Capitolo 18: di Cerchi della Fiducia

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Dedicato a Rebecca e Giada

Erano ormai tre giorni che Elia era ospite dei Sava.

Filippo si era preoccupato di accompagnarlo a casa a riprendere le sue cose. Tornare in quel posto per lui era stato molto difficile, ma la consapevolezza di avere al suo fianco il suo ragazzo, la persona che amava, gli aveva dato forza.

Nonostante fosse tutto così difficile e doloroso per lui, Filippo era sempre in grado di farlo stare meglio. Che fosse con un bacio, una carezza o una frase sussurrata, riusciva sempre a farlo sorridere.

Anche Eleonora si era dimostrata molto bendisposta nei suoi confronti. Avevano già legato un po' nelle settimane precedenti, ma da quando Elia passava lì tutte le sue giornate il loro legame era diventato molto forte.

In fondo, passavano praticamente tutto il giorno insieme, considerando anche che i tre giorni erano coincisi con il ponte.

Elia non aveva ancora detto ai suoi amici che sua madre lo aveva cacciato. Giovanni non era ancora tornato a casa, e non aveva avuto occasione di vedere Martino, Niccolò e Luchino.

Anche se non osava ammetterlo nemmeno a sé stesso, si vergognava di dire ai suoi amici che non aveva più una casa. Certo, sia Filo che Ele gli avevano detto più volte che poteva restare tutto il tempo che voleva, ma lui si sentiva ugualmente un peso.

Però con i fratelli Sava stava bene. A casa loro c'era un clima sereno, di pace, come aveva detto a Filippo la sera prima, quando entrambi erano sdraiati sul letto abbracciati.

«Si sta bene qui. C'è pace, serenità... Mi sento come se fossi in famiglia.»

«Ma tu sei in famiglia Elì. Per me e per Ele ormai sei davvero importante, lo sai questo vero? Dato che la tua famiglia non accetta la bellissima persona che sei, se lo vorrai saremo noi la tua famiglia.»

E poi Elia aveva unito le loro labbra in un bacio tenero, che sapeva davvero di casa.

***

Da qualche giorno, Eleonora non era più la stessa.

Era cambiata, era cupa e non passava più le giornate a curare le sue piantine, bensì chiusa a chiave nella sua stanza.

Sia Filippo che Elia erano molto preoccupati per lei.

Anche Elia, dal canto suo, non se la passava meglio.
Si rifiutava ancora di dire ai suoi amici che era stato cacciato di casa, nonostante Filo lo avesse rassicurato in tutti i modi a riguardo.

Fu così che Filippo ebbe un'idea geniale per tirare su il morale ad entrambi e farli parlare.

«Stasera si fa festa!» aveva annunciato quel mattino entrando in salotto, ed Eleonora ed Elia lo avevano squadrato perplessi.

«No, non osate fare obiezioni! Ho già invitato qua sia le Matte che i Contrabbandieri. Sarà una cosa molto intima e tranquilla. Ho organizzato anche un gioco per voi.»

Filippo era talmente esaltato che i due ragazzi non poterono rifiutarsi.

***

Le Matte e i Contrabbandieri erano riuniti nel salotto di Casa Sava, proprio come Filippo aveva previsto.

Era il momento di attuare il suo piano per far aprire Ele ed Elia con i loro amici.

«Fanciulle, Maschioni!» esordì, suscitando l'ilarità generale. «Il vostro zio Filippo ha organizzato per voi una specie di gioco, dato che qui c'è qualcuno che è un po' giù di morale...»

Ora che ti guardo bene//ElippoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora