Capitolo 6: Di Luna E Sigarette

1.1K 67 86
                                    

Era passata ormai una settimana dalla festa a casa di Martino.

Elia non vedeva Filippo da quel giorno.

Aveva passato l'intera settimana a tormentarsi sul motivo per cui il biondo non sembrasse voler avere nulla a che fare con lui. Non riusciva a darsi pace: quel ragazzo così spigliato e divertente diventava un'altra persona quando lui era nei paraggi, e questa cosa lo faceva stare malissimo.

Ora, mentre sceglieva i vestiti da mettere quella sera, era terrorizzato all'idea di passare un'altra serata con la sensazione di essere malvisto dal più grande.

Eppure, quando qualche ora dopo arrivò alla festa organizzata da Federica, fu proprio il biondo ad andargli incontro per salutarlo.

«Elia!» disse sorridendo mentre si avvicinava a lui. Il moro rimase immobile per qualche secondo prima di riscuotersi dallo stato di tranche in cui era caduto.
«Hey» lo salutò. «Hai visto gli altri?»

Il più grande si guardò intorno prima di scuotere la testa. «Ti va una birra?» urlò poi per farsi sentire nonostante la musica a palla.
«Non si dice mai di no ad una birra!» sorrise Elia, prima di seguirlo fino al luogo in cui erano stipate le bevande.

***

Elia sapeva di non essersi sbagliato sul conto di Filippo.
Fin dal primo momento lo aveva ritenuto una persona interessante e simpatica, e tutte le sue supposizioni si stavano rivelando aderenti alla realtà.

Era a quella festa da ormai due ore, e non aveva fatto altro che parlare con Filippo. Con lui si poteva parlare di tutto, constatò. Era un ragazzo aperto a qualsiasi argomento, e sembrava interessarsi a qualsiasi cosa il moro gli dicesse.

«Quindi mi stai dicendo che non hai mai provato il Thailandese?» chiese incredulo al biondo, che rise prima di scuotere la testa.

«Assurdo. È una cosa che tutti dovrebbero provare almeno una volta nella vita.» l'enfasi con cui lo disse fece scoppiare a ridere l'altro. Aveva una risata molto bella, cristallina e pura, che scaldò il cuore di Elia per un momento.

«Senti... Io esco a fumare una sigaretta. Ti va?» per la prima volta Elia riuscì a percepire una velata insicurezza nel tono di voce dell'altro.
«Certo.» sorrise.

Non capiva perché il biondo si sentisse insicuro nel parlare con lui, ma preferì non chiederglielo. Non sapeva nemmeno lui se per paura della risposta o semplicemente perché non sentiva il bisogno di averla.

Con Filippo era tutto così semplice, non voleva distruggere il delicato equilibrio che si era creato tra loro.

Arrivati sul terrazzo della casa, Filippo tirò fuori l'accendino e un pacchetto di sigarette. Gliene diede una, gliela accese e poi ne accese una per sé.

Elia non poté fare a meno di notare che il biondo aveva un modo tutto suo di fumare. C'era qualcosa nel suo modo di avvicinare la sigaretta alle labbra e di aspirarne il fumo grigio che era diverso da quello di chiunque altro. Sembrava che mettesse una grazia a lui sconosciuta in tutto, dal modo di tenere il cilindro tra le dita ai cerchi sottili che faceva facendo uscire il fumo dalle labbra.

Era abbastanza maturo da constatare quanto quell'atteggiamento fosse affascinante.

«Che c'è? Ho la schiuma della birra in faccia?» chiese il biondo, accorgendosi dello sguardo insistente che il più piccolo gli stava rivolgendo.

«No, no tranquillo... Stavo solo pensando»
«E a che pensavi?» si era voltato a guardarlo, mentre buttava fuori il fumo dalle labbra distrattamente.
«Alla luna... Stasera è più luminosa del solito.»
«Non ci avevo fatto caso.»

Ora che ti guardo bene//ElippoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora