stessa.
<<Com'è questo Robert con cui lavori?>> le chiese Elsa mentre si sistemava il cappello di fronte allo specchio. <<Chris dice che é un gentiluomo e un buon amico.>>
A questo proposito America non aveva niente da dire, era tutto vero: Robert era un uomo buono, sapeva entrare nel cuore delle persone anche con una semplice parola di troppo. Purtroppo c'è sempre un lato oscuro nelle persone buone. Robert sapeva essere la persona più buona del mondo, e trasformarsi in un mostro nel giro di poco per una semplice sciocchezza.
<<Lo è.>> disse. <<Ogni tanto mi fa arrabbiare, ma conosci il mio carattere: un giorno voglio bene a quella persona, il giorno dopo non posso tollerare la sua presenza.>>
Elsa ridacchiò e trascinò la cognata fuori casa per godersi la giornata di sole. Avevano pianificato questa gita a San Francisco per mesi, solo che erano sempre tutti molto occupati per poterci pensare.
Elsa faceva la modella, partiva spesso e non era mai sicura di restare a Los Angeles a lungo. Idem Liam e suo fratello, erano attori e questo comportava girare la maggior parte delle scene dei film in posti diversi. America aveva le sue croci, una di queste era Downey che insisteva ancora con la storia del portarla a cena fuori. Lei non voleva saperne per un motivo ben preciso: aveva paura di lui. In realtà aveva paura del suo charme e dei suoi corteggiamenti, in questo modo lei sarebbe presto caduta tra le sue braccia e non sarebbe dovuto accadere per nessun motivo al mondo.
"Sono una donna sposata e amo mio marito". Ormai ripeteva questa frase per autoconvincersi, come se quelle semplici parole fossero il suo mantra.
America ed Elsa salirono in macchina, chiaramente nei sedili posteriori, e Liam partì sfrecciando sotto il sole della città. Per tutto il tragitto Elsa non fece altro che leggere riviste di gossip che si era portata apposta da casa, Chris invece discuteva con il fratellino, come sempre. La regista aveva chiuso gli occhi per poi appoggiare la testa al sedile, iniziando a pensare allo show di Jimmy Fallon. Lei e il protagonista del suo film sarebbero stati ospiti la settimana successiva e aveva il terrore di restare sola con lui per più di tre giorni a New York.
<<America,>> la richiamò la cognata <<guarda qui.>>
Elsa le porse la rivista di Rolling Stone, la copertina ritraeva la regista e Robert quel giorno del servizio fotografico. America spalancò gli occhi e vide che per la prima volta stava sorridendo in una foto.
Cosa le stava facendo quell'uomo? La stava cambiando e a lei non piaceva affatto questa cosa. Lei era sempre stata uno spirito libero, non era mai dipesa da nessuno e non sarebbe mai accaduto.
<<Siete troppo silenziose.>> Chris si girò a guardarle. <<State complottando contro di noi?>>
<<Torna a fare gossip con il fratellino.>> rispose la regista.
Chris tornò a guardare il paesaggio davanti a sé. <<Sempre acida come il limone.>> borbottò.
<<E tu sempre impiccione.>>
<<Finitela voi due, se continuate vi riporto a casa.>> li rimproverò il fratello minore.
America fulminò Liam dallo specchietto retrovisore. <<Piantala, Liam. Sappiamo entrambi che non vedi l'ora di arrivare e anche che ci metteresti il doppio del tempo per fare la manovra e tornare a casa. Siamo quasi arrivati, non ti conviene.>>
Liam alzò gli occhi al cielo e continuò a guidare.
Finalmente si addentrarono a San Francisco e il marito di America iniziò a cercare un parcheggio per poi fare una passeggiata tra i negozi.
<<Voglio vedere il Golden Gate Bridge, poi l'isola di Alcatraz.>> annunciò Elsa più entusiasta che mai.
America le sorrise e pensò che forse non le sarebbe dispiaciuto stare lontana da tutte le sue distrazioni per un giorno, magari anche lontana da Robert.
<<C'è tempo, ragazze. Andate a comprare qualcosa, almeno noi due possiamo goderci un po' di pace.>> si lamentò Chris.
Elsa e America si guardarono, poi guardarono i loro mariti.
<<Le carte di credito sono vostre, peggio per voi.>> Elsa afferrò il portafoglio di Chris e prese la sua carta, per poi riporre il portafoglio stesso nella tasca dei jeans del marito. <<Ci vediamo più tardi, questa te la riporto a fine giornata.>> sorrise lei mentre prendeva America per un braccio, portandola dentro qualche negozio.
In tutto questo Chris non aveva detto una parola, ma lasciò fare alla moglie, sapendo che fosse una gran risparmiatrice delle volte e che un po' di shopping lo meritava in fondo.
<<Hai già un vestito per la première del tuo film?>> chiese mentre entravano da Dior.
<<Si terrà fra quattro mesi, ho tutto il tempo del mondo.>> la donna si guardò attorno vedendo che effettivamente un abito di marca famosa non doveva essere per forza bello. C'erano abiti squallidi che America non avrebbe messo nemmeno se le avessero puntato una pistola alla tempia.
Mentre le ragazze facevano shopping i maschi si erano seduti in un bar e ordinarono due birre ghiacciate per via del caldo afoso.
<<Cos'hai in mente di fare con America?>>
<<Non lo so. Capisci che per me è difficile dirle una cosa simile? Non so come potrebbe prenderla, sai com'è fatta e credo che mi ucciderebbe se glielo dicessi.>>
Chris sbuffò e si lasciò andare sulla sedia. Era una decisione difficile e nessuno dei due aveva idea di cosa fare. Anche se spettava a Liam dirglielo, era la cosa giusta da fare.
<<Fratellino, cose del genere capitano solo a te. Non bisogna prendere scelte avventate.>> lo rimproverò.
<<Te l'ho detto, è stato un momento di debolezza, non ci ho riflettuto per bene.>> si passò una mano tra i capelli, indeciso sul da farsi.
Intanto le ragazze avevano fatto una capatina dal gelataio e tornarono dai loro mariti con delle buste tra le mani.
I due si ricomposero e le accolsero con un sorriso.
<<Vedo che vi siete trattenute, meglio così. Sentivo il mio portafoglio tremare.>> esclamò il maggiore dei fratelli.
<<Divertente, davvero divertente. Sei uno spilorcio, Chris.>> Elsa incrocio le braccia al petto.
Lui si mise una mano al petto, sentendosi ferito nell'orgoglio. <<Bisogna spendere con parsimonia, se sei spendacciona non è colpa mia!>>
Intanto America e Liam si guardavano ridacchiando per i litigi inutili dei due sposi.
<<Datevi una regolata, una giornata vola in un attimo, dobbiamo vedere un sacco di posti. Alzate quei culi mosci e facciamo un giro in spiaggia.>>
Chris e Liam pagarono le loro birre e andarono a fare una passeggiata sotto il sole di San Francisco.
Chris aveva messo un braccio attorno alle spalle di Elsa, insieme sembravano così felici. Ad America venne un po' di nostalgia di fronte a quella scena, voleva anche lei un gesto affettuoso ogni tanto. Si avvicinò a Liam e gli prese la mano, guardandolo negli occhi. Lui, incredulo dal gesto della moglie, le sorrise e strinse a sé dal fianco.
Non c'era un filo di vento quel giorno, difatti il mare era calmo e piatto come una tavola.
Da lontano si riusciva a vedere l'isola di Alcatraz, era bellissima e ad America sarebbe piaciuto prendere "l'Alcatraz Island Ferry" per raggiungerla.
Quando tutto stava andando per il meglio, a Chris venne la brillante idea di fare un giro sulla ruota panoramica, e si sapeva, quel colosso biondo non sarebbe mai potuto entrare in quel seggiolino mini-size.

𝑃𝑙𝑎𝑦𝑑𝑎𝑡𝑒 𝑤𝑖𝑡ℎ 𝐷𝑒𝑠𝑡𝑖𝑛𝑦 - 𝑅𝑜𝑏𝑒𝑟𝑡 𝐷𝑜𝑤𝑛𝑒𝑦 𝐽𝑟.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora