Capitolo 11: di torte all'ananas e consolazioni

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Cinque giorni.

Non si alzava dal letto da cinque giorni.

Eleonora era seriamente preoccupata per lui. Bussava alla porta della sua camera ogni dieci minuti, chiedendogli di farla entrare, ma otteneva solo dei "vattene via Ele" mugugnati con la testa nel cuscino.

Per l'ennesima volta Filippo la sentì bussare.
«Fammi entrare o sfondo la porta Filo!»
«Vattene Ele.»
«Guarda che ho portato i rinforzi eh!»

A conferma di quello che Ele aveva detto, una voce familiare urlò:
«Filo, facci entrare dai! Abbiamo il vino e il sushi, siamo preoccupate per te.»

Eva. Doveva immaginarlo.

«No, roscia. È inutile che ci provi. Non aprirò.»
«Eddai Filo! Cheppalle!»

«Aspetta... So io come fare aspetta.»

Meraviglioso. C'era anche Sana. Perché volevano farlo uscire dalla sua camera a tutti i costi?»

Sentì bisbigliare. Stavano tramando contro di lui.

«Ma sei sicura che funzionerà?»
«Certo. Cento per cento infallibile.»
«Anche il mio metodo di memorizzazione lo era, eppure il due l'ho preso uguale.»

Ed ecco Federica. Perfetto, davvero perfetto.

«Fede, i miei piani non li trovi su Yahoo Answers, quindi sono efficaci. Vai su!»

Dopo un momento di silenzio, Filippo sentì una voce a cui non poteva resistere.

«Filo... Apri dai... Ti ho portato la mia torta all'ananas super drenante...»

Maledetta Sana. Sapeva che non riusciva a resistere a Silvia. Nella biondina rivedeva tanto Ele quando aveva attraversato un brutto periodo, due anni prima, e per questo motivo aveva un innato istinto di protezione nei suoi confronti.

«Sana, sappi che ti odio.» sbuffò, prima di alzarsi per aprire la porta.

«Tanto lo so che mi adori!» disse la ragazza soddisfatta, per poi rivolgersi al resto delle Matte alle sue spalle. «Visto? I miei piani sono sempre perfetti!»

La camera di Filippo, che per cinque giorni era stata riempita solo dai suoi singhiozzi e dalle sue lamentele, si riempì nuovamente di vita. Le Matte entrarono, portando diversi vassoi di sushi, bottiglie di vino (sicuramente idea di Eva) e, ovviamente, l'immancabile torta all'ananas di Silvia.

***

Dopo essersi rimpinzato di sushi e aver bevuto come una spugna, Filo si sentiva molto meglio.

Aveva quasi dimenticato il motivo della sua sofferenza quando Eva parlò.

«Allora?»

«Allora che?»

«Che è successo?»

«Ma niente Eva, che è successo?»

«Filippo!» Eva aveva usato il suo tono più intimidatorio.

«Non è successo niente, ti dico.»

«No, fammi capire, pensi che siamo sceme?» Questa volta era stata Sana a parlare.

«Filo... Sono cinque giorni che non esci da questa stanza...» iniziò Eleonora, ma fu prontamente interrotta da Silvia.

«Sì, Ele ci ha pure detto che ti ha sentito piangere!»

Perfetto. Eleonora andava pure a raccontare i fatti suoi in giro.

«Che è successo Filo?» chiese di nuovo Eva. E questa volta non poteva evitare la domanda.

«Diciamo che me piaceva uno, e a un certo punto pensavo di piacergli pure io. Solo che non ero sicuro, e non ero nemmeno sicuro che glie piacesse il cazzo in realtà. Quindi non glielo volevo dire, ma m'ha fatto incazzare e gliel'ho detto. E m'ha dato un palo.»

Ora che ti guardo bene//ElippoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora