Capitolo 15

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Robert era tornato nella sua stanza la sera prima, era quello che sperava America. Se le avesse proposto di dormire insieme, probabilmente lei lo avrebbe cacciato fuori dal suo letto a calci.
Erano le sette di sera, la costumista era passata prima da Robert a prepararlo per la serata, poi era andata da America a scegliere il suo abbigliamento.
<<Posso chiamarti America?>> chiese gentilmente la ragazza mentre sceglieva qualche vestito che aveva portato apposta per lei.
<<Come preferisci.>> le disse mentre finiva di sistemarsi i capelli allo specchio.
Bussarono alla porta della suite e America si precipitò ad aprire, trovando l'attore vestito di tutto punto. Questa volta lei non pensò a niente, il suo orgoglio era più forte dei suoi sentimenti.
<<Sei ancora in pigiama?>> le chiese mentre entrava e salutava la ragazza che poco prima era stata da lui.
<<Mrs. Hudson è indecisa, non ho mai conosciuto una donna con gusti difficili come i suoi.>> replicò mentre prendeva un abito rosa cipria e glielo mostrò.
La regista scosse la testa e tornò a specchiarsi. <<Niente rosa, te l'ho già detto.>>
Robert alzò gli occhi al cielo e prese il vestito, porgendolo ad America. <<Scommetto che il rosa ti starebbe benissimo, e poi non abbiamo più tempo.>>
Lei alzò gli occhi al cielo e si chiuse in camera a cambiarsi mentre i due confabulavano alle sue spalle.
<<Lei ti piace, uh?>> chiese mettendo a posto tutti i vestiti, pronta ad andarsene.
A Robert non servì pensarci. Si sarebbe mai potuto fidare di una sconosciuta a tal punto da confessarle i suoi più profondi sentimenti? Avrebbe potuto dirlo a tutto il mondo e rovinare la reputazione di America.
<<Ma che dici! È sposata.>> la liquidò.
A lui piaceva America, e non sapeva per quale motivo. Lei era presuntuosa, arrogante. Non capiva perché ma provava per lei qualcosa che era un vero mistero.
<<Non prendermi in giro, Mr. Downey, si vede a miglia di distanza che hai occhi solo per lei.>> ammiccò la ragazza. <<Non preoccuparti, non dirò niente.>> chiuse la valigetta con tutti gli accessori.
La porta della camera padronale si aprì, mostrando America Hudson più bella che mai. Quel rosa le donava parecchio. Robert spalancò la bocca vedendola così bella, più bella del solito a dire il vero. Il vestito era lungo fino alle ginocchia, la gonna era in tulle e la scollatura a barca, semplice.
Lei gli passò davanti prendendo la borsa. <<Chiudi la bocca o ti entreranno le mosche.>> commentò sarcasticamente mentre pagava la costumista che salutò i due e andò via.
Aspettarono che arrivasse la macchina che li avrebbe portati da Jimmy, intanto parlavano del più e del meno, come due comuni amici.
<<Ho avuto un'idea folle ieri notte.>> iniziò lui.
America si aspettava la qualunque, anche una proposta indecente, ma a quanto pare Robert non era il tipo.
Lei lo guardò e aspettò che le confessasse quest'idea folle.
<<Pensavo di cercare i tuoi genitori prima di tornare in California.>> le propose, per poi rendersi conto dell'idea stupida.
In realtà America non ci aveva mai pensato. Dopo il suo successo non pensava più al suo passato, solo ad andare avanti. <<Non so da dove iniziare.>> mormorò lei, sedendosi sul divano.
<<Potremmo fare una capatina al "New York Orphanage". Lì troveremo delle risposte.>>
America voleva davvero vedere i suoi genitori? L'avevano abbandonata e non si erano degnati di cercarla una volta che era diventata famosa. E poi cosa avrebbe potuto dirgli?
<<Vedremo. Non voglio arrivare da Jimmy con il muso lungo.>>
Il telefono iniziò a squillare e America corse a rispondere.
<<Sì?>>
<<Mrs. Hudson, la sua macchina è arrivata.>> comunicò la direttrice dell'hotel.
<<La ringrazio, scendiamo subito.>>
Robert la prese sottobraccio e la condusse fino all'ascensore, premendo il pulsante del piano terra. In poco tempo arrivarono alla reception e l'autista li salutò con un cenno del capo. L'attore aprì la portiera alla regista e i due si ritrovarono seduti l'uno vicino all'altra durante il tragitto verso gli studios del "Jimmy Fallon Late Night Show". Passarono la dogana e la macchina si fermò a pochi passi dall'ingresso.
<<La ringrazio, ci vediamo fra due ore.>>
I due entrarono negli studios, ad accoglierli fu un ragazzo con in mano un blocco per gli appunti.
<<Nomi, prego.>> li guardò.
America si sentì ferita nell'orgoglio. <<Non sai chi sono io? Ragazzino, ti serve una bella...>> Robert la fermò prima che potesse prenderlo a sberle senza un domani.
<<America Hudson e Robert Downey Jr.>>
Il ragazzo, impassibile come un vegetale, li condusse dietro le quinte e i due furono pronti a fare il loro ingresso nel salotto di Jimmy.
<<Aspettate qui, quando vi darò il via dovrete entrare e seguire la procedura.>>
America pensò a quanto fosse odioso quel tipo e che se non l'aveva conosciuta allora aveva avuto un'adolescenza davvero difficile.
<<...ma ora diamo il benvenuto a due delle nostre stelle preferite: la prima è una regista dal grilletto facile che ama il cinema e comandare tutti a bacchetta; il secondo è un burlone dalla battuta sempre pronta e l'uomo dei sogni di molte ragazze. Signore e signori, America Hudson e Robert Downey Jr.!>> urlò Jimmy.
Partirono scroscianti applausi dal pubblico seduto in tribuna, così America e Robert fecero il loro ingresso. Jimmy li accolse a braccia aperte, abbracciando lei e stringendo la mano a Robert. America si sedette sul suo divano grigio, facendo un sorriso alle telecamere, stessa cosa fece Robert poco dopo.
<<È bello avervi qui sta sera. La regista e l'attore principale di "Only Mine", amici spettatori.>>
Il pubblico applaudì nuovamente, dando il meglio del proprio repertorio.
<<Robert, non è la prima volta che siedi nel mio salotto, ti vedo in forma.>> disse Fallon sedendosi sulla sedia della scrivania.
<<Grazie, Jimmy. Non posso dire lo stesso di te con quella barba!>>
Risero tutti a quell'affermazione, specialmente Jimmy che non riusciva a riprendersi.
<<Sempre spiritoso tu!>> poi rivolse la sua attenzione alla regista. <<America Hudson, è meraviglioso rivederti. Ho una domanda che mi tormenta da giorni: come ti è venuta in mente l'idea per il film?>>
In quel momento, sullo schermo dietro al conduttore dello show, apparve la foto del poster del film.
<<È una storia buffa, Jimmy. È passato tanto di quel tempo che non ricordo esattamente, ma è stato quando avevo diciassette anni.>> rispose lei, sorridente.
Aveva sfoggiato il sorriso più falso che poteva fare, almeno non si sarebbe lamentato nessuno del fatto che non avesse sorriso durante il talk show.
<<Dimmi di più, voglio sapere i dettagli.>> Jimmy avvicinò il busto alla scrivania per sentire America il più possibile, e magari captare qualche bugia.
<<Quando ero giovane avevo una cotta per quest'uomo...>> il pubblico iniziò a "ululare" e America non poté che ridere. <<...quindi ho iniziato a scrivere sul mio diario una piccola storia inventata su di lui. Ero proprio pazza per Robert, talmente tanto che speravo di incontrarlo un giorno. Qualche mese fa ho ritrovato quel diario e ho avuto la brillante idea di ingaggiare Downey, qui presente, e di fargli fare il protagonista del mio film.>> rispose lei.
<<Vuoi dirmi che c'è qualcosa tra voi due?>> domandò Jimmy entusiasta.
Lei iniziò a boccheggiare ma poi si riprese, capendo che era in diretta nazionale. <<Oh, no! Tra di noi c'è un rapporto esclusivamente lavorativo. E poi credo che tu sappia che io sia sposata.>> lo corresse mostrando la fede nuziale che portava all'anulare sinistro.
Lui si mise una mano al petto. <<Certo che lo so, per chi mi hai preso! Spero che Liam ci stia guardando sta sera.>>
Sia America che Jimmy puntarono gli occhi verso la telecamera, rivolgendo un saluto.
<<Ciao, Liam. Hai una moglie meravigliosa.>> strillò.
Il pubblicò applaudì di nuovo e Jimmy si rivolse a Robert.
<<Che mi dici, Robert? Con Jennifer c'è qualcosa o è solo la co-protagonista del film?>>
Robert ridacchiò. <<Sono vedovo da dieci anni, Jim, mettitelo bene in testa. E poi dovresti sapere che amo me stesso più di chiunque altro.>> a quel punto Robert tirò fuori dalla tasca interna della giacca un paio di occhiali da sole. Li inforcò e accavallò le gambe con fare da diva.
America si schiaffeggiò la fronte, esasperata. <<Te li sei portati dietro? Ti avevo detto di non farlo.>>
Fallon scoppiò a ridere nel vedere quei due. <<Siete perfetti l'uno per l'altra. Insomma, guardatevi!>>
Il pubblico si ammutolì mentre le telecamere inquadravano gli sguardi che i due si stavano rivolgendo. Dopodiché guardarono entrambi Jimmy. <<Nemmeno per sogno!>> la regista rise.
<<Scordatelo, Fallon.>> l'assecondò Downey.
Jimmy continuò con le domande personali per un po', voleva sapere tutto sull'oscuro passato di America ma lei inventò un mucchio di balle pur di non raccontagli la verità.
Infine passò alle domande sul film e i due furono irremovibili, non avevano intenzione di fare alcuno spoiler sul lungometraggio che sarebbe uscito a breve.
<<A quanto pare questo film ti darà un grande successo, più di quanto tu ne abbia già.>> iniziò Fallon.
<<Io non voglio la gloria. Voglio solamente trasformare la mia idea in qualcosa che dia speranza alla gente. Il cinema è arte, una nobile e sottile arte che non tutti riescono a comprendere.>> rispose lei, in modo teatrale.
Poi Jimmy iniziò con uno dei suoi giochi di coppia: "Guess the movie". Ognuno aveva un biglietto con scritto il nome dell'attore e del suo film. Dovevano provare ad imitare il personaggio e far capire di che film si trattasse.
Jimmy iniziò ad imitare Leonardo DiCaprio nel film "Titanic", non era troppo difficile, difatti America indovinò subito.
<<È stato un onore avervi con me, sta sera.>> Jimmy strinse la mano a Robert e America, ringraziandoli. <<Signore e signori, America Hudson e Robert Downey Jr.!>>

𝑃𝑙𝑎𝑦𝑑𝑎𝑡𝑒 𝑤𝑖𝑡ℎ 𝐷𝑒𝑠𝑡𝑖𝑛𝑦 - 𝑅𝑜𝑏𝑒𝑟𝑡 𝐷𝑜𝑤𝑛𝑒𝑦 𝐽𝑟.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora