Capitolo 11

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<<...E perché il mio personaggio dovrebbe partire? Abigal è stata scortese ma non avrebbe senso.>>
<<Be', si è sentito ferito nell'orgoglio e non ha più voglia di vedere Abigail. Per questo l'abbandona sul molo.>> spiegò la regista.
La pausa pranzo era quasi finita, lei e Robert stavano mangiando qualcosa prima di tornare sul set. Solo che lui non la smetteva di tormentarla con le domande riguardanti il copione del film. Non capiva perché il suo personaggio fosse così incasinato.
<<Allora Brandon è pazzo.>>
<<Non è proprio pazzo, è solamente turbato e leggermente violento.>>
<<Chiaro. Come ti vengono in mente queste idee?>> chiese incuriosito finendo il suo taco e buttando la carta nel cestino più vicino alla panchina sulla quale erano seduti.
<<Non lo so, a volte trovo ispirazione in scene quotidiane, o semplicemente prendo spunto da qualche film.>> si alzò prendendo la sua borsa seguita da lui.
Avevano pranzato in un parco vicino al set, prendendo dei taco in uno di quei chioschi che giravano per strada di tanto in tanto. Meno male che America voleva rimanere a dieta, da quando aveva conosciuto Robert non aveva avuto più pace con il cibo spazzatura.
Tornarono a "casa di Abigail", ovvero la parte di set dove avrebbero dovuto girare la prossima scena. Gli attrezzisti erano già al lavoro, la pausa pranzo era finita per tutti.
<<Non dai un bacio a tuo marito?>>
America si voltò e si ritrovò Liam davanti ai suoi occhi.
<<Che ci fai qui?>> chiese controllando il copione, non prestandogli attenzione.
<<Volevo farti una sorpresa, e poi sono passato anche a trovare un'amica.>> l'affiancò leggendo anche lui il copione.
<<Suppongo si tratti di Jennifer. È nel suo camerino, smamma che ho da lavorare.>> lo cacciò via mentre controllava che le luci fossero al proprio posto.
<<America, potresti apprezzare il fatto che mi sia preso un giorno libero solo per starti accanto?>> la riprese sotto voce.
Non aveva intenzione di metterla in imbarazzo davanti ai suoi colleghi, ma ci sarebbe voluto ben altro per imbarazzare America.
<<Oh, scusa. Non mi sembra di averti chiesto di venire fin qui a fare il vegetale mentre io lavoro.>> sorrise sarcasticamente e raggiunse la roulotte di Robert, seguita da Liam. Bussò alla porta. <<Muoviti, bellimbusto, dobbiamo girare. Hai finito di farti bello?>>
In quel momento Robert aprì la porta e vide Liam, avendo un improvviso attacco di gelosia nei confronti della regista.
<<Non abbiamo tempo per le cerimonie. Robert, lui è Liam. Liam, tu già lo sai.>> commentò correndo letteralmente ad aiutare Pitt con le luci.
<<È un piacere conoscerti.>>
I due si strinsero la mano e rimasero a parlare, scoprendo che avevano tante cose in comune, tra le quali, un amore incredibilmente passionale per la regista. Robert non l'avrebbe mai detto, credeva di essere diverso da Liam. America non si trovava bene con lui per un motivo, e Robert voleva impegnarsi appieno per essere diverso dal marito della regista, ma aveva capito che in fondo erano proprio uguali.
America richiamò tutti gli attori, comunicandogli che avevano fatto una rettifica al copione, dato che alcune scene non combaciavano. Per cui avrebbero saltato a un'altra scena del tutto differente.
<<Vi do mezz'ora per ripassare il copione, poi non voglio sentire altre scuse.>>
America tornò nella sua roulotte a sciacquarsi il viso mentre Liam si dirigeva subito da Jennifer.
<<Non si saluta un vecchio amico?>>
Lei si voltò e sorrise nel vedere il suo collega e amico fidato. <<Quanto tempo!>> l'abbracciò.
<<Come procedono le riprese?>>
<<Tua moglie fa il generale matto, ma è sopportabile.>> scherzò.
Alla conversazione si unì proprio America, che si appoggiò alla spalla del marito con l'avambraccio. <<Bene, bene. Vedo che vi siete ricongiunti.>>
In fondo America era sempre stata gelosa di Liam. Jennifer non perdeva occasione per stargli vicino e ad America non andava a genio questa cosa.
<<Dolcezza, Monica non trova la giacca per la prossima scena.>> sbuffò Downey, unendosi a loro.
America sospirò. <<Prima o poi la licenzio quella maledetta incompetente!>> mormorò.
A Liam venne un'idea. Sapeva che avrebbe fatto arrabbiare la moglie, ma non gli importava più di tanto.
<<Perché non venite a cena da noi questa sera?>> chiese improvvisamente, beccandosi lo sguardo truce di America.
Era impazzito, questa era l'unica spiegazione possibile. Con tutto il da fare che aveva America non poteva permettersi di tornare alle sei di sera e mettersi a cucinare. Troppo tardi, perché i due attori avevano già accettato l'invito con piacere.
La regista sbuffò e prese il marito per un braccio. <<Ti rifiuti anche di consultarmi, adesso?>> incrociò le braccia al petto.
<<Voglio conoscere questo Downey, non mi piace il modo in cui ti fissa.>> ringhiò.
La donna alzò gli occhi al cielo e tornò dai due attori. <<Alle otto, se fate tardi vi lascio fuori casa.>> li guardò per un attimo, continuando a leggere il copione e dirigendosi dall'addetto al montaggio.
<<È così scontrosa anche a casa?>> chiese Jennifer.
<<Abbastanza.>>
America guidò gli attori, facendoli improvvisare. Ci furono problemi con le varie scene e dovevano rimediare senza interrompere la sequenza cronologica del film. Alle sei liberò tutti facendoli tornare ognuno a casa propria. Lei e Liam si erano messi sotto con la cucina, avevano solo due ore prima che Robert e Jennifer bussassero alla loro porta.
<<Cosa vuoi che faccia?>>
<<Apparecchia la tavola e chiudi quella boccaccia.>> lo fulminò.
Era arrabbiata con lui, non aveva il diritto di invitare ospiti a casa senza il suo permesso, eppure faceva sempre di testa sua. Contrariamente a quanto ci si aspetti, America era quel tipo di donna che amava fare tutto da sola; non aveva bisogno di una governante poiché da giovane le avevano insegnato ad arrangiarsi senza fare affidamento si nessuno.
E poi lei amava rimboccarci le maniche e darsi da fare.
<<E dai! Un po' di compagnia ogni tanto non ci fa male.>> si lamentò prendendo le posate dal cassetto.
<<Volevo vedere "Troy" sta sera, hai mandato i miei piani in fumo. Grazie, Liam.>> finì di dare forma alle polpette e le mise a cuocere insieme al passato di pomodoro.
Aveva in mente di cucinare pasta con le polpette e aveva obbligato Liam a prendere del gelato.
<<Non puoi stare tutta la vita a guardare film di Brad Pitt, quello sta invecchiando e nemmeno si vede!>> si lamentò.
<<Con i soldi si possono fare tante cose, anche tirare su le rughe. Non tutti hanno il fascino australiano e la bellezza di trent'anni.>> mormorò tagliando la cipolla.
Liam si mise una mano al petto, commosso. <<Era un complimento?>> chiese ridendo.
Lei alzò lo sguardo. <<Forse.>> ridacchiò.
L'uomo corse da lei e l'abbracciò da dietro. <<Ti amo tanto, anche se a volte non te lo dimostro, sbruffona!>> le baciò la nuca e tornò ad apparecchiare.
<<Ti amo anch'io, imbecille che non sei altro!>> si lavò le mani e mescolò il sugo con il cucchiaio.
Al che Liam fece scorrere la mano lungo la schiena di sua moglie, fermandosi alle natiche. America si irrigidì di colpo, voltandosi verso il suo uomo. <<Che stai facendo?>>
<<Non posso toccare il didietro di mia moglie?>> si chinò al suo orecchio, sfregando dolcemente il suo labbro con il lobo. <<Non facciamo l'amore dal Medioevo.>>
America si spostò leggermente. <<Stanno per arrivare gli ospiti, ricomponiti.>>
Liam sbuffò, allontanandosi da lei in modo seccato. <<Trovi sempre una scusa, America!>>
La donna lo ignorò semplicemente. Lo vide versarsi un bicchiere di whiskey per placare i nervi e scosse la testa con esasperazione. Odiava quel suo atteggiamento immaturo.
Alle otto in punto arrivarono gli ospiti, uno con un mazzo di fiori, l'altra con una bottiglia di vino rosso.
Liam corse ad accoglierli e li fece entrare. <<Sai che non sono mai stata qui? Perché Robert conosceva la strada e io no?>> chiese l'attrice ad America.
Lei li raggiunse e li salutò. <<Fai troppe domande.>> incrociò le braccia al petto.
Liam li fece accomodare in salotto, offrendogli il vino che prima avevano portato gli ospiti. Intanto America stava finendo di preparare le coppe di gelato con la glassa al cioccolato.
<<Ti serve una mano?>>
Avrebbe riconosciuto quella voce tra mille. <<Faccio da sola. Torna con gli altri, Liam inizierà a parlare di baseball e non la smetterà più.>> borbottò mettendo le coppe in freezer.
<<Preferisco che sia Jennifer a sentirlo. Prevedo che non finirà affatto bene e lei gli romperà qualcosa in testa.>>
America rise e lui la raggiunse, sedendosi sullo sgabello di fronte a lei.
<<Da buon marito, avrei preferito ordinare la cena anziché farti cucinare.>> farfugliò.
Lei alzò lo sguardo, vedendo il sorriso di Robert farsi sempre più ampio. <<Avevo voglia di cucinare.>> rispose.
Non sapeva nemmeno perché difendeva Liam, voleva dimostrare che la sua vita fosse perfetta, quando in realtà non lo era poi così tanto.
<<Lascia che ti aiuti.>>
La serata procedeva abbastanza bene, in realtà finì con Liam che rovesciò il vino sulla tovaglia bianca e America che gli promise un braccio rotto non appena Robert e Jennifer se ne fossero andati.

𝑃𝑙𝑎𝑦𝑑𝑎𝑡𝑒 𝑤𝑖𝑡ℎ 𝐷𝑒𝑠𝑡𝑖𝑛𝑦 - 𝑅𝑜𝑏𝑒𝑟𝑡 𝐷𝑜𝑤𝑛𝑒𝑦 𝐽𝑟.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora